Alonso, è mistero: come sta davvero lo spagnolo?

Alonso, è mistero: come sta davvero lo spagnolo?
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Paolo Ciccarone
Come sta veramente Fernando Alonso dopo l'incidente dello scorso 22 febbraio in fase di test? Ha veramente perso la memoria come sostengono alcuni giornali? Facciamo il punto della situazione | <i>P. Ciccarone</i>
5 marzo 2015

Ci mancava pure la stampa spagnola ad alimentare il mistero sull’incidente di Fernando Alonso. Secondo il quotidiano El Pais, subito dopo l’impatto contro il muro il pilota della McLaren avrebbe perso la memoria, andando indietro di circa 20 anni: “Mi chiamo Fernando corro coi kart e vorrei arrivare in F.1” sostiene il quotidiano spagnolo.

Ha perso la memoria?

Si vede che han parlato coi soccorritori, che hanno pure aggiunto come per una settimana Alonso avesse perso completamente la memoria. Questo è solo l’ultimo tassello di una storia cominciata male, con una uscita di pista banale e a bassa andatura (105 km/h per una F.1 sono i 50 orari per una vettura normale) e gestita peggio, con dichiarazioni contrastanti e poco credibili.

 

Cosa sia successo dal momento dell’impatto in poi in qualche modo si è saputo. Come il fatto che Alonso avesse perso conoscenza (lo ha detto la McLaren) e che dall’abitacolo parlasse italiano, convinto forse di essere ancora alla Ferrari. Partiamo da questo punto. E’ possibile che un impatto con un angolo favorevole contro le protezioni possa portare a queste conseguenze? Secondo alcuni medici è possibile. Il capo è legato al collare Hans, un sistema in carbonio che si fissa al casco e si appoggia sulle spalle. Negli urti frontali e con i colpi di frusta funziona benissimo, il problema dell’HANS (head and nek security) è che negli urti laterali non protegge come in quelli longitudinali. Alonso avrebbe (usiamo il condizionale) urtato lateralmente.

fernando alonso incidente barcellona 1
Al momento è impossibile sapere come sta veramente Fernando Alonso

 

Quindi sono state le protezioni a lato dell’abitacolo a fermare il collo che si è stirato verso destra. Anche se la velocità di impatto è stata relativamente bassa, il cervello può avere avuto uno scuotimento proprio in quelle aree in cui vengono controllati i sistemi nervosi degli arti superiori, la respirazione (a livello di seconda vertebra cervicale) e la memoria. Ecco questo spiegherebbe perché lo hanno sedato, impedendogli di strozzarsi con la lingua come avviene spesso nelle crisi epilettiche. Il recupero, con conseguente commozione cerebrale, è lungo e hanno fatto bene a non farlo correre in Australia.

Un grande mistero

Non solo per il rischio incidente (un’altra botta simile avrebbe conseguenze devastanti) quanto anche per le 22 ore di volo che portano poco ossigeno alla testa e sono uno stress che un pilota supera solo se in perfetta forma. Fin qui i dati sicuri. Il resto è un mistero. Alonso uscito per un colpo di vento? Ma nemmeno per sogno: una macchina di F.1 che va pure piano (lo ha detto Vettel che lo seguiva) dovrebbe spostarsi solo con raffiche di circa 150 km/h e invece il vento laterale era basso.

Nessuno che parla chiaro, solo illazioni, qualche scoop giornalistico e voci senza controllo

 

Quindi causa esclusa. Cedimento meccanico? Potrebbe essere, ma a livello di sospensioni o elettrico? Nel primo caso è possibile che invece di sterzare Alonso sia finito nella via di fuga e si sia appoggiato al muretto, ma se il sistema frenante era in ordine, non era il caso di appoggiarsi, se lo ha fatto è forse perché qualcosa non gli ha consentito di farlo.

fernando alonso incidente barcelona 2015 (5)
A Melbourne lo spagnolo sarà sostituito da Magnussen

Una scossa elettrica metterebbe nei guai seri Honda

Ergo, era in balia della macchina. Perché? Mistero, come è un mistero la scossa da 600 Watt che un ex pilota come Barbazza sostiene possa aver preso. Possibile, probabile, ma la Honda che produce il sistema metterebbe in pericolo la vita del pilota che hanno fortemente voluto? A parte il fatto che in Giappone, coincidenza, è saltato il presidente che ha voluto la F.1 ed è stato sostituito con un altro che non ama molto le corse. Per cui se le cose non dovessero andare bene, la Honda in F.1 potrebbe sparire molto presto.

 

Resta un’ultima analisi, personalissima e pericolosissima: Alonso è stato male? “Strano – dice chi gli è stato vicino in inverno negli allenamenti – non è mai stato così in forma e preparato come in questo momento”. Quindi a livello fisico non avrebbero dovuto esserci problemi. Una ischemia transitoria o un attacco epilettico sarebbero la fine per la sua carriera. E quindi è logico che nessuno faccia trapelare nulla.

 

Quindi tre misteri che producono altri misteri. E nessuno che parla chiaro, solo illazioni, qualche scoop giornalistico e voci senza controllo. Non ci resta che attendere il resoconto dell’indagine della FIA, che ha aperto un fascicolo, per sperarlo. Sempre ammesso che ci dicano tutto.

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