F1: Montezemolo e Marchionne, il passato e il presente della Ferrari

F1: Montezemolo e Marchionne, il passato e il presente della Ferrari
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Paolo Ciccarone
Montezemolo e Marchionne, due personalità diverse sotto l'egida della Ferrari
21 luglio 2016

“Per chi come me ama profondamente la Ferrari e la considera come una cosa tra le più importanti della propria vita, in questo momento la cosa migliore per dimostrare il proprio amore nei suoi confronti è stare zitti". Questo il pensiero di Luca Cordero di Montezemolo. Che senza dire nulla dice tutto sullo stato attuale della rossa e lo fa con classe, lavorando di fioretto invece che di clava. D’altronde i risultati sono lì sotto gli occhi di tutti e in questo momento nessuno può dire di più.

Montezemolo e Marchionne, il passato e il presente della Ferrari, in mezzo due personalità differenti anche se complementari. Ad esempio, partendo dall’astrologia, uno è vergine (Montezemolo) l’altro gemelli (Marchionne). Entrambi i segni sono dominati da mercurio. In fase notturna il primo, diurna il secondo. Ovvero sono le due facce della stessa medaglia con modi diversi di reagire. Montezemolo si è sempre distinto per essere un tifoso acceso, al punto che negli anni 90 chi vendeva televisori a Bologna e Maranello si è rifatto l’arredamento, per la semplice ragione che tutte le volte che la Ferrari andava male (e succedeva molto più spesso di ora, statene certi) volava una scarpa all’indirizzo dello schermo, accompagnata da parolacce e insulti vari.

Marchionne è un tifoso razionale, uno che non dà a vedere le sue emozioni, ma ne soffre in privato. Non lancia scarpe alla TV perché sa che non risolverebbe niente e poi ci sarebbe una spesa in più da affrontare, per cui meglio risparmiare. Montezemolo è uno di pancia, Marchionne di testa. Uno in pubblico è un fenomeno, l’altro si mangia le parole quasi si fatica a comprendere ciò che dice. Ma hanno entrambi spirito critico e intelligenza viva per capire quando qualcosa non funziona, solo che poi si fanno prendere la mano da chi si fidano e a volte il risultato finale non è quello voluto. Montezemolo interveniva pesantemente nella squadra, chiedere a Domenicali che ha subito decisioni non volute (parliamo ad esempio del licenziamento di Aldo Costa che il presidente non sopportava),

Marchionne ha delegato chi ne sa di più e in questo Maurizio Arrivabene era la persona giusta al posto giusto, sa comunicare col team, fa parte della squadra. Quello che manca è uno staff tecnico all’altezza dei rivali e anche se ci sono tecnici di valore, non ci si inventa, ci vuole del tempo ed è il tempo che la Ferrari non ha nella rincorsa ai rivali. Montezemolo era uno che quando arrivava in pista guardava le tribune, alimentava il tifo Ferrari a modo suo. Mandava ad esempio Massimo Rivola, ds della squadra e Mauro Apicella, che seguiva i club, a comprare bandiere cappellini e magliette, poi li mandava in tribuna a regalarli ai tifosi a quel punto Montezemolo compariva sul muretto dei box e cominciava a salutare a destra e a manca. La gente dapprima restava sorpresa, poi riconoscendolo partiva l’ovazione.

Montezemolo e Marchionne, il passato e il presente della Ferrari, in mezzo due personalità differenti anche se complementari. Ad esempio, partendo dall’astrologia, uno è vergine (Montezemolo) l’altro gemelli (Marchionne). Entrambi i segni sono dominati da mercurio. In fase notturna il primo, diurna il secondo. Ovvero sono le due facce della stessa medaglia con modi diversi di reagire

E il successo era pronto, come la dichiarazione entusiasta di Montezemolo che vedeva tifosi Ferrari dappertutto, anche in tribuna in Cina a Shangai, confondendo le bandiere rosse del partito comunista cinese con quelle della Ferrari. Vabbè, facezie, però creava entusiasma, aspettativa e interesse, faceva capire di essere uno dei tanti tifosi. L’enorme cuore rosso Ferrari, ad esempio, è stato promosso e diffuso anche da Montezemolo, oggi ci sono i ragazzi del Club Caprino, il più grande al mondo, che lo portano in giro ma Marchionne non conosce nessuno dei ragazzi del sodalizio bergamasco e tanto meno si è sognato di invitarli in pista a tifare al suo fianco. E di sicuro Marchionne soldi per le bandiere e cappellini non li fa spendere per i tifosi, sa che non servono per vincere ma per fare cinema ed essendo uno concreto, vuole i risultati.

Qualcuno si è lamentato della presenza di Marchionne a Maranello coi tecnici. Invece è stato un bel modo per capire come vanno le cose, chi ha mentito o dove si è sbagliato e cosa si può fare per il futuro. E questo sta a indicare che Marchionne ci tiene alla Ferrari, è un tifoso anche lui ma non lo dà a vedere. Noblesse oblige, direbbero i francesi, visto che pure Dieter Zetsche, presidente Mercedes, quando è alle gare ha la faccia impassibile sia quando vincono Rosberg e Hamilton, sia quando i due se le suonano di santa ragione. A quei livelli, con gli azionisti di tutto il mondo che ti osservano e da come alzi un sopracciglio decidono se finanziarti o meno, non è ammesso sgarrare. Montezemolo poteva farlo, sapeva che la cosa restava in famiglia senza strascichi economici. E oggi, innamorato pazzo e allontanano dalla sua bella, con un tocco di classe ha voluto ricordare l’amore passato di ieri che poi è ancora quello del futuro. Anche se poi non cambierà la situazione, visto che oggi si pagano le decisioni di ieri e quindi va bene l’amore, ma coi tempi sul giro conta poco.

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