F1, Gp Europa 2016: ad Hamilton è mancata la concentrazione

F1, Gp Europa 2016: ad Hamilton è mancata la concentrazione
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Paolo Ciccarone
Ad Hamilton la mancanza di concentrazione è costata cara. Vettel dietro a Ricciardo: ecco cosa succede a parità di tempo
18 giugno 2016

BAKU – Se per cantare ci vuole orecchio, diceva Enzo Jannacci, per guidare ci vuole concentrazione. Specie in un tracciato tutto muri e rettilinei con frenate dure. Lo ha scoperto Lewis Hamilton che ha lasciato una sospensione su un muro a due minuti dalla fine delle qualifiche ma prima di lui lo hanno scoperto un po’ tutti con uscite per fortuna incruente. O quasi. Alla fine davanti c’è sempre il solito Rosberg che in qualifica ha rifilato otto decimi a Perez con la Force India, ma il messicano partirà cinque posizioni dietro per aver sostituito il cambio distrutto in un botto al mattino. E poi l’incredibile Ricciardo che ha beffato sul filo di lana Vettel e la sua Ferrari. I due hanno ottenuto lo stesso identico tempo, 1’43’’966 ma Ricciardo lo ha segnato due secondi prima di Vettel e quindi ha preso la prima fila reale.

Poco male, si dirà, visto che Sebastian scatta dalla seconda fila, lato pulito della pista, col compagno Raikkonen a fianco. Insomma, se davanti Rosberg dovesse combinare casino o avere ancora problemi tecnici come nel primo giorno di prove, potrebbe succedere di tutto. E proprio parlando di ciò che può accadere resta da capire i margini a disposizione. Le Mercedes hanno un margine incredibile su tutti. E fin qui si sapeva. Su un rettilineo di 2,6 km con il motore al massimo per 23 secondi e le vibrazioni che danno fastidio, il primo giorno si è visto che qualcosa si poteva rompere. E infatti è successo. Accadrà anche in gara?

Poi le uscite di pista. Hamilton ha sbagliato tre volte in qualifica, dimostrando di avere poca concentrazione in una pista dove appena superi il limite ti ritrovi a pascolare nelle strettoie. Farà lo stesso anche in corsa? E che dire di Perez e Ricciardo? Entrambi sono usciti nello stesso punto in due giorni diversi. Daniel venerdì, Sergio sabato mattina. Solo che il messicano ha rotto anche il cambio e la sostituzione lo farà partire cinque posti dietro, ma la sua prestazione resta da incorniciare visto che dai missili d’argento si è preso solo otto decimi.

Hamilton ha sbagliato tre volte in qualifica, dimostrando di avere poca concentrazione in una pista dove appena superi il limite ti ritrovi a pascolare nelle strettoie. Farà lo stesso anche in corsa?

A sto punto non resta che la Ferrari. Dai due secondi del primo giorno sono scesi a un secondo e due di distacco, con la beffa di vedere una Red Bull che va più piano in rettilineo finire davanti per niente. Ci fosse stato Vettel prima a fare il tempo sarebbe stata sua la prima fila, invece no, tocca inseguire con un Raikkonen che era in versione Hamilton, cioè fuori ogni tre per due, il rischio è che ci esca il patatrac. Certo, meglio sbagliare senza dubbio pronostico che una curva, ma con Hamilton che dovrà risalire e col passo gara che si trova non ha problemi a passare chi sta davanti, il primo GP di Baku si preannuncia con un tracciato folle, velocissimo (si sta sui 350 all’ora per diverso tempo) safety car in agguato (in GP2 ne sono uscite quattro e la gara dura molto meno, dimenticavamo: prima curva sono usciti in sei…) il rischio di una gara lotteria c’è tutto. E poi parlano di Montecarlo come gara Casinò per eccellenza.

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