F1, GP Italia 2017: le pagelle di Monza

F1, GP Italia 2017: le pagelle di Monza
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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
I promossi e i bocciati di Monza nelle pagelle del Gran Premio d'Italia 2017
  • Giovanni Bregant
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4 settembre 2017

Incostante, sopra le righe, un po' sbruffone, però. Però quando è in vena non ce n'è per nessuno e a Monza Hamilton ha riconquistato meritatamente la vetta del Mondiale. Con grande sportività, ammette che fondamentale è stata la superiorità del motore Mercedes, ma i 2.3 secondi (!) rifilati al compagno di squadra in qualifica sotto la pioggia la dicono lunga sul talento immenso del pilota inglese. Certo, la gara è stata per lui solo una lunga passerella, ma questo più che un demerito suo dovrebbe esserlo per tutti gli altri. E dopo la gara spende pure belle parole anche per i tifosi che lo fischiano. Voto 9, un grande.

Bottas da parte sua dopo Spa è apparso in netta ripresa, però ancora una volta la differenza rispetto ad Hamilton è stata palpabile, più di quello a cui ci eravamo abituati nel recente passato. Certo, anche in Mercedes ormai le gerarchie sono stabilite e il finlandese ha svolto perfettamente il suo compito, però entusiasmare è tutta un'altra storia. E allora voto 7, come a quegli studenti che si sa che sono bravi, ma proprio per questo potrebbero applicarsi di più.

Sicuramente si dovrà applicare molto di più la Ferrari, che sulla pista di casa - che fatalmente era anche la più temuta di tutto il calendario iridato - prende una batosta colossale, che va al di là dei punti persi in classifica. Sì perchè stavolta davvero non c'è stata storia, curiosamente in nessuna condizione: al sabato sul bagnato l'auto mancava completamente di grip a sentire i piloti, e alla domenica sull'asciutto semplicemente il passo delle Merdeces era molto superiore. Un gap di preparazione e tecnico insieme che alla vigilia era difficile immaginare di questa entità. La sensazione è che se davvero a Maranello vogliono puntare al titolo, serviranno ulteriori, importanti sviluppi tecnici che a questo punto della stagione è difficile ipotizzare. E a Singapore la Ferrari correrà già con l'obbligo di vincere per tenere aperti i giochi. Voto 5 alla Ferrari intesa come team, allora: nuove idee cercasi.

Nemmeno i piloti, però, hanno saputo fare la differenza: Vettel - che pure prima di arrivare in Ferrari era un mago sul bagnato e proprio a Monza l'aveva dimostrato con una Toro Rosso - è naufragato a 2.5 secondi da Hamilton il sabato, un distacco imbarazzante; in gara poi ha artigliato il podio, ma onestamente passare Ocon e Stroll con tutto il rispetto per questi ultimi era il minimo sindacale. Voto 6,5: braccino.

Ancora più sofferta, tanto per cambiare, la prova di Raikkonen, che pure al via aveva dimostrato la giusta dose di cattiveria: poi il finlandese ha iniziato a sentire qualcosa di strano al retrotreno e ha perso terreno, facendosi tra l'altro sorprendere da Ricciardo. Voto 5, per l'ennesima gara al di sotto delle aspettative e del potenziale suo e dell'auto. Ma evidentemente a qualcuno va bene così, visto il fresco rinnovo.

A proposito di gente che vorrebbe - e strameriterebbe - un volante a Maranello in futuro, e che difficilmente arriverà dopo il rinnovo di Vettel, voto 9 a Ricciardo, partito 17° per la penalizzazione in griglia e splendido 4° al traguardo, grazie ad una strategia alternativa e alla consueta efficacia nei sorpassi. Da applausi il modo in cui ha sorpreso Raikkonen, e ad un certo punto si era messo in testa pure di andare a prendere Vettel... Il tutto a Monza, con un motore Renault ancora in debito di cavalli. Fenomeno.

Voto 6 invece a Verstappen, splendido in qualifica (al di là della penalizzazione poi subita in griglia) e alla partenza, dove guadagna 5 posizioni nell'arco di due curve, ma stavolta troppo irruente: la prima variante di Monza pare fatta apposta per creare contatti se entrambi i piloti non stanno un minimo attenti e l'olandese pecca di fiducia (in sé e nell'avversario) in un sorpasso su Magnussen, compromettendo una gara che poteva essere comunque molto positiva. Sprecone.

Voto 8 invece a Ocon che si fa perdonare per i disastri di Spa con una qualifica maiuscola e una gara molto concreta, da veterano, e sempre davanti - nonché lontano - dal compagno di squadra: al netto delle cavolate con Perez, il francese è la rivelazione dell'anno.

Più in affanno invece il messicano, a punti ma dietro a entrambe le Williams su una pista in cui dalla Force India ci si poteva aspettare qualcosa di più: voto 6,5, ordinaria amministrazione. Ma forse una gara tranquilla era quello che ci voleva.

Voto 8 a Stroll, anche lui splendido al sabato e molto giudizioso in gara, dove al via si guarda bene dal compromettere il risultato e corre sempre alle spalle di Ocon, conquistando un 7° posto che per certi versi vale più del 2° a Baku. Certo, il canadese ha fatto due gare molto belle e altre due discrete in tutto il campionato, ed essendo ormai in settembre restiamo dell'idea che il bilancio sia in rosso, però stavolta bisogna riconoscergli i giusti meriti. Ma perchè non riesce a correre sempre così?

Voto 6,5 invece a Massa, a punti ma sempre dietro al compagno di squadra, e senza mai un acuto vero: per la sua (forse) ultima volta a Monza sarebbe stato bello e lecito aspettarsi qualcosa di più.

Per il resto, tutti gli altri non sono semplicemente pervenuti: le Haas per carenze e inconvenienti vari; Renault, Toro Rosso e Honda perchè a Monza senza un buon motore si può fare ben poco.

A proposito di Monza, voto 10 al podio, una terrazza sul pubblico che rimane di gran lunga il podio più bello di tutto il Mondiale, e voto 10 anche al tracciato, così diverso da tutte le altre piste e proprio per questo così speciale: è l'ultimo tracciato davvero ad alta velocità e minimo carico aerodinamico, dove piloti e ingegneri devono affrontare una sfida diversa da tutti gli altri circuiti, una sfida d'altri tempi che sa di velocità e autenticità.

Voto 0 in compenso a quegli ultras della Ferrari che hanno pensato bene di fischiare Hamilton sul podio: probabilmente sono gli stessi che fischiavano Vettel quando era in Red Bull e oggi girano avvolti in una bandiera tedesca, gli stessi soprattutto che acclamerebbero l'inglese se un giorno corresse per il Cavallino. Insomma, un bel mix si sportività e coerenza, complimenti. Ma per fortuna, anche se rumorosi, erano pur sempre una piccola parte di tutti i tifosi - veri - presenti in autodromo.

GP Italia 2017, i voti

Monza 10

Hamilton 9

Ricciardo 9

Ocon 8

Stroll 8

Bottas 7

Vettel 6,5

Massa 6,5

Perez 6,5

Verstappen 6

Ferrari 5

Raikkonen 5

Ultrà Ferrari 0

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