Dakar 2017, Il Viaggio. Il Miraggio dell’Acqua - terza puntata

Dakar 2017, Il Viaggio. Il Miraggio dell’Acqua - terza puntata
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Piero Batini
  • di Piero Batini
La terza puntata del racconto della nostra Dakar 2017, un viaggio entusiasmante, unico, con un grande “veliero” e il contagioso timone di fantasia di Mr. Franco!
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
14 luglio 2017

Parigi, Francia, 26 Dicembre 2016. Il volo per il Sud America è fissato per il 26, giorno di Santo Stefano. Natale con i tuoi, circondato dagli affetti della famiglia e… dai bagagli. Dall’Italia sono arrivate varie valigie, con il materiale fotografico, delle comunicazioni satellitari, anche un po’ di abbigliamento. Poco. Tutto dovrà entrare in una sola valigia e pesare meno di 25 chili. Due le ragioni. La prima è l’extra bagaglio, la seconda è che anche Mr. Franco farà la stessa cosa, e non vogliamo avere la Macchina invasa da contenitori ed effetti personali inutili. Una parte del bagaglio, accessori come cavi, alimentatori, dotazioni e varie di basso valore sono già nella 3008 che viaggia attraverso l’Atlantico. Acerbis mi manda a Parigi la valigia. Meravigliosa, ma è troppo grande. Quasi potrebbe contenere la Macchina ma non starci dentro. Da Bergamo ne arriva un’altra, il modello giusto che diventerà il bagaglio “ufficiale”. Leggera, ruotine, tasche e spazio. Colori diversi per i componenti dell’Equipaggio, massima riconoscibilità e facilità di accesso.

Oltre il sacco a pelo, che non verrà mai utilizzato ma che è una sorta di salvagente psicologico, pensate solo a una doppia foratura e a una notte a cinquemila metri, il segreto è ammettere che non è possibile avere con sé l’abbigliamento per l’intero periodo, tre settimane, e che una scorta per qualche giorno è più che sufficiente

Un terzo dello spazio verrà occupato dal corredo Nikon, un altro terzo dalla stazione satellitare di Intermatica e dagli accessori, nel restante spazio andrà un po’ di tutto, poco di tutto. Oltre il sacco a pelo, che non verrà mai utilizzato ma che è una sorta di salvagente psicologico, pensate solo a una doppia foratura e a una notte a cinquemila metri, il segreto è ammettere che non è possibile avere con sé l’abbigliamento per l’intero periodo, tre settimane, e che una scorta per qualche giorno è più che sufficiente. “Underwear”, magliette, pullover, jeans e pantaloni corti, “spolverino”, felpa e piumino per una “stratificazione” di base contro i rigori dell’inverno boliviano. Stop. Ce n’è da stare comodamente in un range da meno 20 a +40, se manca qualcosa si potrà sempre comprare, e qualche ora di “ozio” per fare il bucato e rinnovare la scorta la troveremo. È una delle tradizionali attività della giornata di riposo della Dakar. Computer portatile, la compatta, piccoli accessori, documenti e poco altro per l’immediato del viaggio stanno nello zainetto.

La scelta del volo può essere frustrante. Più cerchi, meno sei convinto e meno trovi. Penso che con l’utilizzo dei cookie, che tutti autorizziamo, le compagnie aeree si accorgono del tuo livello di necessità. Così ti lavorano al mattarello, come la pizza. Quando sei bello spianato, arriva la fucilata della tariffa “promo”. D’altra parte, a non averne una davvero di fiducia, le agenzie di viaggio lavorano come te, usano internet e… lo stesso mattarello, cosicché le passate sono due. In ogni caso, provvedendo personalmente e per tempo, ovvero con largo anticipo, il volo Europa Sud America e ritorno può costare anche meno di 1.000 euro, ma sotto feste e… Dakar infrangere la barriera “K” è una bazzecola. Iberia, insieme alle connesse o consociate “latine” è, alla fine, una delle soluzioni migliori, ma stare lì sulla rete è come tendere un’imboscata. Bisogna far scattare la trappola appena si vede passare il biglietto a buon prezzo. A volte funziona, a volte è una… trappola, non c’è nessun biglietto alla fine della procedura e si deve ricominciare da capo. La vita in rete è bella perché è varia. Poi c’è la soluzione VSO, una consociata di ASO, l’organizzatore della Dakar, che ha studiato il pacchetto perfetto. Voli perfettamente sincronizzati con il programma del Rally e la possibilità di partire e tornare su aeroporti diversi. Il mio caso, partito dalla Francia e rientrato in Italia. Se poi cambia qualcosa, VSO ti garantisce la “riprotezione”. Prezzo un poco più alto della media, anche stagionale, ma bisogna sapere che con Aso & Soci il “contatore degli euro” frulla comunque libero. Neanche il tassametro in centro a Milano. Sconti defunti e offerte speciali sconosciute!

Il volo parte da Orly nel tardo pomeriggio. A Madrid fa il pieno di “Dakariani”, a Buenos Aires alle 9 della mattina successiva, una quindicina di ore contro tempo, fusi orari e rimbambimento. La lunga discesa sull’estuario del Rio de la Plata verso l’Aeroporto Internazionale Ministro Pistarini è uno spettacolo

Il volo parte da Orly nel tardo pomeriggio. A Madrid fa il pieno di “Dakariani”, a Buenos Aires alle 9 della mattina successiva, una quindicina di ore contro tempo, fusi orari e rimbambimento. La lunga discesa sull’estuario del Rio de la Plata verso l’Aeroporto Internazionale Ministro Pistarini è uno spettacolo. Mr. Franco, intanto, se la spassa in Madagascar e mi raggiungerà direttamente ad Asuncion l’ultimo giorno dell’anno. Siamo in contatto radio, live, ci scambiamo continuamente schegge di entusiasmo.

Foto: Piero Batini – Nikon

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