F1, il bello e il brutto del GP d'Ungheria 2017

F1, il bello e il brutto del GP d'Ungheria 2017
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Paolo Ciccarone
I top e i flop del Gran Premio di Ungheria secondo il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone
30 luglio 2017

IL BELLO

Ferrari. Macchina da guerra perfetta, organizzazione che ha funzionato in tutti i settori, ha dominato più di così non si poteva fare e il mondiale è sempre meno un sogno, stavolta tutti bravi davvero, poco da aggiungere.

Bottas. Fa il suo compitino, lascia strada parcheggiando in fondo al dritto e poi Hamilton gli rende la posizione sul podio. Sarà un bel gesto o un errore clamoroso della squadra? A fine anno i bilanci

Alonso. Fa il giro più veloce all'ultimo passaggio del GP e vederlo là davanti fa capire due cose: 1, la Ferrari andava piano davvero, 2 se il potenziale McLaren è davvero da giro veloce, qualcosa non torna. Mitico con la scenetta del mare sdraio e sole, pensare che lo avevano criticato...

Magnussen. Manda fuori pista Hulkenberg, si becca una penalizzazione e quando in diretta TV il tedesco gli dà una pacca sulla spalla per lamentarsi, se ne esce con una bella frase riassuntiva: "Succhiami le palle". Il tutto visto da qualche milione di appassionati e ragazzi in giro per il mondo...

Raikkonen. Un plauso speciale per Kimi che qua vanta un gran numero di tifosi, poteva vincere (come a Monaco) ma non lo fa. Manca dalla vittoria da 87 gare, cinque stagioni, ma col rinnovo in tasca può aspettare ancora...

IL BRUTTO

Verstappen. Mentre Ferrari e Mercedes hanno i piloti che si aiutano e si fanno favori, alla Red Bull il buon Max mette KO Ricciardo alla seconda curva. Non chiede scusa e si becca la penalizzazione. Max, sono gli altri da buttare fuori, mica il compagno di team!

Haas. Gara da dimenticare, errore al box che costringe al ritiro Grosjean con una ruota non fissata dopo il pit stop, Magnussen che sportella Hulkenberg e poi lo manda a quel paese in mondovisione... Darsi una calmata please

Palmer. Lo davano per partente, doveva lasciare il team, invece ha fatto fuori due macchine in due giorni ed è ancora lì, lento, impacciato, a far da tappo pure al compagno di team.

Stroll. Non era gara per la Williams ma stare allo stesso livello di Di Resta che mancava da 5 anni e che è salito in macchina solo in qualifica per 11 giri, forse vuol dire qualcosa...

Sauber. Hanno mollato i motori Honda dopo un mese dall'aver firmato il contratto, hanno i piloti che litigano e si ostacolano, sono da chiusura cancelli tanto son lenti, eppure hanno soldi, motori Ferrari e speranze per il futuro, la forza dei conti in Svizzera...

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