F1 Giappone 2014: come si deve guidare a Suzuka

F1 Giappone 2014: come si deve guidare a Suzuka
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Suzuka è un circuito d'altri tempi. Un giro fatto bene qui dà grandissime soddisfazioni. Ecco come si deve affrontare la temibile pista giapponese, teatro di duelli leggendari in F1
1 ottobre 2014

Se cerchi una pista molto tecnica e di carattere, Suzuka è il posto giusto dove andare. Ha tutto: lento, misto, veloce e le barriere di protezione costeggiano sempre il circuito a distanza ravvicinata, non perdona errori. Non ha rivali in quanto a intensità psicologia richiesta per fare un giro veloce ed è quindi sicuramente una delle tappe più difficili del calendario del campionato mondiale di Formula 1. A questo dobbiamo aggiungere anche il fascino di questo Gran Premio. Spesso accade che i mondiali si decidano proprio qui e quindi ogni momento diventa ancora più unico.

Si parte in discesa

Tutto inizia in discesa, quando ci si lancia verso la prima curva che in realtà è composta da una piega e poi dalla curva in sé. Qui si è fatta la storia perché più mondiali si sono giocati proprio in questo punto. Questa doppia curva a destra non è semplice da fare al limite. Bisogna frenare a macchina non diritta e questo rende l’ingresso particolarmente critico. Inizi a frenare quando sei all’apice della prima piega a destra e fai si che sia la forza frenante ad allargarti e portarti verso l’esterno. Trovare il limite giusto è molto impegnativo.


Purtroppo, come accaduto recentemente a Monza e prima ancora a tanti altri circuiti, l’esterno è stato asfaltato e quindi la curva è stata facilitata parecchio. Ora se sbagli non succede niente. Rallenti e rientri... Assurdo! Prima, per la conformazione del terreno non avevi possibilità. Se sbagliavi parcheggiavi lì la macchina, punto. Facevi la differenza se eri uno giusto. Vi ricordate il 1991? Qui Mansell si giocò la possibilità di vincere il mondiale uscendo nel tentativo di agganciare Senna.

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A Suzuka si parte in discesa

Le S Curves: sbagli la prima, le sbagli tutte

Seguono 5 curve in sequenza da fare in successione come fossero una sola. Sono le famose “S Curves” che sono uniche nel loro genere. Non c’è una sola linea giusta e quindi qui vedi più filosofie e pensieri di guida che si scontrano. Commettere un errore qui vuoi dire compromettere l’intera sequenza. In gara, a livello fisico, questa sequenza di pieghe è massacrante, per il collo in particolare.


L’ultima curva della sequenza si chiama “Dunlop Curve”. La curva “allarga” e immette su un breve rettilineo. E’ in salita e per niente banale. C’è un bump che non si può evitare e la macchina spancia pesantemente. Ogni giro ti intraversi e quando l’effetto delle gomme nuove finisce devi stare particolarmente attento a non essere sbalzato fuori pista. Una ruota sull’erba e sono guai.

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Più volte il GP del Giappone ha deciso le sorti del Mondiale di F1

Non c'è mai tregua a Suzuka

La curva 8 è a mio avviso quella che più si addice ai Samurai. Si chiama “Degner Curve”. Arrivi veloce e non la vedi. O meglio quando la vedi è troppo tardi. Quindi devi buttarti dentro con la convinzione e la consapevolezza di dove può arrivare la tua macchina. Usi i cordoli e devi stare attento a non prendere troppo quello esterno. Un filo troppo largo e non rientri più e non puoi far altro che parcheggiare addosso alle gomme di protezione. La curva 9 segue la “Degner Curve” ed è semplice se non si arriva scomposti.


Passi sotto il ponte della pista e imbocchi il tornantino. È un tornante un po' anomalo perché è ampio ed in salita. Per giunta c’è una piccola piega prima del tornantino stesso. Questa piega fa si che la frenata, almeno l’inizio, non sia del tutto diritta. È un attimo bloccare la ruota anteriore sinistra in frenata. Devi concentrarti soprattutto sull’uscita e quindi non devi scomporti troppo. Segue una lunghissima piega verso destra dove non puoi prendere un attimo di tregua perché le protezioni sono ad un metro di distanza e sai bene che se qualcosa va storto devi essere pronto ad intervenire.

Un giro fatto bene a Suzuka dà grande soddisfazione. Si fa quasi in apnea. Ora immaginate il tutto sotto la pioggia. Circuito d’altri tempi

I duelli leggendari tra Senna e Prost

Quando la curva finisce le protezioni si allargano aprendo un po’ gli spazi e per un attimo senti una specie di sollievo. Neanche il tempo di capire la sensazione ed ecco che arrivano le curve 13 & 14, o meglio la “Spoon Curve”. Bella perché veloce ed allo stesso tempo molto importante. Immette sul rettifilo di ritorno ed è imperativo uscire forte. Si imbocca il rettifilo di rientro, i guard rail tornano a sfiorare la pista e la sensazione di sollievo provata poco fa scompare. Ora la sensazione è chiara, capisci il “perché” del sollievo provato. Il rettilineo sembra quasi un “tunnel” a cielo aperto e mentre vedi arrivare per la prima volta la famosa curva “130 R” dici a te stesso “ma questa viene davvero fatta in pieno?”.

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Suzuka è rimasto un circuito d'altri tempi


La macchina spancia e rimbalza un po’, si fa fatica a vedere chiaro. La curva 15 “130 R” arriva veloce e la sensazione che si ha è che la macchina non sia in perfetto assetto per via dei continui rimbalzi. Devi avere un gran coraggio nel farla in pieno soprattutto la prima volta. Tutto dipende dalla tua decisione e quindi dalla prima sterzata. Fatta quella o sei dove devi essere o sei nei guai seri. Adrenalina pura. Anche qui l’esterno è stato asfaltato ma forse è l’unico punto dell’intero calendario del mondiale di Formula 1 dove io stesso potrei approvare. Ma non lo faccio!

Una pista d'altri tempi

Segue la chicane, diventata famosa per il contatto tra Senna e Prost. Non ci sono dei grandi segreti sulla traiettoria da fare. Uscendo imbocchi l’ultima piega che immette sul rettifilo di partenza. Curva non banale perché “scollina” e soprattutto a gomma vecchia perdi quel poco di aderenza che fa si che se imbocchi male lo scollinamento tu poi debba alzare il piede. Un giro fatto bene a Suzuka dà grande soddisfazione. Si fa quasi in apnea. Ora immaginate il tutto sotto la pioggia. Circuito d’altri tempi.

 

Miloš Pavlović

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