F1, Gp Europa 2016, Marchionne: «Il campionato è totalmente aperto»

F1, Gp Europa 2016, Marchionne: «Il campionato è totalmente aperto»
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Paolo Ciccarone
L'ad di Ferrari, Sergio Marchionne, arrivato a Baku in tarda serata ieri, non ha dubbi: la lotta per il titolo è aperta
19 giugno 2016

A Baku la Ferrari avrà uno spettatore illustre: nella capitale azera è infatti arrivato l'amministratore delegato di Ferrari, Sergio Marchionne, accompagnato da Olivier François, Head of Fiat Brand e Chief Marketing Officer di Fiat, e da Alfredo Altavilla, Chief Operating Officer Europe, Africa and Middle East di Fiat. Lo abbiamo incontrato nel paddock del Baku City Circuit.

Signor Marchionne, ha visto le qualifiche ieri?

«Le ho viste sul mio cellulare; stavo volando, quindi non potevo fare altrimenti».

Cosa ci può dire riguardo al futuro di Raikkonen?

«Si gestisce; andiamo avanti così. La cosa importante è incoraggiare i ragazzi ad andare avanti. Sono momenti cruciali: il motore sta andando a posto, e ora stiamo lavorando sul telaio. C’è ancora lavoro da fare. La macchina c’è, però».

Se la giornata di venerdì non fosse stata così complicata, la vettura sarebbe stata più vicina…

«Il lavoro di venerdì è stato fondamentale per raggiungere il risultato ottenuto ieri; il processo di sperimentazione sugli assetti è un processo di scoperta, che ci permette di capire cosa funziona e cosa no. Non facendo i test, le gallerie del vento e le simulazioni hanno dei limiti. La nostra è una macchina complessa, ne stavo parlando ieri sera con Maurizio (Arrivabene, ndr). Sono arrivato verso le due di notte…».

Quando si arriverà al punto in cui bisognerà decidere se spostare le forze sul progetto del 2017 o lavorare sul 2016, come vi comporterete?

«Il progetto 2017 sta viaggiando in parallelo con quello di questa stagione, e non deve essere disturbato da quello che succede nel 2016. Quello che è accaduto nelle ultime gare ci ha fatto capire che il campionato è totalmente aperto. Se ci mettiamo in gioco, ci proviamo seriamente. Io sono convinto che Maurizio e la squadra ce la vogliono fare; anche Vettel è convinto che la macchina c’è. I ragazzi saranno capaci di raggiungere buoni risultati. Lavoriamo sulle prossime gare; non siamo nemmeno a metà del campionato».

Il problema è che gli altri non aspettano…

«L’ho capito benissimo, ma la differenza di punti non è tale da giustificare del pessimismo. Questo non significa che sarà facile, ma non voglio che la squadra si arrenda, pensando già al 2017, come succede ogni anno».

Oltre che sulla macchina, forse bisognerebbe lavorare anche sulla mentalità, prendendosi dei rischi…

«La cosa su cui lavorare è l’atteggiamento: non bisogna dire “È andata male nelle prime sei gare, ci riproviamo il prossimo anno”. È sbagliato: la gara è adesso, e bisogna focalizzarsi su questo, e sulla prossima corsa, fra due settimane in Austria, continuando a lavorare al miglioramento della vettura. Questo è fondamentale».

Ha visto il Gran Premio del Canada? Cosa ci può dire della strategia?

«L’ho visto da lontano, sì. È molto facile giudicare il tutto il lunedì mattina, essere il cosiddetto Monday Morning Quarterback (il quarterback del lunedì mattina, ndr), come dicono in America. Si può criticare la scelta quanto si vuole, ma c’erano anche delle ragioni tecniche alla base della sosta al dodicesimo giro. Se fosse andata bene, saremmo stati definiti dei genii. Non è andata così, e siamo diventati tutti degli scemi».

Quello che è accaduto nelle ultime gare ci ha fatto capire che il campionato è totalmente aperto. Se ci mettiamo in gioco, ci proviamo seriamente. Io sono convinto che Maurizio e la squadra ce la vogliono fare; anche Vettel è convinto che la macchina c’è. I ragazzi saranno capaci di raggiungere buoni risultati. Lavoriamo sulle prossime gare; non siamo nemmeno a metà del campionato

La macchina sembra aver fatto dei buoni progressi in Canada…

«Sì, il miglioramento della power unit è stato eccezionale. Ci sono altri cambiamenti da fare, il problema non è più il propulsore, ma la gestione del comportamento delle gomme e del carico aerodinamico. Il lavoro di venerdì in questo senso non è sprecato, perché abbiamo capito quello che non funziona. Ieri mattina abbiamo lavorato sul nuovo assetto e ha funzionato. Peccato che il regime di bandiera rossa abbia generato traffico nella Q3. Vedere, poi, i due tempi identici di Vettel e Ricciardo, non mi è mai successo in vita mia».

Non c’è tanta fortuna quest’anno nelle circostanze…

«Arriverà anche quella. L’importante è che non rompiate. Vi voglio bene, davvero, ma questo è il momento di incoraggiare la squadra».

Mai la stampa è stata così clemente con la Ferrari…

«Ieri sera ne abbiamo discusso con Maurizio, so benissimo che lo sforzo profuso per rendere competitiva la squadra è immenso. Quello che sto vedendo è un lavoro straordinario, considerando i progressi fatti, nonostante gli altri abbiano fatto passi da gigante. Le distanze si sono accorciate molto, siamo lì. Bisogna incoraggiarli, e sviluppare il senso della vittoria. Io preferisco aiutarli, fatelo anche voi».

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