Mobilità sostenibile: dal 2013 incentivi a taglie di emissioni

Mobilità sostenibile: dal 2013 incentivi a taglie di emissioni
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Partiranno da gennaio i contributi per i veicoli elettrici e a basse emissioni. Sono previste diverse taglie di incentivi per le auto ecologiche che producono fino a 120 g/km di CO2
11 settembre 2012

Negli stessi giorni in cui in molte stazioni di servizio la benzina superava la soglia di 1,9 € al litro è diventata legge il Decreto Sviluppo che, nell'iter di conversione, si è dotato di un nuovo capitolo tutto dedicato alla mobilità sostenibile. Partiranno dunque dal prossimo gennaio i contributi per l'acquisto dei veicoli elettrici e a basse emissioni. Sono previste diverse taglie di incentivi per le auto ecologiche, che producono cioè fino a 120 grammi al chilometro di CO2, in ragione della diversa capacità di raggiungere obiettivi di contenimento delle emissioni.

Diversi incentivi per diverse emissioni

Per il 2013 e il 2014 l'incentivo corrisponde al 20% del valore veicolo, mentre nel 2015 la percentuale scenderà al 15%. L'incentivo più alto, concesso alle vetture con emissioni inferiori a 50 g/km , ha un tetto massimo di 5.000 € nel 2013 e 2014, ma scenderà a 3.500 € nel 2015. Per le vetture con emissioni inferiori ai 95 g/km invece nel 2013 e il 2014 il tetto massimo sarà di 4000 € e nel 2015 di 3000 €. Infine, per le vetture con emissioni inferiori ai 120 g/km, nel 2013 e il 2014 il tetto massimo dell'incentivo sarà di 2000 € e nel 2015 di 1800 €.

L'obiettivo del provvedimento, contenuto nel decreto sviluppo, è duplice: dare slancio alle imprese, e aumentare la diffusione delle auto ecologiche in Italia. Per l'erogazione degli incentivi viene messo in campo un fondo di 140 milioni di euro complessivi presso il Ministero dello Sviluppo Economico. La dotazione a disposizione è pari a 50 milioni di € per l'anno 2013 e 90 milioni di € (45 + 45) per il 2014 e 2015.

E' importante sottolineare che il fondo è indirizzato per il 70% alle imprese e ai mezzi della pubblica amministrazione. Al bonus potranno accedere solo coloro che acquistano in Italia, anche in leasing, un veicolo nuovo a basse emissioni complessive e che rottamano un mezzo di cui siano proprietari o utilizzatori (nel caso del leasing) da almeno 12 mesi.

  L'obiettivo del provvedimento  , contenuto nel decreto sviluppo, è duplice: dare slancio alle imprese, e aumentare la diffusione delle auto ecologiche in Italia


L'ultima novità riguarda l'articolo finale del capo che mira a sostenere il retrofit elettrico delle vetture: cioè la conversione di un'auto a combustibile tradizionale in una vettura elettrica. Il Ministero dei trasporti infatti potrà esentare questi veicoli dalla necessità di ottenere l'eventuale nulla osta della Casa costruttrice del veicolo.

Il piano nazionale per la mobilità sostenibile

Quando si chiede cosa limiti la diffusione della mobilità elettrica sostenibile, è facile che si punti il dito sulla mancanza di una infrastruttura di ricarica. Insieme agli incentivi per le auto il Governo ha previsto anche un Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica. Questo piano dovrà essere pubblicato entro i prossimi mesi e andrà aggiornato di anno in anno fino alla realizzazione di reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica nonché la realizzazione di interventi di recupero del patrimonio edilizio finalizzati allo sviluppo delle reti.

Lo scopo del piano è quello di favorire uno sviluppo unitario tenendo conto dell'effettivo fabbisogno infrastrutturale sulla base del tasso di congestione da traffico veicolare, la criticità dell'inquinamento atmosferico e lo sviluppo della rete stradale. Essenzialmente il piano prevederà l'istituzione di un servizio di ricarica dei veicoli interoperabile a livello europeo, definendo la regolamentazione dei tempi e dei modi di ricarica, nonché le tariffe.

Il piano nazionale comprende inoltre la realizzazione di programmi integrati di promozione dell'adeguamento tecnologico degli edifici esistenti e la promozione della ricerca tecnologica per la realizzazione di reti infrastrutturali. In particolare nel caso di associazione tra province e comuni questi divengono di interesse strategico nazionale.

Appositi accordi con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Verranno stipulati appositi accordi di programma con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che promuovono e valorizzano la partecipazione congiunta di soggetti pubblici e privati. Per la realizzazione del piano sono stati messi in campo complessivamente 50 milioni di euro. La dotazione a disposizione del Ministero è pari a 20 milioni di € per l'anno 2013 e 30 milioni di € (15 +15) per il 2014 e 2015. Per le azioni di sviluppo indicate negli accordi di programma il Ministero dei trasporti parteciperà fino al 50% delle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione. Queste, anche se private, costituiscono opere di urbanizzazione primaria e possono quindi essere realizzate in tutto il territorio comunale in regime di esenzione dal contributo di costruzione. Ma oltre agli incentivi e le agevolazioni c'è qualche regola in più per garantire uno standard di dotazioni.

Dal 2014 gli edifici privati di nuova costruzione con superficie utile superiore a 500 metri quadri, ad uso diverso da quello residenziale, per il conseguimento del permesso di costruire e per gli interventi di ristrutturazione edilizia, diventa obbligatoria l'installazione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli


Dal 2014 gli edifici privati di nuova costruzione con superficie utile superiore a 500 metri quadri, ad uso diverso da quello residenziale, per il conseguimento del permesso di costruire e per gli interventi di ristrutturazione edilizia, diventa obbligatoria l'installazione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli. Queste devono essere in numero sufficiente a garantire la connessione di una vettura da ciascuno spazio destinato a parcheggio coperto o scoperto e in ciascun box auto. Ma ci saranno ulteriori sviluppi demandati per competenze alle leggi regionali che prevedranno uno standard minimo di dotazione di impianti di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica ad uso collettivo per le commerciali, terziarie e produttive.

Azioni di sostegno alla ricerca

Il decreto prevede inoltre di incentivare la ricerca per risolvere i problemi tecnici della nuova infrastruttura. In particolare le misure che andranno incentivate riguardano programmi di ricerca finalizzati alla progettazione dei dati e dei sistemi per le stazioni di ricarica, la progettazione e modifiche delle reti di distribuzione dell'energia elettrica, gli studi di valutazione delle problematiche esistenti e dei probabili sviluppi futuri relativi, la realizzazione di un'unità di bordo che comunica con la stazione di ricarica, lo sviluppo di soluzioni per l'integrazione e l'interoperabilità tra dati e sistemi a supporto delle stazioni di ricarica e relative unità di bordo e la ricerca sulle batterie ricaricabili.

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