Limiti: gli autovelox. Cosa sono e come funzionano

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Quali sono i dispositivi atti a rilevare la velocità dei veicoli. Quali tipologie esistono, come funzionano, quali sono i più diffusi
13 luglio 2011

Punti chiave


L’Autovelox è un dispositivo atto a rilevare la velocità di un veicolo. Esistono varie tipologie, i più diffusi, sia mobili che fissi, constano di due fotocellule atte a rilevare la velocità del veicolo stesso. Nell'impiego di apparecchi automatici per gli accertamenti della velocità deve essere applicata una riduzione pari al 5%, con un minimo di 5 km/h. Nella riduzione è compresa anche la tolleranza strumentale.

A FOTOCELLULE
Rappresentano la tipologia più diffusa, sono muniti di due fotocellule laser. Quando un veicolo passa dinnanzi alla prima fotocellula il rilevamento ha inizio grazie all'attivazione di un timer, mentre il passaggio dinnanzi alla seconda fotocellula porta ad interrompere il timer stesso. Poichè la distanza tra le due fotocellule è conosciuta, si riesce a risalire alla velocità del veicolo grazie al tempo che ha impiegato nel percorrere suddetta distanza, in quanto Velocità = Spazio/Tempo.
Il dispositivo effettua inoltre uno scatto fotografico, atto ad immortalare veicolo e targa.

AUTOBOX
Sono postazioni metalliche fisse, solitamente ubicati ai due lati della carreggiata (o in mezzo alle stesse) ed hanno un principio di funzionamento identico a quello appena descritto. Le infrazioni registrate vengono dagli agenti prelevati al fine di elaborare i dati dall'apparecchio rilevati (alcuni dispositivi riescono a trasmettere i dati per via telematica).
Al fine di poter effettuare una contestazione immediata, l'apparecchio può anche essere in grado di trasmettere i rilevamenti effettuati ad una pattuglia situata più avanti, grazie ad un sistema telematico.

TELELASER
Generalmente sono montati su supporto o tenuti in mano dall'operatore. Si basano su un laser ad alta frequenza, il quale va a colpire il veicolo in esame per poi ritornare indietro, ove un sensore ottico integrato permette di esaminare suddetto segnale di ritorno. Alcuni di questi sistemi si basano sull'effetto Doppler atto a determinare la velocità del veicolo, in quanto la frequenza di partenza in fase di ritorno subisce delle modificazioni dovute alla velocità del veicolo che è stato puntato.

Ci sono però dei modelli atti ad effettuare il calcolo della velocità del veicolo grazie alla misurazione dello spazio intercorrente con lo stesso. Suddetta misurazione della distanza del veicolo è calcolabile grazie alla formula della cinematica del moto rettilineo uniforme, ovvero: Distanza = c (velocità della luce) X t (tempo impiegato dal laser per effettuare andata e ritorno). Il telelaser effettua la misurazione della distanza svariate migliaia di volte al secondo, calcolando quindi la distanza del veicolo nel tempo, permettendo quindi il rilevamento velocistico.

PROVIDA
Un altro sistema per il rilevamento della velocità consta di una videocamera che, tramite elaborazione di immagini, effettua il calcolo della velocità. Attualmente non vi sono modelli fissi di suddetta apparecchiatura, in quanto viene principalmente utilizzata sulle vetture della Polizia Stradale. Suddetto sistema effettua un rilevamento della velocità relativa dei veicoli antecedenti la vettura della Polizia e, confrontando questo dato con i valori della vettura in cui il sistema è installato, riesce a ricavarne la velocità effettiva.

RADAR
Rappresenta la tipologia meno diffusa in Italia. Misura la velocità di un veicolo grazie al ritorno dell’impulso radar, il quale andando a colpire il veicolo impiega un certo tempo per ritornare da esso. Noti i parametri di velocità d’impulso e tempo di ritorno è possibile ottenere così distanza e velocità del veicolo.

SAFETY TUTOR o SICVE
Il Safety Tutor, conosciuto anche con l’acronimo di SICVE – Sistema informativo per il controllo della velocità – è un sistema di rilevamento della velocità gestito dalla Polizia Stradale e brevettato da Autostrade Italiane.

Suddetto sistema controlla la velocità media dei veicoli cronometrando e fotografando “in entrata” ed “in uscita” dall’area sorvegliata attraverso fotocamere montate ad alcuni metri da terra sopra le corsie. Se detta velocità media risultasse essere uguale o inferiore al limite, le foto verranno scartate dal sistema stesso, mentre in caso contrario se la media si dimostrasse superiore a quanto stabilito per legge si andrebbe incontro ad una sanzione proporzionale al superamento del limite, come previsto dall’articolo 142 del CdS.

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