Dakar 2017, Il Viaggio. Il Miraggio dell’Acqua - prima puntata

Dakar 2017, Il Viaggio. Il Miraggio dell’Acqua - prima puntata
Pubblicità
Piero Batini
  • di Piero Batini
Il racconto della nostra Dakar 2017, un viaggio entusiasmante, unico, con un grande “veliero” e il contagioso timone di fantasia di Mr. Franco!
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
29 giugno 2017

Milano, Italia, 4 Maggio 2016. Dakar 2017, 39ma edizione se contiamo anche quella annullata del 2008. 12 tappe dal 2 al 14 Gennaio, una giornata di riposo. Presentata nelle sue linee essenziali a Maggio, quella che scopriamo a Milano è la suggestiva Avventura che abbraccia tre Capitali sudamericane… del Sud. Asuncion, La Paz (che lo è per metà) e Buenos Aires. Evento internazionale enorme, la Dakar 2017 è anche l’occasione per fare un “inchino” ai Presidenti dei tre Paesi che verranno attraversati: Paraguay, Bolivia, Argentina. È la prima edizione completamente nelle mani di Marc Coma, l’anno prima il fuoriclasse catalano aveva assunto le redini del Rally troppo a ridosso dell’Evento, e la nona sinfonia di Tiziano Siviero che da sempre è l’insuperabile “Scout” del Rally in Sud America. Il Viaggio è non meno imponente. In linea d’aria, tra Buenos Aires e Asuncion ci sono 1.050 chilometri, da lì a La Paz 1.465, e 2.235 per tornare nella Capitale argentina. I chilometri diventano rispettivamente 1.255, oltre 2.000 e la bellezza di 2.650 se si scelgono le direttrici terrestri praticabili più brevi. Due settimane a disposizione, poco più, e la certezza che il Rally più famoso del Mondo non sceglie quasi mai la strada più corta e più facile. Ecco un buon motivo per prevedere molti chilometri su tutti i generi di strada e di terreno, attraversando complessivamente, andate e ritorni, tre Paesi e 4 frontiere. Tanti chilometri, una media giornaliera in quelle condizioni spaventosa. Nella particolare angoscia quotidiana della Dakar e con il senno di poi saranno troppi, spesso inutili, pretestuosi e odiosamente gratuiti. Mentre prepariamo il viaggio, appare subito chiaro che si dovrà cercare di ottimizzare programmi e risorse, di sdrammatizzare, e di trovare ed estendere il concetto di “pretesto” fino ai confini con la galassia esterna della fantasia. Aggiungendo un’idea.

L’idea viene… a galla prestissimo, durante uno dei “briefing” lampo preliminari alla nostra “missione”, sogni e progetti al telefono con Mr. Franco. Poi ci incontriamo per elaborare le “strategie”. “Questa non è la Dakar del Deserto, è la Dakar dell’Acqua” - Mr. Franco è già full gas – “Guarda qui…” Apre sul tavolo l’enorme lenzuolo di carta del “Cono Sur”. “L’Atlantico, le rive del Titicaca, gli immensi, diabolici corsi d’acqua argentini. Senza contare che la nostra Peugeot ha attraversato l’Oceano, dal Nord della Francia alla costa Est del Continente sudamericano. Già oltre 11.000 chilometri di navigazione. Ci manca solo un angolo magico per chiudere il cerchio e il “pretesto” è lì. Lo vedi?”

L’”angolo” della Dakar “allargata” è quello delle cascate più forti, maestose, affascinanti del Mondo. Assordanti, pura potenza e meraviglia esplosiva della natura. Altri 1.000 chilometri, e due frontiere avanti e indietro. È deciso

“Lo vedo, eccome, Signor Amerigo Vespucci, le Cascate di Iguazú, as Cataratas do Iguaçu!” Dunque Asuncion-Iguaçu, lo diremo sempre in Portoghese, Paraguay-Brasile. L’”angolo” della Dakar “allargata” è quello delle cascate più forti, maestose, affascinanti del Mondo. Assordanti, pura potenza e meraviglia esplosiva della natura. Altri 1.000 chilometri, e due frontiere avanti e indietro. È deciso, anche questa Dakar merita, come sempre e come le altre quando possibile, una piccola digressione per essere completata con un contributo contemplativo all’esperienza personale. Lo scorso anno avevamo puntato dritti al Salar di Uyuni, centro ideale del Viaggio della Dakar 2016, e decidiamo di aggiungere nuovamente il Salar ai nostri obiettivi.

“Scommetterei che quest’ano il Salar sarà pieno d’acqua!” - Dice Mr. Franco – “E aggiungerei che bisognerebbe perfezionare il Cerchio Magico.”

“E come?”

“Andando a battezzare la nostra Avventura sulle rive del Lago Titicaca. È stato pubblicizzato come una tappa del percorso della Dakar, ma in realtà è stato tolto dalla mappa e dagli obiettivi di questa edizione. Non si va oltre La Paz. Peccato.”

“Giusto, così, perfetto. Il cerchio è chiuso. Prepariamo le valigie.”

“Sempre pronta. Quella è sempre accanto alla porta di casa!”

Io parto da Parigi alla fine dell’anno, Mr. Franco è impegnato in Madagascar e mi raggiungerà giusto allo scadere del 2016. Un altro doppio Capodanno per via del fuso orario, quattro ore rispetto all’Italia. Alle otto di sera al telefono, quattro ore dopo sulle rive del fiume che porta lo stesso nome del Paese: Paraguay. Ancora “acqua”, ad Asuncion.

Foto: Piero Batini - Nikon

Argomenti

Ultime da Dakar

Hot now

Pubblicità