F1, GP Cina 2017: la Ferrari vale la Mercedes

F1, GP Cina 2017: la Ferrari vale la Mercedes
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Paolo Ciccarone
Ferrari e Mercedes giocano ad armi pari: lo conferma l'andamento del GP di Cina. La sfida si decide sul filo della strategia
9 aprile 2017

A guardare l'ordine di arrivo sembrerebbe la fotocopia della griglia di partenza, o quasi. Hamilton primo davanti a Vettel rispecchia infatti la qualifica del sabato, anche se in realtà in mezzo c'è stato ben altro. La Ferrari avrebbe potuto vincere anche questa gara se non fosse stato per due motivi. Il primo, la sfortuna di vedere la safety car in pista, con obbligo di passare dalla corsia box, dopo l'incidente di Giovinazzi. La scelta di fermarsi prima a cambiare le gomme e passare alle slick gialle è stata vanificata dalla sorte.

Il secondo motivo è tecnico: Vettel ha perso molto tempo dietro al compagno Raikkonen e non si è capito perché il box non abbia imposto un ordine di scuderia per far passare Sebastian. Certo, sportivamente è stato giusto così, poi alla fine, magari, non sarebbe cambiato nulla e la mossa avrebbe magari creato polemiche in chi voleva farle.

Quello che è certo e che emerge dal GP di Cina è che la Ferrari vale la Mercedes e come in Australia un errore (o un obbligo) di strategia dei tedeschi ha dato la vittoria alla rossa, a Shangai è accaduto il contrario. Con queste premesse si capisce che la lotta mondiale sarà riservata ai due, che ora viaggiano a pari punti in cima alla classifica iridata, e che i terzi incomodi, leggi Red Bull, ci sono arrivati solo per condizioni particolari.

La pista viscida iniziale ha permesso a Verstappen, terzo, di risalire dal 16.posto fino al podio con un sorpasso da manuale ai danni di Ricciardo. E parlando dell'australiano bellissima la sua gara anche se poi ha dovuto subire pure un altro sorpasso (22 giro, da cineteca) da parte di Vettel che dopo averlo affiancato all'esterno a ruote bloccate, si è pure toccato col rivale come si fosse ai tempi del kart. Una manovra dura, ma decisa e corretta, al punto che ha strappato applausi e per Vettel è un evento raro, a dimostrazione che la macchina che si ritrova per le mani vale molto, da titolo mondiale. Sempre che il muretto e ogni singolo ingranaggio faccia il suo dovere. Sia per la rossa sia per la Mercedes, perché a questo livello basta una mosca che si posa sul lato sbagliato per determinare il risultato. 

Dopo la Cina, Hamilton ritrova fiducia e costanza, la Ferrari ha quelle certezze che cercava e sa che se la può giocare, ma sia i tedeschi sia la rossa hanno un punto negativo: le seconde guide

E tornando a Red Bull, oltre al viscido iniziale c'è da aggiungere anche le gomme slick rosse, ovvero le morbide. Ebbene, la Ferrari e la Mercedes con le gialle, quindi meno morbide e più lente, erano più veloci della Red Bull, come dire che il divario di una mescola si traduce in circa 1 secondo al giro. Molto da recuperare se si vuole entrare nella lotta per il mondiale.

E quindi, dopo la Cina, Hamilton ritrova fiducia e costanza, la Ferrari ha quelle certezze che cercava e sa che se la può giocare, ma sia i tedeschi sia la rossa hanno un punto negativo: le seconde guide. Bottas si è girato in regime di safety car andando in testa coda sul bagnato, era da solo ed è stato l'unico. Raikkonen aveva un calo di potenza uscendo dalla curva 10 ma si è anche lamentato per il ritardo nel cambiare le gomme che non lo ha fatto andare oltre il quinto posto. Con quei numeri visti di Hamilton e Vettel, con quelle macchine a disposizione, entrambi avrebbero potuto e dovuto fare di più. Aspettiamo il prosieguo della stagione, tanto da domenica siamo già in pista in Bahrain, per capire lo svolgimento di una stagione intrigante.

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