F1, Marchionne: «Il 2014 Ferrari un disastro, meglio pensare al futuro»

F1, Marchionne: «Il 2014 Ferrari un disastro, meglio pensare al futuro»
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Paolo Ciccarone
Sergio Marchionne, nel suo primo incontro con i giornalisti in veste di numero 1 della Ferrari, non si è risparmiato nel criticare la vecchia gestione del reparto corse di Maranello | <i>P. Ciccarone</i>
22 dicembre 2014

Come sempre in maglione blu, come sempre diretto e senza fronzoli. Sergio Marchionne, nel suo primo incontro con i giornalisti della F.1, non ha lesinato su nulla e ha detto a chiare lettere cosa aspettarsi. Soprattutto ha fatto capire che alcune scelte della prossima stagione non lo vedono convinto: «Siam partiti tardi, si sono spesi soldi inutilmente sull’auto vecchia per migliorarla e infatti i risultati si sono visti, era meglio pensare al futuro».

«Mattiacci? Non c'era scelta»

E con questo si sono gettate le basi per la nuova Ferrari, che ha visto cambiamenti a tutti i livelli: «Pensavo di fare cambiamenti, non così tanti» ha confessato. Con Maurizio Arrivabene si è partiti dall’esperienza e dalla conoscenza dell’ambiente: «Lo conoscono tutti e lui conosce l’ambiente. Mattiacci ha lavorato bene nel commerciale, non potevamo aspettare che completasse la sua crescita e che al contempo crescesse anche la squadra. Non abbiamo avuto scelta».

 

E sugli obiettivi minimi del 2015 la vittoria è nel mirino come dice Arrivabene: «Se ne vinciamo due saremo felici, se ne vinciamo tre oltre le aspettative» con Marchionne che dice «se allora ne facciamo quattro siamo pronti per il paradiso». Battute, constatazioni e speranze per un futuro che si sa sarà duro «Vettel sa bene dove è la nostra macchina, la vedeva tutti i giorni in pista, ma è un ragazzo serio, si impegna e con Raikkonen abbiamo una coppia esperta».

maurizio arrivabene
Arrivabene ha le idee chiare su Gutierrez: "Lo abbiamo preso per farlo crescere"

«Montezemolo non è la persona più indicata per il CVC»

Non è mancata una battuta a Montezemolo, bloccato alla nomina del vertice CVC ovvero la cassaforte della F.1: «Non è una questione personale, solo che nessuno ci ha chiesto niente in merito e se lo avessero fatto avrei ribadito che mettere a capo di un settore che coinvolge tutte le squadre uno che per 23 anni è stato a capo della Ferrari non mi sarebbe sembrata una mossa adeguata. Todt alla FIA? Anche in questo caso avrei espresso la stessa opinione, chi è coinvolto nella gestione di un team dovrebbe non essere al vertice di organismi che coinvolgono tutti».


E poi si è parlato di test, del nuovo arrivo Jock Clear dalla Mercedes «Non penso che arrivi più nessuno, Brawn e Newey sono discorsi chiusi» e dei due collaudatori. Esteban Gutierrez, visto come regalo agli sponsor. Ci pensa Arrivabene a dire la sua: «Esteban è un pilota di talento, ma è arrivato in F.1 troppo presto, ha rischiato di bruciarsi, ci vuole tempo per crescere e con tutto il rispetto per la Sauber, non ha avuto nemmeno la squadra migliore per farlo». A questo punto è certo che le basi sono queste, la speranza è che ci siano i risultati e che la squadra sta lavorando duro per tornare a vincere!

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