Formula 1: la BBC mette a rischio il sistema

Formula 1: la BBC mette a rischio il sistema
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Paolo Ciccarone
La BBC potrebbe mettere a serio rischio il sistema dei diritti TV legati alla Formula 1 per come lo conosciamo oggi | <b>P.Ciccarone</b>
27 novembre 2015

Sono giorni di attesa e di preoccupazione per Bernie Ecclestone e tutto è legato alle decisioni che prenderà la BBC a proposito della trasmissione delle gare il prossimo anno. In Inghilterra vige lo stesso sistema italiano, ovvero le esclusive e in diretta per Sky e 9 GP in diretta col resto in differita per la BBC, ma l’ente inglese, a fronte delle spese per i secondi diritti e gli scarsi ritorni di audience ha già avvisato Ecclestone che stando così le cose non ha intenzione di proseguire la trasmissione, che resterebbe in diretta solo su Sky. Ecclestone ha reagito sull’onda delle richieste delle squadre inglesi, che mal sopportano l’esclusione della F.1 dagli schermi in chiaro, al punto che il buon Bernie si è spinto a dichiarare che «i soldi non sono fondamentali a fronte della perdita della BBC».

 

E qui si apre il fronte che riguarda tutte le altre televisioni. Infatti il prodotto F.1, per quanto goda di una copertura e una ripresa unica, perfetta ed eccezionale delle immagini (meglio non si potrebbe fare) non è sufficiente a garantire l’audience richiesta dagli sponsor presenti e dalle Case solo con i canali a pagamento. E quindi, perdere la BBC, sarebbe un atto gravissimo che Ecclestone e i team vogliono evitare. Ma in scia alla BBC c’è anche la RAI che ha visto come la differita, in orari diversi (dalle 21 alle 18) non funziona e a fronte di costi fissi o quasi (si risparmiano solo le trasferte di quattro o cinque persone col resto immutato) non garantisce quegli ascolti che giustificano le spese. Ma la RAI ha ancora due anni di contratto firmato, la BBC no.

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Eclatante il caso tedesco: nonostante una Mercedes dominante, gli ascolti stanno calando

 

E se Ecclestone dovesse concedere gratis le dirette TV all’ente inglese, non si capisce perché la RAI e le altre TV pubbliche in chiaro dovrebbero pagare per un prodotto che è già svalutato da questa operazione. Se Bernie non molla perde la BBC e un importante bacino di ascolto nazionale. Ma se cede si apre una voragine. Infatti, le tv  a pagamento, come SKY, hanno versato molti soldi, curato le produzioni e fatto investimenti che sarebbero sminuiti dalla concorrenza gratis e in chiaro delle tv pubbliche. E avrebbero ragioni di lamentarsi e chiedere i danni. Ma se va avanti così il bacino di utenza delle tv paganti è per forza inferiore a quelle in chiaro e gli sponsor dei team vogliono pagare di meno. Quindi meno risorse per le squadre, costi più alti e chi li copre, tv a pagamento, che non è disposto a subire una svalutazione del prodotto acquistato.

 

È un bel rebus politico ed economico aggravato dalla mancanza di personaggi di spicco. Nella MotoGP la questione Lorenzo Rossi Marquez ha acceso l’interesse anche di chi non sapeva niente di moto da corsa e l’ultima gara, in Italia, ha superato i 10 milioni di ascolto fra TV in chiaro e a pagamento. Come dire che se il prodotto funziona, anche le TV a pagamento hanno spazi per crescere. La differenza sostanziale è che la BBC può decidere di non trasmettere le corse in base a esigenze di servizio pubblico, la RAI no.

La Ferrari è icona troppo importante per essere trascurata, per cui se in Inghilterra potrebbero aprire il fronte dei ribelli, in Italia al massimo si segue la rotta, sperando che gli inglesi siano duri e puri da resistere a Ecclestone

 

Da noi la politica ha il suo spazio, la Ferrari è icona troppo importante per essere trascurata, per cui se in Inghilterra potrebbero aprire il fronte dei ribelli, in Italia al massimo si segue la rotta, sperando che gli inglesi siano duri e puri da resistere a Ecclestone. In Germania, inoltre, c’è molta preoccupazione perché i GP trasmessi in chiaro da RTL stanno avendo un calo di ascolti. Ma l’emittente tedesca è commerciale, come Mediaset da noi, e senza pubblicità non copre le spese. Col risultato che su un GP di un’ora e mezza ci sono oltre 20-25 minuti di pubblicità che stancano il pubblico e creano la fuga dalla TV. E infatti dal prossimo anno lo staff di RTL in pista sarà più che dimezzato, resteranno solo i boxisti (due) e forse il commento della gara anche se pare che questo possa essere spostato in Germania. E pensare che lo staff due anni fa era di 50 persone (Sky UK era di 95 e BBC 80…).

 

Quindi per i team un’altra preoccupazione e per gli appassionati il dubbio che dove e come seguire le gare.

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