L'Italia ricicla solo il 20% dell'asfalto. «Evidentemente preferiamo le discariche»

L'Italia ricicla solo il 20% dell'asfalto. «Evidentemente preferiamo le discariche»
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Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
L'Italia ricicla solo il 20% del fresato mentre i nostri vicini europei arrivano a percentuali di riutilizzo pari al 60%. Ma perché intasiamo le discariche e sprechiamo un sacco di soldi? Risponde il nostro Enrico De Vita
  • Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
23 dicembre 2014

Ancora una volta l'Italia dimostra un talento incredibile nel saper perdere delle occasioni d'oro.  Secondo i dati diffusi dal Siteb, l’Associazione Italiana Bitume e Asfalto Stradale, il nostro Paese ricicla soltanto il 20% delle pavimentazioni stradali, mentre i nostri vicini europei, come troppo spesso accade, riescono a fare molto meglio, arrivando ad una percentuale media di riutilizzo pari al 60%.

All'estero lo riciclano, noi lo buttiamo via

Ogni anno il pieno recupero delle pavimentazioni stradali “fresate” produrrebbe un valore economico di almeno 500 milioni di euro senza contare la riduzione di emissioni inquinanti equivalenti a quelle generate da 3 raffinerie di medie dimensioni e dal traffico prodotto da 330.000 autocarri sul territorio nazionale. Si tratta di un vero e proprio spreco perché questo materiale, oltre a possedere elevate caratteristiche tecniche e ad essere totalmente riutilizzabile nelle costruzioni stradali, possiede infatti un notevole valore economico.

asfalto bitume asfaltatura fresatura (1)
In Italia potremmo risparmiare moltissimo sui lavori di asfaltatura, invece preferiamo sprecare risorse economiche ed ambientali

Potremmo risparmiare 500 milioni di euro ogni anno

Secondo le stime del Siteb il totale recupero del fresato d’asfalto (10 mln di tonnellate) prodotto annualmente genererebbe un risparmio economico di risorse pari a 500 milioni di euro (valore della sola materia prima sostituita, senza contare i costi dell’eventuale smaltimento in discarica), evitando la produzione di bitume di tre raffinerie di medie dimensioni e il depauperamento di alcuni milioni di metri cubi di terreno dalle cave di prestito sul territorio nazionale. Recuperare il fresato significa, infatti, ridurre le importazioni di petrolio e salvaguardare l’aspetto paesaggistico del territorio evitando l’apertura di cave.

All'estero è vietato buttare via il fresato!

Lo hanno capito bene nel resto dell’Europa. In Francia vige il “divieto” di portare in discarica il fresato d’asfalto, considerato “prodotto primario”, da riutilizzare nel ciclo produttivo. La Germania, che ha perso quest’anno il primato europeo nella produzione di asfalto a vantaggio della Turchia, giudica il fresato d’asfalto (11,5 mln di tonnellate) come il miglior  materiale costituente e lo recupera al 90%. In Olanda, Paese notoriamente povero di terra, sono attivi impianti che eliminano l’eventuale presenza di catrame nel materiale raccolto e consentono di recuperare totalmente l’inerte. In Inghilterra, Giappone e Stati Uniti gli studi di settore si concentrano sul numero di volte in cui si può riciclare il fresato.

Chi possiede una cava ha una via privilegiata nel fornire inerti alle amministrazioni pubbliche e preferisce fornire materiali nuovi piuttosto che riutilizzati

 

In Italia il fresato, pur avendo le caratteristiche di un sottoprodotto secondo l’art. 184 bis del Dlgs 182/06 (ovvero originato da un processo produttivo il cui scopo non è la produzione di questa sostanza, la certezza del suo riutilizzo e la valenza economica del materiale), viene considerato dalla Pubblica Amministrazione un rifiuto speciale e in tutti i modi si cerca di ostacolarne il recupero pensando di salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini.

De Vita: «In Italia non ricicliamo il fresato perché lo consideriamo un rifiuto speciale»

A proposito di questo vero e proprio scandalo il nostro editorialista Enrico De Vita è recentemente intervenuto a Isoradio, intervistato da Elena Carbonari.

enrico de vita automoto moto it
Secondo il nostro editorialista Enrico De Vita è una follia che il fresato sia considerato un rifiuto speciale da smaltire e non una risorsa da riciclare

 

In Italia la situazione delle strade è davvero drammatica... Perché produciamo così poco fresato?
«Basta andare nelle periferie delle nostre città per rendersi conto di come la manutenzione delle strade e degli asfalti sia assolutamente insufficiente. In Italia poi la situazione si aggrava perché quando si fanno scavi per la posa di cavi e di tubi nessuno ripara l’avvallamento che rimane per mesi e anni. E quando poi si rifà l’asfalto vengono adottate tecniche sbagliate e perfino anti-economiche per rifare la pavimentazione stradale. Per esempio, capita spesso che il nuovo manto stradale viene steso su quello vecchio, senza cioè togliere lo strato pre-esistente. Questo è un errore perché col tempo il livello sale e si finisce con mettere la base dei guard-rail “sott’acqua”, annegandoli nell’asfalto. Per questo motivo in Italia si produce molto meno “fresato” – l’asfalto triturato e rimosso dalle strade – rispetto agli altri Paesi d’Europa».

 

In Italia ricicliamo davvero troppo poco fresato
«Anche quando produciamo il fresato, per esempio sui tratti autostradali dove per forza si deve rimuovere l’asfalto drenante esistente prima di procedere con la ri-asfaltatura, ne ricicliamo soltanto il 20%. Un’inezia rispetto a quanto riescono a fare i nostri vicini europei. Proprio in questi giorni,percorrendo un’autostrada del nord, notavo cumuli enormi di fresato a bordo strada, inutilizzato. Viene rimosso dalle autostrade, trasportato con i camion e poi abbandonato».

Riciclare il fresato in Italia è reso quasi impossibile dalla burocrazia che ha equiparato questo materiale ad un rifiuto speciale

 
Cosa si può ricavare dal fresato?
«Il fresato non può essere utilizzato per ricreare asfalti speciali, come quello drenante che troviamo sulle autostrade, ma potrebbe essere tranquillamente triturato nuovamente per dare vita ad asfalto comune, con cui asfaltare le strade urbane tradizionali. In Italia invece lo si butta via, senza riutilizzarlo, producendo un vero e proprio spreco di materiale».

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In Italia a volte non si procede nemmeno alla fresatura, riasfaltando senza rimuovere il manto stradale pre-esistente

 
Perché non lo ricicliamo in Italia? Ci lasciamo sempre sfuggire ottime opportunità...
«In Italia si tende a non riciclare il fresato per diversi motivi. È chiaro che chi possiede una cava ha una via privilegiata nel fornire inerti alle amministrazioni pubbliche e che preferisca quindi fornire materiali nuovi piuttosto che riutilizzati. Poi le società che riasfaltano le strade preferiscono ricaricare di più le singole voci dei lavori piuttosto che utilizzare asfalto più conveniente perché arricchito con pietrisco riciclato, ricavato da fresato, asportato magari da un’altra ditta».

 

«Riciclare il fresato in Italia è reso quasi impossibile dalla burocrazia che ha equiparato questo materiale ad un “rifiuto speciale” da smaltire in cave apposite (discariche di inerti) e non da riciclare. Aumentano così i costi per la collettività, perché smaltire questo enorme quantitativo di materiale ha un prezzo, anche molto salato. È un vero peccato, l’ennesima occasione mancata, perché il fresato è riciclabile quasi al 100%;  e quindi non dovrebbe essere considerato nemmeno un rifiuto».

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