F1, GP Australia 2017: la Ferrari c'è

F1, GP Australia 2017: la Ferrari c'è
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Paolo Ciccarone
Davanti a tutti nelle qualifiche del Gran Premio d'Australia 2017 c'è il solito Lewis Hamilton, ma qualcosa è cambiato: la Ferrari è competitiva e se la può giocare
25 marzo 2017

Doveva cambiare tutto per non far cambiare niente, almeno questa è stata l'impressione della prima sessione di qualifica del GP d'Australia. Infatti a fare la pole è stata ancora la Mercedes con Lewis Hamilton, però qualcosa di nuovo si è visto e quindi, anche se sulla carta non è cambiato l'ordine delle cose, in realtà la novità bella grossa c'è: la Ferrari è competitiva e se la può giocare.

Il secondo tempo di Vettel a circa 3 decimi da Hamilton è il risultato di una sessione che ha avuto una piccola sbavatura e analizzando nel dettaglio il giro di Sebastian, il vantaggio della Ferrari arriva proprio là dove l'anno scorso pativa: la trazione. Nel tratto lento Vettel è stato meglio di Hamilton che ha primeggiato nel primo settore, quello guidato veloce, segno che la rossa ha recuperato ed è addirittura in vantaggio in quello che era il punto debole fino all'anno scorso.

Chiaro che si tratta solo di una sessione di qualifica, molte cose possono influenzare il risultato finale, da un errore del pilota (vedi Bottas che ha bloccato due volte le ruote ed è finito terzo ad appena 25 millesimi da Vettel) a una perdita di aderenza sullo sporco (vedi Ricciardo che è andato a muro...).

In ogni caso, dai distacchi visti in pista in questa prima sessione, la lotta appare serrata solo fra Mercedes e Ferrari. La Red Bull con Verstappen è quinta ma a un secondo e tre decimi! Segno che oltre al motore Renault non ancora al livello dei due rivali c'è da lavorare sulla macchina, visto che entrambi i piloti hanno remato con continue correzioni di sterzo, e con Ricciardo pure con uscita di pista. Nel tempo la Red Bull recupererà ma di sicuro in questa fase Ferrari e Mercedes son le sole ad avere quel qualcosa in più rispetto agli altri. Il cambio di regolamento ha aumentato la forbice delle prestazioni in pista, basti dire che dietro le Red Bull a 1''3 gli altri navigano a quasi 2 secondi al giro. Troppi per rendere competitiva la F.1 anche se poi l'attenzione è tutta per la battaglia di testa.

Bravissimo Giovinazzi, con una sessione di prove in meno, solo un'ora per imparare la pista e confrontarsi in qualifica con gente più esperta e con macchine più competitive eppure è stato capace di suonarli e qualificarsi in 8 fila

In attesa di definire meglio i ranghi e i valori in campo, tanto vale sottolineare il vero eroe della giornata: Antonio Giovinazzi. Il giovane di Martina Franca ha sostituito Pascal Wehrlein che soffre ancora dei postumi delle fratture alle costole di questo inverno. La Sauber del pugliese partirà 16 e se si pensa che Antonio ha pure commesso un errore all'ultima curva ed era a meno di 2 decimi dal più esperto compagno di squadra Ericsson, la dice tutta sulle qualità del nostro ragazzo che, dopo 6 anni, consente al tricolore di essere ancora presente in pista!

Quindi bravissimo Giovinazzi, con una sessione di prove in meno, solo un'ora per imparare la pista e confrontarsi in qualifica con gente più esperta e con macchine più competitive eppure è stato capace di suonarli, qualificarsi in 8 fila e se si confronta con l'altro esordiente, Stroll, che dopo 30 mila km di test privati e una Williams che è dieci volte meglio della Sauber, ebbene il confronto è impietoso: ultima fila per il canadese ottava per Giovinazzi. Speriamo che questa presenza in Australia non sia occasionale e che da terzo pilota abbia altre occasioni in futuro. E per come è andata, sognare un posto da titolare in Ferrari non è poi una cosa spregevole.

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