Bici in contromano in città: sì dal Ministero dei Trasporti

Bici in contromano in città: sì dal Ministero dei Trasporti
Pubblicità
Il Ministero dei Trasporti ha espresso il suo benestare in merito alla proposta della Federazione Italiana Amici della Bicicletta di permettere ai ciclisti di percorrere contromano le strade dei centri urbani
6 aprile 2012

La Direzione Generale per la Sicurezza Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha espresso il suo benestare in merito alla proposta avanzata dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta di permettere ai ciclisti di percorrere contromano le strade normalmente impercorribili in senso di marcia non consentito agli altri utenti della strada.

Tale sentenza conferma una prassi già in vigore in altri Paesi dell'Europa, dove i cartelli di senso vietato precisano nella loro porzione inferiore l'esonero delle biciclette da tale imposizione nella viabilità.

Non tutte le strade a senso vietato saranno però in Italia percorribili contromano dai ciclisti, poiché il tratto di viabilità interessato dovrà presentare una larghezza di almeno 4.25 metri ed un limite di velocità di 30 km/h, condizione però questa, molto frequente all'interno dei centri abitati.

Antonio Dalla Venezia, Presidente della Federazione Italiana Amici della Bicicletta ha manifestato la propria soddisfazione in merito alla decisione presa dalla Direzione Generale per la Sicurezza Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, precisando come una strada a senso vietato rappresenti un ostacolo per la mobilità urbana del ciclista, che si trova in molti casi a dover allungare il proprio percorso onde evitare di infrangere la restrizione, che prima risultava quindi come una sorta di disincentivo ad utilizzare la bici.

Secondo il  Presidente della Federazione Italiana Amici della Bicicletta ha in questo caso prevalso il buon senso, certo è però che non dovrà comunque mancare l'attenzione dei ciclisti nel percorrere queste strade in direzione opposta a quella dei veicoli, che dovranno quindi prestare da ora in poi una maggior attenzione nel garantire la sicurezza della mobilità all'interno dei centri urbani.

Fonte: Corriere.it

Pubblicità