Mini All4 Racing: l’arma per la Dakar 2015. Ma cosa rimane della Countryman?

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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
La Mini All4 Racing è stata l'auto capace di regalare tre vittorie di fila alla Dakar al Gruppo BMW. Le sembianze la fanno apparire simile ad una Countryman ma quanto rimane del modello di serie?
  • Matteo Valenti
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12 dicembre 2014

Monaco – Dopo una vera e propria scarica di successi Mini annuncia trionfalmente che sarà al via della Dakar, il micidiale rally sudamericano, anche per i prossimi tre anni. Una scelta più che giustificabile visto che le Mini All4Racing - questo il nome delle vetture da corsa nate sotto l’egida del Gruppo BMW - sono salite sul gradino più alto del podio nel 2012, nel 2013 e pure lo scorso anno, con la splendida vittoria nel finale di Nani Roma.

Auto da corsa: quanto rimane della serie?

Ogni volta che ci troviamo di fronte ad un’auto da corsa però sorge sempre un dubbio: quanto è rimasto della vettura originale da cui dovrebbe essere derivata? Le auto da competizione, specialmente ad altissimi livelli infatti, assumono per evidenti ragioni di marketing la conformazione estetica di modelli di serie presenti sul mercato. Ma se andiamo a vedere cosa si nasconde sotto al vestito troviamo veri e propri gioielli della tecnica, concepiti dall’inizio alla fine per le gare, che nulla hanno da spartire con le auto tradizionali, quelle che vediamo tutti i giorni per le strade. Pensiamo per esempio alla Volkswagen Polo WRC del Mondiale rally, che si dimentica delle sue origini di serie per adottare un 1.6 turbo da oltre 300 CV con trazione integrale. O perché no all’incredibile Peugeot 208 T16 Pikes Peak con il suo motore centrale V6 a benzina da 875 CV per 875 kg di peso, per non parlare dei mezzi del WTCC, vere e proprio auto da corsa mascherate con carrozzerie in vetroresina!

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La Mini All4 Racing è spinta da un sei cilindri in linea biturbo diesel costruito ad hoc


Lo stesso discorso vale, naturalmente, anche per la Mini All4Racing. Sviluppata sui campi di gara più duri del mondo, dal deserto di Abu Dhabi, fino ai ghiacci della Russia, quest’auto vuole ricordare le sembianze della John Cooper Works Countryman, di cui però non è rimasto quasi più nulla. Forse i gruppi ottici, ma niente di più. Probabilmente è anche questo il motivo per cui i vertici del Gruppo tedesco hanno preferito omettere (saggiamente) la parola “Countryman” nel nome del mezzo.

All'interno: oltre il roll bar

Sviluppata direttamente da Mini in collaborazione con il team X-Raid, la Mini All4Racing è costruita su un telaio sviluppato ad hoc, che difatti risulta più largo di circa il 9% della scocca tradizionale che troviamo sulla John Cooper Works Countryman. La maggior parte della carrozzeria è realizzata in fibra di carbonio, mentre degli interni non è rimasto più niente. Curiosando nell’abitacolo spicca l’incredibile solidità della gabbia d’acciaio di sicurezza. Il normale roll bar qui lascia il posto a veri e propri tubi di acciaio rinforzati tra loro che assecondano gli standard del settore aeronautico e che in alcuni punti si integrano direttamente con la monoscocca per garantire una rigidità estrema. Una struttura di questo tipo è pensata per resistere agli enormi sforzi a cui sono sottoposti i veicoli durante i rally di lunga durata e per garantire sicurezza ai piloti anche in caso di incidenti particolarmente drammatici.

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Il tetto è stato sviluppato per convogliare in maniera ottimale i flussi d'aria fondamentali per mantenere efficiente il sistema di raffraddamento


Nell'abitacolo pilota e copilota trovano posto su sedili Recaro Motorsport appositamente modellati e dotati di cinture a sei punti di attacco. In ogni caso i driver utilizzano anche il collare HANS (Head and Neck Support). Il raffinato ed originale cruscotto della Countryman sulla vettura da corsa lascia il posto ad una struttura in fibra di carbonio pensata solo per essere leggera, solida e funzionale. È divisa in tre parti - una per il pilota, una centrale, ed una ad uso del navigatore - e le informazioni mostrate sono ridotte al minimo. Il pilota per esempio vede solo la marcia inserita ed il simbolo di cambiata ottimale, mentre nella zona centrale vengono indicate velocità, pressione dell'olio, temperature e una serie di informazioni legate all’elettronica. Dal momento che in gara poi ogni secondo è preziosissimo la plancia, qualora smettesse di funzionare, è stata pensata per essere smontata e sostituita in soli tre minuti.

Il cuore pulsante è uno spaventoso 6 cilindri biturbo diesel

Nemmeno dei motori di serie naturalmente si trova più traccia. I quattro cilindri della Countryman sulla All4 Racing lasciano il posto ad un poderoso 6 cilindri in linea biturbo a gasolio – pienamente in accordo con la migliore tradizione motoristica di Monaco - costruito appositamente dalla BMW Motoren GmbH a Steyr in Austria e progettato per resistere alle corse di durata e nelle condizioni più difficili. Il motore turbo TwinPower ha una capacità di 2.993 centimetri cubi e genera una potenza di 320 CV a 3.250 giri/minuto, anche se quello che impressiona di più è la coppia straripante, fondamentale per il fuoristrada più estremo. Sono circa 800 infatti i Nm, che vengono peraltro erogati a soli 2.100 giri. Questo permette alla Mini All4 Racing di raggiungere la velocità massima di circa 178 Km/h.

 

La Mini All4 Racing in azione: scatena la furia degli elementi

Cambio sequenziale, tre differenziali 

I parametri di questa unità naturalmente sono pesantemente influenzati dal diametro del restrittore d'aria, fissato dal regolamento della Dakar a 38 mm. Il motore è equipaggiato con un sistema di lubrificazione a carter secco, al fine di limitare il peso e garantire la lubrificazione ottimale in condizioni estreme e sempre per risparmiare kg di troppo, il cablaggio è stato ridotto allo stretto necessario. La Mini All4 Racing è equipaggiata con un cambio sequenziale a sei marce (più la retro) sviluppato dalla Sadev, azienda specializzata nella costruzioni di sistemi di trasmissione da competizione. Le marce vengono cambiate attraverso una frizione multidisco AP Racing in metallo sinterizzato fondamentale per trasmettere al meglio l'enorme coppia generata dal sei cilindri. 

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Per garantire l'autonomia sufficiente ad affrontare prove speciali lunghe anche 400 km, la Mini All4 Racing ha un serbatoio da 385 litri di gasolio

 

Una volta che la macchina è in movimento in ogni caso i rapporti potranno essere inseriti dal pilota senza più l'ausilio della frizione. La leva del cambio resta situata in posizione centrale fra pilota e copilota ma il tradizionale schema ad H lascia il posto ad un sequenziale: basta spingere indietro la leva per salire di marcia ed in avanti per scalare. La Mini All4 Racing è equipaggiata poi con tre differenziali autobloccanti (uno per ciascun asse più quello centrale) raffreddati ad olio della Xtrac.

Raffreddamento? La chiave è il tetto

I flussi d’aria per il raffreddamento sono importantissimi per garantire le performance di un’auto da corsa, specialmente in condizioni estreme come quelle che si incotrano durante la Dakar. Nella All4 Racing il flusso viene guidato attraverso il tetto, che quest’anno è stato riprogettato per garantire prestazioni ancora più ottimali. Dall’alto si possono vedere tre fori nella zona posteriore, dietro a cui si trova uno spoiler arrotondato. Questo è studiato per incanalare l'aria calda dalla parte posteriore della macchina così da mandarla sopra al tetto, producendo così un carico aerodinamico supplementare.

I quattro cilindri della Countryman sulla All4 Racing lasciano il posto ad un poderoso 6 cilindri in linea biturbo a gasolio costruito appositamente dalla BMW Motoren GmbH a Steyr


L’arma da corsa per la Dakar della Mini è equipaggiata con pneumatici Michelin All-Terrain 245/80 R16. In aggiunta alle quattro gomme montate sul veicolo, ce ne sono però ben altre tre, che possono venire utilizzate come ricambio in caso di forature durante la gara. Due sono montate nella parte inferiore della vettura, mentre la terza è sistemata nella zona posteriore. L’impianto frenante può contare su dischi in acciaio autoventilati (320 millimetri per 32 millimetri) raffreddati ad aria all’anteriore e ad aria/liquido al posteriore. Su ogni asse poi ci sono non due ma quattro ammortizzatori, completamente regolabili, mentre una valvola dedicata può essere usata per modificare il rollio della vettura. L'olio viene raffreddato attraverso un serbatoio esterno e in questo modo si ottiene una bagnatura più continua ed un ciclo di vita più lungo.

Ci sono poi due altri elementi che ci fanno capire quanto la All4 Racing sia quanto di più lontano da un’auto di serie come la Countryman. Prima di tutto il serbatoio: ha una capacità di 385 litri di gasolio, fondamentale per affrontare prove speciali lunghe centinaia e centinaia di chilometri. E poi il peso. Così equipaggiata l’auto da corsa della Dakar sfiora i 1.950 kg!

 

Nani Roma mette alla frusta la Mini All4 Racing durante i test finali in Marocco, in vista della Dakar 2015

Mini All4 Racing: scheda tecnica

Motore TwinPower turbo diesel

Potenza 320 bhp / 3250 rpm
Coppia circa 800 Nm / 2100 rpm

Capacità  2993 ccm 

Restrittore d'aria 38 mm diametro 

Velocità max. circa 178 km/h 

Cambio Sequenziale, sei marce (Sadev) 

Frizione AP Racing

Differenziali Xtrac
Freni Dischi AP (320 x 32 mm), raffreddati ad aria all'anteriore. Aria/liquido al posteriore
Lunghezza/ Larghezza/ Altezza 4333/1998/1966 mm
Passo 2900 mm 

Carreggiata 1736 mm

Peso totale 1952.5 kg

Capacità serbatoio approx. 385 litri 

Telaio CP Autosport

Pneumatici Michelin All-Terrain (size: 245/80R 16)

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