F1 Montecarlo 2016, le pagelle di Monaco

F1 Montecarlo 2016, le pagelle di Monaco
Pubblicità
Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
Dalla perfezione di Hamilton e Ricciardo ai disastri di Raikkonen, Verstappen e Kvyat. Ecco le pagelle del GP di Monaco 2016
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
30 maggio 2016

A volte giocare d'azzardo è l'unico modo per raddrizzare una gara persa in partenza. E questo è proprio quello che hanno fatto Hamilton e la Mercedes a Montecarlo, anche se ovviamente il casinò non c'entra niente. Su una pista che si stava asciugando rapidamente ma non troppo, e con una velocità media bassa, tale da non surriscaldare troppo le gomme da bagnato, l'inglese ha tirato dritto con le rain finché non è stato il momento di passare direttamente alle slick, mentre tutti gli altri si fermavano una volta in più per passare alle intermedia prima di mettere le gomme da asciutto. E così Hamilton si è trovato in testa al gran premio, dopo che aveva accumulato più di 13 secondi di distacco da Ricciardo per colpa del "tappo" di Rosberg. Fortunato? Astuto? Entrambe le cose, ma anche abilissimo, perché il controllo dell'auto che ha evidenziato con le rain ormai alla frutta è stata roba per palati fini. E allora voto 9 a Hamilton, perché il talento del fuoriclasse c'è sempre stato e c'è ancora, anche in questo inizio di campionato tutto in salita. Fenomeno.

Ricciardo azzoppato, Raikkonen rimandato

Voto 10 però a Ricciardo, che perde la gara e la pazienza per colpa del team, incredibilmente impreparato per il cambio gomme, ma lui non ha niente da recriminare, anzi: una pole fantastica al sabato e una gara magistralmente condotta alla domenica, con qualsiasi condizione di pista e aderenza. L'australiano ha guidato da campione, una volta di più, e avrebbe stra-meritato di vincere. Azzoppato.

Assai più felice di Ricciardo, sul podio, era Perez, che ha compiuto un'altra impresa portando al 3° posto la Force India nella gara più prestigiosa del calendario: il messicano ha corso come sa fare meglio, lasciando che la gara gli venisse incontro e costruendo il risultato sul ritmo di gara. Così il team anglo-indiano, in un momento economicamente molto delicato, si conferma solidissimo sul piano delle professionalità (perché ottima è stata anche la strategia), ma Perez ancora una volta ci ha messo del suo. In Ferrari l'avevano scaricato subito, senza un vero perché: chissà se qualcuno ieri pomeriggio ci avrà pensato a Maranello.

Disastro Ferrari

Probabilmente no, e del resto di cose a cui pensare in Ferrari ne hanno già tante, perché il bilancio ancora una volta è in rosso. Tanto per cominciare, voto 0 a Raikkonen che si schianta da solo come un Palmer qualsiasi, lui che pure sarebbe il più esperto del gruppo e garantiscono un campione: naufragato. E voto 5 a Vettel, che a fine gara si rammarica - incolpandosi - di non aver passato prima Massa: in realtà a nostro avviso il tedesco ha poche o nessuna colpa specifica, però resta l'ennesimo gran premio molto al di sotto delle aspettative. Soprattutto voto 3 a una Ferrari che al sabato al primo mezzo grado di temperatura in più o in meno perde aderenza e che la domenica sbaglia il momento di richiamare Vettel ai box, creando le condizioni perché la sua rimonta si schianti contro la diga del brasiliano.

Rosberg fin dal primo giro con bandiera verde è sembrato un... gattino

Se è per questo, comunque, il ferrarista non è l'unico che a Montecarlo raccoglie molto meno di quello che era lecito attendersi: Rosberg, ad esempio, fin dal primo giro con bandiera verde è sembrato un... gattino, tale era la sua confidenza con la pista umida, tanto che è finito per fare da tappo a tutti e il team è dovuto intervenire per imporgli di far passare Hamilton, cosa che il tedesco ha accettato diligentemente di fare. Certo, l'assetto non sarà stato il più adatto, il feeling un po' scarsino (a fine gara parlerà di "complete lack of confidence"), il rischio alto per uno che dall'alto della classifica tutto sommato giustamente puntavaa gestire la gara piuttosto che a prendersi rischi inseguendo Ricciardo. Però se è vero che i campioni emergono nelle situazioni difficili, Rosberg a Montecarlo ci ha improvvisamente ricordato chi è il talento cristallino al box Mercedes. Voto 3, braccino.

La rivincita di Alonso

Teorema confermato, in positivo però, anche da Alonso, che porta una McLaren-Honda appena dignitosa ad un gran bel 5° posto che vale come una vittoria: e infatti voto 10 anche a lui, aspettando che qualcuno gli dia di nuovo un'auto decente perché il carattere sarà pure un po' ombroso, ma anche qui il talento è scintillante. Campione. Voto 7,5 a Hulkenberg, strepitoso in qualifica e ottimo in gara, anche se ancora una volta manca un podio ampiamente alla sua portata, che coglie invece Perez, forse meno dotato del tedesco ma più abile nel cogliere ogni opportunità. Una gara che riassume una carriera: evanescente.

Un altro che deve calmarsi è Kvyat, che sperona - sì perché di speronamento, non di tentativo di sorpasso, trattasi - il povero Magnussen

Bravo, ma forse poteva fare pure meglio, Sainz, 8° e senza commettere errori in una gara dove sbagliare era facilissimo: però considerando le ottime qualifiche e i primi giri a contatto con il gruppo di testa forse lo spagnolo poteva ambire a qualcosa di più. Comunque voto 7, concreto. Voto 6,5 a Button, perché andare a punto con la McLaren-Honda è sempre un bel risultato, però in condizioni di gara dove spesso l'inglese si è esaltato stavolta si è limitato al compitino, mentre Alonso dimostrava ben altra attitudine. Stanco. E voto 6 a Massa, che a Montecarlo non è mai stato un fenomeno e sull'acqua men che meno: mettete insieme i due fattori ed è facile capire perché il brasiliano a tratti sembrasse una chicane di rallentamento e perché abbia indugiato così tanto prima di passare alle intermedie. Però alla fine a punti ci va e fa pure meglio di Bottas, e allora non ce la sentiamo troppo di infierire su di lui.

Verstappen e Kvyat, voto zero

Anche perché di gente che ha fatto disastri ben peggiori ce n'è tanta, a cominciare dal prodigioso Verstappen: anche a Montecarlo ci ha fatto vedere i sorpassi più belli del gran premio (grazie), però evidentemente la pressione, o le aspettative, erano davvero eccessive, pure per lui. Era evidentemente arrivato a Montecarlo volendo e dovendo spaccare le montagne, è finita che ha spaccato due macchine in tre giorni. Voto 0, urge camomilla. Un altro che deve calmarsi è Kvyat, che sperona - sì perché di speronamento, non di tentativo di sorpasso, trattasi - il povero Magnussen reo solo di avergli chiuso la porta in modo un po' brusco alle Piscine. Risultato: gara finita e una (meritata) sanzione da scontare nella prossima gara. E allora voto 0, sprofondato.

voto 3 alla F1 che ormai non fa più partire i piloti da fermo se piove

Pensandoci, peggio di Kvyat fa solo Ericsson, che effettua la stessa insensata manovra niente meno che sul compagno di squadra Nasr, con identico risultato: e allora voto 0 pure a lui, senza parole. Per il resto, voto 3 alla F1 che ormai non fa più partire i piloti da fermo se piove, in nome di una sicurezza più di immagine che di sostanza. Però voto 10 a Montecarlo, che sarà anche una pista anacronistica, ma regala sempre grandi emozioni e con le sue vie di fuga inesistenti sa ancora distinguere i campioni dai piloti con la valigia.

GP Monaco 2016, i voti

Ricciardo: 10

Alonso: 10

Circuito di Montecarlo: 10

Hamilton: 9

Hulkenberg: 7,5

Sainz: 7

Button: 6,5

Massa: 6

Vettel: 5

Rosberg: 3

F1: 3

Raikkonen: 0

Verstappen: 0

Kvyat: 0

Ericsson: 0

 

Pubblicità