F1, Gp Bahrain 2016: Ferrari, è allarme affidabilità

F1, Gp Bahrain 2016: Ferrari, è allarme affidabilità
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Paolo Ciccarone
Mentre Rosberg coglie il secondo successo stagionale in Bahrain, in casa Ferrari cresce la preoccupazione per la mancata affidabilità della SF16-H
3 aprile 2016

Il bello o il brutto della F.1 è che puoi capire subito che succederà in base a pochi elementi. Prendete i test invernali, la Mercedes non aveva fatto i tempi più veloci ma aveva macinato la distanza equivalente di 19 GP. La Ferrari, invece, ogni tanto era ferma, grandi tempi veloci, tutti a incensarla. Qualcuno, guardando i dati, aveva lanciato l’allarme affidabilità, prontamente smentito come gufo perché i motori non avevano problemi e andava tutto bene.

Si arriva in Australia, partenza a razzo ma in prova dietro alla Mercedes. Vettel sale sul podio. Si va in Bahrain, col dubbio del turbo rotto a Raikkonen dopo 25 giri di gara: “Colpa della sospensione della gara e delle temperature alte”. Bene, anche in Bahrain si parte dietro alle Mercedes, ma stavolta non c’è la partenza a razzo di Melbourne, stavolta di rosse al via ne è rimasta una, perché quella di Vettel si è fermata nel giro di ricognizione col fumo che esce dal pennacchio come una vaporiera di inizio secondo scorso. E Raikkonen scatta al rallentatore tanto da essere superato da mezzo schieramento.

Ma la F.1 di oggi, il bello o il brutto, è che puoi subito capire cosa succederà e così si sa già che il buon Kimi potrà risalire fino al podio, cosa che farà grazie anche a Bottas che stavolta alla prima curva centra Hamilton, gli rovina la macchina e lo spedisce nelle retrovie. Risultato finale, vince ancora Rosberg, Hamilton finisce terzo e la Ferrari con Raikkonen secondo fa meglio dell’Australia. E visti i 9 secondi finali di distacco, il dubbio che Vettel avrebbe potuto fare meglio è molto forte, magari non vincere ma mettere pressione a Rosberg che, nonostante tutto, al secondo pit stop perde una enormità di tempo per una gomma non fissata bene. Dai 14 secondi di vantaggio, infatti, è sceso a meno di 6, quindi visto che Raikkonen continua ad essere sempre più lento, con Vettel poteva andare un po’ meglio.

Ma il bello o il brutto della F1 di oggi dice che non ci si inventa nulla. Se ha ceduto il turbo, con scintille e fumo dalla ciminiera, bisogna capire perché. Lo ha scritto un giornalista tedesco, inviato di una testata che di motori ne mastica, ma gli hanno dato del fesso contaballe. Oggi il giornalista tedesco era lì che si teneva la pancia dal ridere. E per chi aveva paragonato Vettel a Schumacher, allora vale la pena ricordare che Michael ruppe clamorosamente un motore nel giro di ricognizione in Francia. Era il 1996 e da quell’episodio cominciò poi la risalita della rossa.

La Ferrari non solo non ha ancora raggiunto la Mercedes, ma adesso rompe pure. Erano anni che non accadeva, qualcosa va sistemato. Speriamo presto

Ecco, si spera che accada anche ora, ma con le regole attuali, in cui i motori sono bloccati (e fino al 15 maggio non si potrà vedere nulla di nuovo in pista) il rischio di altre due gare (Cina e Russia) con fumate allarmanti, è dietro l’angolo. Sempre sperando che si tratti di episodi isolati. Di pezzi diversi che cedono. Perché la Ferrari non solo non ha ancora raggiunto la Mercedes, ma adesso rompe pure. Erano anni che non accadeva, qualcosa va sistemato. Speriamo presto.

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