Aston Martin storiche diventano elettriche con il Kit dedicato, reversibile: sacrilegio o furbata?

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Nuovo modulo EV Heritage che trasforma le auto più datate della Casa inglese in elettriche, senza cestinare il motore a benzina, rimontabile se voluto
6 dicembre 2018

Che macchine, le Aston…”. Così molti affermano, con piacere e anche spirito di nazionalismo, se ci si trova nel Regno Unito di fronte a uno dei nuovi modelli. Per il 2019 si aggiunge dalla patria Aston Martin la voce di Andy Palmer, AD del marchio, che rinvigorisce anche i modelli più vecchi: "Nei prossimi anni aumenteranno le pressioni per limitare l'utilizzo su strada delle auto classiche. Con questo progetto rendiamo unica Aston Martin e ci poniamo come leader in questo settore". La frase è riferita al nuovo EV Heritage kit da usare sulle vetture storiche della Casa, per trasformarle in auto elettriche.

Puristi che sono contrari? Certo molti, mai visto quei piccoli cerchi pieni di raggi muoversi senza il rombo dei sei cilindri; ma dipende dall’auto e dai costi, oltre che da come la si voglia usare, una vecchia Aston. Lo scopo è poterle utilizzare liberamente, anche nelle città dove ci siano limitazioni o blocchi del traffico, basate sulle emissioni dei gas di scarico tanto di moda in Europa. Una soluzione reversibile quella proposta, che riprende quanto usato nella Rapide E senza snaturare o sprecare l’heritage a benzina dei motori nelle vecchie auto: restano disponibili nel cassetto, pardon cassone in officina.

La prima DB6 MkII Volante del 1970 è già in strada, senza i suoi noti sei cilindri e quei tre carburatori da mantenere in efficienza, ma anche senza pesanti modifiche, strutturali: giusto riempire (e pensiamo nemmeno tutto) lo spazio liberato sotto il cofano e poi la nuova piccola strumentazione, dedicata. Il costo della conversione? Non si conosce ancora ma essendo per delle Aston classic, possiamo presumere che di zeri la cifra necessaria ne abbia parecchi.

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