Dakar 2017. Notición: Joan “Nani” Roma lascia Mini e passa a Toyota Overdrive

Dakar 2017. Notición: Joan “Nani” Roma lascia Mini e passa a Toyota Overdrive
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Colpo di scena al “Dakar-Mercato”. Il vincitore della Dakar 2014, del 2004 in Moto e primo Pilota spagnolo ad aggiudicarsi la Maratona ex africana, lascia la Marca con la quale ha vinto per una nuova sfida. Squadrone Overdrive in vista
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
29 giugno 2016

Barcellona, 29 Giugno. Joan Roma, “Nani” per gli amici, cioè tutti perché il ragazzone è una persona sensazionale, è l’idolo catalano che ha vinto due Dakar. Di più, è il primo Pilota spagnolo ad aver portato in Patria il Trofeo della Dakar. Ora una grande notizia: Nani Roma cambia “casacca”. Lascia la Squadra Mini di Sven Quandt e approda al Team Toyota Overdrive di Jean-Marc Fortin. La notizia era già filtrata nei tratti essenziali, ma mancava anche del sigillo di autenticità: la firma del contratto.

Con l’accordo firmato martedì 29, dunque, Joan Roma passa armi e bagagli al Team Overdrive, che gestisce e rappresenta l’unica emanazione, non ufficiale, del Marchio giapponese Toyota grazie alla intraprendenza della filiale sudafricana.
 


Roma, Folgueroles 17 febbraio 1972, ha debuttato con le Auto nel 2004, ha corso anche con le Mitsubishi ufficiali, ed era diventato Pilota ufficiale Mini dal 2012. Con la Mini All4 Racing ha vinto l’edizione del 2014 della Dakar. La nuova sfida lo colloca in una posizione da Ufficiale al fianco di Giniel De Villiers, con una delle auto preparate in Belgio del Team Overdrive. Il Team, che ha in preparazione una formazione colossale - si parla di una ventina di auto per la prossima Dakar - dispone adesso di una delle macchine più affidabili e competitive del ristretto lotto delle aspiranti al Titolo della Dakar, ovvero, oltre a Toyota, Mini e la Marca Campione in carica, Peugeot.

Il debutto di Nani Roma con la nuova machina, la Toyota Hilux, è stato fissato per la prossima edizione della Baja Aragon, in programma per i giorni 22, 23 e 24 Luglio. L’evento, cui hanno aderito anche Carlos Sainz con la Peugeot, Isidre Esteve, al volante della Mitsubishi con la quale tornerà alla Dakar, Xavi Pons con la Ford e Miko Hirvonen con la Mini, si preannuncia di altissimo livello.

Non abbiamo chiesto a Roma della durata del contratto, oggi è poco produttivo, salvo ragioni e opportunità particolari, muoversi su una base inferiore a quella triennale, ma delle ragioni del “divorzio” con Mini, e delle ben più ovvie e logiche ambizioni.
 


Joan Roma. “Non c’è una sola ragione per cui si possa parlare di “divorzio” vero e proprio. Devo solo ringraziare il Team Mini e il Signor Sven Quandt per tutto quello che mi hanno offerto fino a oggi, non ultima la possibilità di vincere la Dakar del 2014. Direi piuttosto che il motivo della mia nuova scelta è dipeso dalle strategie del Team X raid, che io rispetto ma che adesso sono più orientate in senso “business”, ovvero alla realizzazione e gestione di Macchine da affidare ad un portafogli di Clienti. Di conseguenza, il calendario degli impegni stagionali è andato riducendosi sempre più, ed è stato elaborato più in base alle richieste dei clienti che secondo un programma agonistico stagionale. Io sono uno sportivo e un agonista. Correre è la mia attività e la mia professione, ma soprattutto mi è sempre piaciuto e mi piace gareggiare. È la mia passione! Per natura preferisco guadagnare un po’ meno ma essere sicuro di poter gareggiare tutte le volte che è possibile. Avere i soldi in banca ma starsene a casa a vedere alla televisione gli altri che corrono non è una meraviglia. E poi, correre è anche necessario, direi, perché non si può pensare di affrontare una Dakar avendo partecipato solo a due o tre eventi, come mi è successo lo scorso anno. Così, è triste dirlo perché è un buon Team, ma non avendo più questo genere di opzioni ho deciso di accordarmi con la Squadra di Jean-Marc Fortin.”

 

Conosci già la Toyota Hilux? Non ti impressiona doverti adattare a una macchina molto diversa?

JR. “Sicuro, è una macchina diversa e c’è bisogno di adattarvisi. L’ho provata solo nel corso di un test, ha un telaio molto buono ed è molto facile da guidare. Sicuramente la grande differenza rispetto alla “concorrenza” è nella motorizzazione. Il diesel cui ero abituato ha molta coppia, la Toyota a benzina deve essere guidata in un altro modo. È d’altronde una macchina che negli ultimi anni è sempre andata a podio alla Dakar, con Giniel De Villiers, e la stessa che nelle ultime tre gare disputate quest’anno ha sempre vinto, con Nasser Al Attiyah. Di questa Macchina puoi solo pensare che è buona, e che se non lo sarà vuol dire che dipenderà soltanto da me!”
 

 

Come sempre c’è da lavorare?

JR. “Sì, certamente, ma sin dal primo contatto con il Team ho avuto la sensazione che è l’ambiente nel quale lavorare per progredire è un piacere, un collante, un grande feeling. La gente di Overdrive ha voglia di lavorare e di rendere la Hilux sempre più competitiva, e quello che mi ha colpito di più e che fa la differenza è che si tratta di gente molto appassionata per la competizione. Ma non poteva essere altrimenti: è gente che viene dalle corse! È un fattore importantissimo, perché alla fine l’unica Squadra veramente ufficiale sarà il Team Peugeot, ed è necessario che, come in questo caso, a guidare le scelte e il lavoro sia un DNA così competitivo. Fa piacere!”

 

Da dove cominciamo?

JR. “Abbiamo già un programma di test e delle gare a cui parteciperemo da qui alla fine della stagione in vista della prossima Dakar Argentina-Bolivia-Paraguay. La prima prova, quella del debutto, la faremo alla Baja Aragon, che sarà certamente una bellissima edizione, molto combattuta.

 

Bene Nani, in Bocca al Lupo!

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