Bottas: «Sono pronto alla vittoria»

Bottas: «Sono pronto alla vittoria»
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Paolo Ciccarone
Abbiamo parlato con Valtteri Bottas e abbiamo scoperto un pilota metodico e serio. Ecco cosa ci ha detto | <i>P. Ciccarone</i>
1 novembre 2014

In Italia probabilmente non avrebbe corso in nessun team perché da noi, si sa, la scaramanzia vince su tutto. All’estero, invece, non si fanno problemi e quando arriva un pilota con talento e magari qualche soldo di provenienza… dubbia, nel senso scaramantico, non ci fanno caso e lo prendono a occhi chiusi. E’ il caso di Valtteri Bottas, 25 anni, da due stagioni pilota ufficiale Williams che di sicuro è uno dei pochi talenti in circolazione.

Il padre aveva una piccola impresa di pulizie in Finlandia, nel piccolo villaggio in cui abitava la famiglia. La mamma, invece, gestiva una impresa di pompe funebri… e qua scatta lo scongiuro visto che l’attività, per quanto necessaria, non è che sia il massimo della vita «Qualcuno deve pur farlo» dice sornione Bottas.

Forse sarà il caso, forse perché alla Williams non ci pensano su, fatto sta che dopo Heinz Harald Frentzen e Nick Heidfeld, ora Bottas. Pure i tedeschi, infatti, lavoravano nell’impresa funebre del padre e trasportava cadaveri per la sepoltura in Spagna, a Valencia, di dove era originaria la mamma di Frentzen, Heidfeld invece dava una mano all’impresa di famiglia a Munchenglabach, che è la più grande città funeraria della Germania.

Bottas no, ha fatto tutto in Finlandia ma si vede che avere a che fare con certe cose, si sviluppa l’istinto della velocità. In ogni caso e scherzi a parte, Bottas è uno veloce, serio e senza grilli per la testa. Ai tempi delle vittorie in GP3 c’era solo il giornalista finlandese Heiki Kulta che andava a intervistarlo dopo le vittorie, per il resto della truppa era uno sconosciuto.

Credo di essere cresciuto molto rispetto al 2013, l’anno scorso ho maturato una grossa esperienza ma non è mica finita, ad esempio in Australia nella gara di apertura della stagione ho sbagliato quando ho pizzicato il muretto, ho perso un podio come minimo


Poi il debutto con la Williams, nei test del venerdì, e il fatto che oltre a non sbagliare era pure veloce e quasi sempre davanti. Al punto che una volta, scherzando con Maldonado, ci fu la battuta«Visto che Bottas non impara lo spagnolo, forse sarà meglio che impari tu il finlandese» al che Maldonado rise e rispose: «Questo qui (indicando Bottas, ndr) è uno che non parla, ma si fa capire benissimo in pista, questo è un brutto cliente». E Valtteri, con la sua espressione seria, mai allegra, guardò e ringraziò dopo essersi fatto tradurre tutta la conversazione.

A vederlo nei box Valtteri non ride quasi mai, anche quando parte in prima fila, o sale sul podio, è raro vederlo lasciarsi andare. In questo ha un carattere un po’ alla Raikkonen, molto riservato, per nulla incline alla battuta, tutto concentrato sul suo lavoro senza sbavature:
«Credo di essere cresciuto molto rispetto al 2013, l’anno scorso ho maturato una grossa esperienza ma non è mica finita, ad esempio in Australia nella gara di apertura della stagione ho sbagliato quando ho pizzicato il muretto, ho perso un podio come minimo».

Pronto per la vittoria?
«Sì», senza appelli. E’ uno che quando è partito in prima fila non ha sbagliato il via, si è difeso bene e non ha commessi gli errori tipici dei principianti in testa al gruppo. E’ veloce in gara e in prova, sa gestire la macchina, gli viene tutto facile e senza problemi. E’ un talento che per capirlo bisogna studiarlo. Dai tempi della F.3 quando con Ricciardo lottavano ruota a ruota senza sbagliare di un millimetro, questa è classe innata. Al momento Bottas vive a Montecarlo, è fidanzato con Emilia Pikkarainen, nuotatrice finlandese che vanta 4 record nazionali e ha vinto un argento e un bronzo ai campionati europei e con lei è fidanzato dal 2010.

Vorrei vincere molto, se riuscissimo ad avere un poco di velocità in più ce la giocheremmo con le Mercedes


A parte lo sport, i due sembrano fidanzatini normali, non se la tirano e si allenano molto. A Montecarlo, infatti, non è difficile vedere Bottas che corre o va in bici quando si allena, ma fa anche nuoto (più brava lei ovviamente)
«Di recente ho scoperto il tiro al piattello, mi serve per i riflessi e la concentrazione, lo faceva Jackie Stewart, gli chiederò consigli» ha detto.

Per il resto, nessun programma per la famiglia, i figli, il futuro
«Vorrei vincere molto, se riuscissimo ad avere un poco di velocità in più ce la giocheremmo con le Mercedes» sostiene.

Pilota preferito? Finlandese, ovviamente: Mika Hakkinen.
«Dicono che gli somiglio, magari, lui ha vinto due mondiali…».

E di Raikkonen?
«Beh, è un rivale in pista…».

E allora, tenetelo d’occhio, Bottas non è appariscente, è tutta sostanza. Anche in cucina: «Risotto coi funghi, sono un mago» e allora, se proprio non riuscite a prenderlo come pilota in squadra, fatevi almeno invitare a cena…

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