Staurenghi e la F1 vista dall'hospitality Pirelli. Il GP del Bahrain

Staurenghi e la F1 vista dall'hospitality Pirelli. Il GP del Bahrain
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Christian Staurenghi, Responsabile del catering nell'hospitality Pirelli, ci parla del GP del Bahrain visto dal suo punto di vista. Lo sapevate che qui il pieno costa soltanto pochi euro? E che ormai per le strade non ci sono più cammelli, ma solo supercar?
17 aprile 2015

Bahrain, la F1 approda alla cittadina di Manama dopo aver fatto tappa in Cina. Con un “uno-due” alla Cassius Clay, (il grande pugile) anche il personale F1 sembra finito sul ring dopo questo back to back. Due settimane di lavoro passando dal freddo Cinese di Pasqua alla tempesta di sabbia del Bahrain con un susseguirsi di picchi di temperatura che mettono a dura prova il fisico. “Ci vuole fisico per fare la F1” mi dicevano i veterani quando ventuno anni fa cominciai il mio primo gran premio. Ero piccolo e la maggior parte del personale F1 aveva minimo 15/20 anni più di me. Erano altri tempi, forse più duri allora, anche se il mio fisico 20 anni fa era senza dubbio più giovane e forte. Mi ricordo che partivo la mattina con il buio delle 5 per preparare le colazioni in pista e tornavo la sera con il buio delle 23.00  dopo la cena. Le ore di sonno erano a mala pena 5 o 6.

 

Si partiva per le trasferte Europee guidando il motorhome (pullman a due piani e massimo 100 km/ h) e quando arrivavo a Barcellona bello cotto come una pera  i più anziani mi guardavano e esclamavano «Dai dai che siamo a metà strada per andare all'Estoril in Portogallo!». A volte mi prendeva il panico. Continuare o fuggire, lottare o mollare. Mi ricordo ancora quelle sensazioni, i dubbi le paure. Mi capiranno? Mi terranno a lavorare con loro, sarò abbastanza in gamba? Ma del resto chi non si e fatto queste domande le prime settimane di un nuovo lavoro? Comunque da buon bresciano ho preso il ritmo e ho incominciato a pedalare.... Mai spaventarsi!

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In Bahrain siamo stati accolti da una tempesta di sabbia

Altro che cammelli!

Arrivati in Bahrain ci ha accolto una bella tempesta di sabbia, forte vento, sabbia a cumuli per le strade, polizia che dirigeva il traffico e macchine simili a spazzaneve per pulire la sabbia. Sono i famosi imprevisti del nostro lavoro, all'ordine del giorno quando la mattina si esce dalla camera di albergo e si parte per l'avventura. Tutto sommato l'imprevisto è durato un giorno, poi si è calmato tutto. Forse è prevista qualche nuova tempesta per questo fine settimana e speriamo che non sia come in Mission Impossible IV di Tom Cruise a Dubai altrimenti, niente GP e tutti in albergo.  Manama è cresciuta in questi 10 anni di F1 e le macchine che si intrano per le strade sono lì a ricordarcelo. Ferrari, Mustang, Bentley si incontrano in quantità. Pensate che la polizia qui ha Mustang, Camaro e i super SUV americani in stile FBI.

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Rispetto ad alcuni anni fa abbiamo perso molto potere d'acquisto in Bahrain

 

Il costo della vita per chi come noi acquista in euro però non dà scampo. Purtroppo abbiamo perso molto potere di acquisto. Quando qualche anno si facevamo le spese, passavamo per gli scaffali e riempivamo carrelli su carrelli, ma ora si va con il pallottoliere per cerare di rimanere nel budget che ci viene dato.  Pensate che con 100 euro ti danno una quarantina di dinari, quindi 1 euro = 0,405 Dinaro del Bahrain. Risultato Bahrain 1, euro 0 e palla al centro. Abbiamo perso quasi il 20 - 30 % di potere di acquisto in questi anni. Davvero curioso poi fare il pieno del V8 a benzina preso a noleggio. Quanto abbiamo speso? Quattro dinari, lascio a voi i conti e gli eventuali... commenti. So solo che prima di partire per la Cina ho fatto il pieno al nostro Renault Espace (l'auto aziendale dieselche abbiamo in dotazione) e ho speso 140 euro!

Pensi Bahrain = deserto = cammello. E invece sono dovuto andare a cercarlo in un negozio di giocattoli per bambini

La "città d'oro"

Pensi Bahrain = deserto = cammello. E invece sono dovuto andare a cercarlo in un negozio di giocattoli per bambini. Anni fa capitava di imbattersi nel cartello di “attenzione passaggio cammelli”, ora invece ci sono strade efficienti, non a pagamento e pattugliate dalla Polizia. Fantasti. Il clima, le luci, le palme mi ricordano un po' il presepio che preparavo per Natale quando ero bambino e forse anche per questo motivo ho imparato a vedere con occhi diversi questi luoghi, così differenti dalle nostre città. Gironzolando qua e là per la città ci si può imbattere nella Gold City, una gioielleria a due piani con una 50 di negozi che vendono oro, brillanti e pietre preziose. Per i turisti o il personale di passaggio è l'occasione perfetta per un bel regalino dal Bahrain. Il bello è che sparano cifre folli e ci si diverte a contrattare per strappare la migliore offerta e portare a casa l'oggetto desiderato. Di solito hanno interesse a vendere e quindi la si spunta sempre, proprio come in Italia.

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La Gold City

 

Una nota va al ristorante Buscido, uno dei miei preferiti nel panorama mondiale della F1. Ci si trova un po' tutti qui nel fine settimana, piloti, manager e addetti ai lavori. Il target per questo ristorante giapponese è abbastanza alto e di solito ci si può permettere una sola visita, ma a parere mio ne vale sempre la pena. Vorrei spendere una parola in merito allo champagne di domenica in Cina argomento del paddock di questi giorni. Non voglio fare una polemica o il perbenista ma solo una considerazione personale.  Chi di voi non ha voluto almeno una volta nella vita immedesimarsi e gioire come Senna, Prost, Alonso, Schumacher, Valentino Rossi dopo una gara o una partita di Milan, Juve o Inter? Per non parlare dei ciclisti al Tour de France o al Giro d'Italia che dopo una vittoria possono lasciare libero sfogo alle emozioni dopo una competizione sportiva. Vorrei che lo sport rimanesse sport e non mi piace vedere sempre il lupo dove in realtà non c è. Punto. Un abbraccio dal Bahrain.

 

Christian Staurenghi 

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