Boccato: «I raduni del RIM sono un successo? Siamo bravi, il resto è merito di Mazda MX-5»

Alba (CN) – Partecipare all'Andar per le Langhe 2014, il tradizionale raduno primaverile dedicato alla Miata, è stata l'occasione ideale per conoscere a fondo la realtà del Registro Italiano Mazda MX-5 (RIM), che ha organizzato l'evento e che rappresenta l'unico club ufficiale riconosciuto da Mazda Motor Italia per tutti i possessori della roadster giapponese.

Siamo andati alla scoperta delle attività del RIM e dei suoi soci grazie ad Ines Boccato Winchell, Responsabile Pubbliche Relazioni e Fondatrice del Registro Italiano Mazda MX-5.

Dov'è nata la tua passione per Mazda MX-5?
«Negli anni '80 lavoravo per Sidauto, l'importatore dei marchi Saab e Mazda che si trovava a Settimo Torinese. Ho vissuto poi per 5 anni negli Stati Uniti, dove ho iniziato a sentir parlare dell'arrivo di una nuova roadster giapponese. Nell'89 sono tornata a lavorare per l'importatore Mazda in Italia e un bel giorno, dalla finestra del mio ufficio al terzo piano ho visto una bisarca con la prima Miata arrivata in Italia. Era blu elettrico ed è stato amore a prima vista. La prima cosa che ho pensato è stata che questa auto avrebbe fatto molta strada.»

Quando arriva l'idea di fondare un club italiano dedicato alla Miata?

«L'idea di fondare un club dedicato alla MX-5 mi è venuta nel 1994. Ho chiesto all'importatore se era interessato e subito si è dimostrato entusiasta dell'idea. Abbiamo così scritto una lettera a circa un migliaio di possessori di Mazda MX-5 per capire quanti di loro sarebbero stati interessati alla nascita di un club. Hanno risposto in 200, un risultato inaspettato per noi, anche perché all'epoca si doveva fare tutto attraverso lettere cartacee, non esistevano le e-mail. L'anno dopo, nel 1995, il Registro Italiano Mazda MX-5, era già operativo».

Il Registro Italiano Mazda MX-5 si è sempre chiamato così? Perché avete scelto questo nome?

«Sì, si è sempre chiamato così perché inizialmente l'idea era quella di dare vita ad un registro storico, che tenesse il conto di tutte le MX-5 circolanti anche nel momento in cui sarebbbe cessata la produzione. In realtà poi questo registro non è ancora diventato completamente storico perché la MX-5 non solo esiste ancora, ma è anche in ottima forma ed è giunta persino alla terza generazione, attualmente in vendita».

Quando è stato organizzato il primo raduno del RIM? Quanti soci parteciparono in quell'occasione?
«Il primo raduno del RIM è andato in scena al Castello di San Gaudenzio in provincia di Pavia nell'ormai lontano 1996. In quell'occasione non parteciparono più di 30 auto. Fino al 2000 abbiamo fatto 3 raduni nazionali, tendenzialmente uno al nord, uno al centro ed uno al sud».

La nascita della filiale italiana di Mazda ha influenzato l'attività del RIM?

«Sì certamente, nel senso della continuità. Nel 2000 è nata Mazda Motor Italia, la filiale italiana ufficiale, e quindi Sidauto ha perso il mandato come importatore. Allora avevamo già qualcosa come 3.500 soci e così Mazda Motor Italia ci chiese di continuare a portare avanti il nostro lavoro. Siamo andati avanti con la politica dei raduni nazionali ma soprattutto con la politica dell'iscrizione automatica al RIM di ogni MX-5 venduta in Italia».

Quando nasce l'Andar per le Langhe?

«Il primo raduno “Andar per le Langhe” organizzato da Gino Fedele della concessionaria Mazda Asti è andato in scena nel 2001. Da allora abbiamo inaugurato la formula dei raduni organizzati appoggiandoci alla rete di vendita ufficiale».

Quanti raduni organizzate oggi?

«Fino a tre anni fa con il mercato che tirava il RIM faceva qualcosa come 8-12 eventi l'anno, sempre appoggiandoci alle concessionarie ufficiali Mazda. Oggi, nonostante la crisi, Mazda Motor Italia non ha smesso di supportare il RIM e continuiamo ad organizzare 1 o anche 2 eventi all'anno».

Quanti soci conta oggi il RIM? Perché lo definite un club così speciale?

«Molti soci che ci seguono da anni, alcuni fin dal primo raduno. Oggi abbiamo circa 8.200 soci iscritti al RIM, che ricevono regolarmente la nostra newsletter e che ci seguono sulla nostra pagina Facebook. Il bello del nostro club però è che con la maggior parte dei soci riusciamo ancora oggi a mantenere un contatto diretto e personale: con tanti soci ci parliamo e ci scriviamo direttamente. Abbiamo poi uno zoccolo duro di 500 soci che prendono parte sempre ai nostri raduni. Alcuni, anche quando facevamo 8-10 eventi in un anno, non perdevano nemmeno un appuntamento, altri prendono le ferie pur di non mancare ad un raduno. Abbiamo addirittura due soci che si sono conosciuti ad un raduno e poi si sono sposati! Oggi hanno una bambina che partecipa ai raduni, facendo un po' di strada sulla MX-5 di papà e un po' su quella di mamma.»

Che età hanno i soci del RIM?

«Siamo molto contenti perché abbiamo soci davvero eterogenei e trasversali. Alcuni non hanno più di 26 anni. Del resto MX-5 è un'auto capace di mettere d'accordo ragazzi, anche giovanissimi, ma anche persone mature».

Quanto conta il supporto diretto di Mazda Motor Italia per le attività del RIM?

«E' fondamentale. Grazie al supporto diretto di Mazda Motor Italia riusciamo a garantire ai nostri raduni un livello di qualità medio-alto. Se il RIM riesce ancora oggi ad organizzare raduni di questo livello il merito è senza dubbio di Mazda Motor Italia, che in questi anni non ci ha mai fatto mancare il suo supporto».

All'Andar per le Langhe c'èrano 115 auto, un numero davvero altissimo... Com'è stato possibile richiamare così tante persone?

«Prima di tutto perché siamo bravi e non lo nascondiamo. Quando chiama il RIM i soci rispondono sempre perché sanno che garantiamo un alto livello di qualità ai nostri raduni. E quando i soci pagano per un raduno vogliono avere un alto livello di servizi. Il merito però è anche di Mazda Motor Italia, senza il suo supporto non riusciremmo ad organizzare eventi come questo. Il resto lo fa MX-5 con la sua storia che è assolutamente unica. Quest'auto è una delle poche che è sempre riuscita a non venire mai meno a se stessa rimanendo però sempre al passo con i tempi. Quest'auto è l'oggetto del desiderio perché attraverso di lei ci si può identificare, ma è anche divertente ed allo stesso tempo versatile, utilizzabile tutti i giorni.»