Formula 1 e MotoGP mettono casa in Medio Oriente

Formula 1 e MotoGP mettono casa in Medio Oriente
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Paolo Ciccarone
Il Bahrain che festeggia i 10 anni di F.1, Abu Dhabi che vuole la MotoGP in alternanza col Qatar, insomma il panorama si sposta da queste parti | <i>P. Ciccarone, Bahrain</i>
6 aprile 2014

Bahrain - Il Bahrain che festeggia i 10 anni di F.1, Abu Dhabi che vuole la MotoGP in alternanza col Qatar, insomma il panorama si sposta da queste parti.

 

Abbiamo parlato col principe ereditario del Bahrain Salman Al Khalifa che è stato il promotore della F.1.

 

«Dite che sono entrato nella storia? Può essere, quando dieci anni fa abbiamo ospitato la prima corsa in medio oriente non ci sperava nessuno e nessuno credeva che sarebbe andata avanti, invece siamo stati dei visionari e abbiamo avuto ragione».

 

Avete deciso di fare una corsa in notturna, perché?

«Volevamo celebrare il decennale con qualcosa di diverso, abbiamo pensato che col clima del deserto correre di sera fosse meglio, abbiamo investito nell’impianto luci e credo che abbiamo ottenuto un effetto stupendo, meraviglioso e ad altissimo livello come tutti hanno visto».

 

Il fatto che Dubai voglia togliere il GP ad Abu Dhabi o addirittura ospitarne uno in concomitanza con Expo 2020 e il Qatar che dopo la MotoGP vuole la F.1 sta spostando l’attenzione in questa regione…

«Siamo appassionati, io sono uno sportivo e non tifo per nessuno in particolare (era alla Ferrari ma sua altezza non può dirlo, ndr…) qui ci sono tantissimi appassionati e credo sia giusto dare loro la possibilità di vedere la F.1 dal vivo. Noi abbiamo pensato a un evento completo, con concerti, ospitalità e altro, investire in Bahrain è una grande opportunità per tutti».

 

Vuol dire che ad Abu Dhabi dovranno pagarle le percentuali per averci creduto per primo…

«No, assolutamente! Sono amici e non mi permetterei mai, faccio tutto gratis basta che ci portino la F.1 con altre gare in questa regione!». 

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