Brexit e Formula 1, cosa cambierà

Brexit e Formula 1, cosa cambierà
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Paolo Ciccarone
Ecco cosa potrebbe cambiare per il Circus della Formula 1 a seguito dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea
24 giugno 2016

Per capire chi ci guadagnerà e chi ci perderà davvero, bisognerà aspettare del tempo. Magari quelli che a breve perderanno molto a lungo termine recupereranno. Forse, di certo c’è che l’uscita dalla UE da parte della Gran Bretagna farà discutere e visto che 8 squadre su 11 sono dislocate in quel paese, cosa potrebbe succedere in F.1? In pratica niente. Nel senso che tutti i contratti, i montepremi e gli accordi per disputare le corse vengono stabilite in dollari e i contratti sono depositati presso aziende commerciali con sede a New York, Irlanda e qualcosina a Londra.

Quindi il problema sarà delle squadre inglesi nel reperimento del materiale sui mercati extranazionali. Facciamo un esempio banale, la fornitura di impianti frenanti della Brembo solo per il cambio sterlina euro del 24 giugno sono rincarati del 10 per cento a causa della svalutazione della sterlina, in più gli inglesi dovranno pagare altri costi per il trasporto e la mano d’opera necessaria. Infatti, anche se i costi sono stati stabiliti a inizio anno, la svalutazione della moneta locale porterà a un aggravio dei bilanci dei team nelle spese di trasferta, leggi hotel, auto a nolo ristoranti e varie, ai quali aggiungere i maggiori costi per i materiali che arrivano dai paesi europei e Stati Uniti. Il vantaggio è che i premi distribuiti dalla FOM sono in dollari e quindi le squadre avranno più sterline a disposizione quando faranno il cambio per le loro necessità.

Per qualcuno diventa davvero vantaggioso, ad esempio la Renault che ha appena rilevato la Lotus, e ha la sede a Enstone, potrebbe risparmiare dei soldi grazie al maggior valore dell’Euro e quindi fermo restando gli investimenti previsti per i nove anni di contratto, con la svalutazione della sterlina sull’euro porterebbe a casa più materiale e personale a costi identici, a meno che non voglia mantenere lo stesso numero di addetti e quindi risparmiare qualcosa. Di certo chi ci guadagna sono i tecnici inglesi che lavorano all’estero. James Allison, ad esempio, in un giorno solo ha visto lo stipendio della Ferrari aumentato del 10 per cento e se la svalutazione prosegue di questo passo, potrebbe davvero godersi il momento economico.

Il guaio è che per i trasporti, DHL, Germania, il maggior costo potrebbe diventare insostenibile per le squadre di cui, alcune, già oggi latitano nel pagare le quote…Per essere competitivi gli inglesi dovranno offrire prodotti di qualità a prezzi più bassi rispetto a quelli europei, ma visto che di fatto non hanno una industria manifatturiera (Lotus, Jaguar etc le fanno all’estero) sarà difficile, visto che di fatto era una economia basata sugli scambi finanziari. Insomma, a parte che forse servirà il passaporto per entrare in Gran Bretagna (difficile che accada a breve…) e i dazi che verranno imposti sui nostri prodotti, per il resto lo scenario non dovrebbe cambiare di molto. Si spera…

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