BreBeMi deserta, Legambiente: «Espropriamola»

BreBeMi deserta, Legambiente: «Espropriamola»
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La A35 torna a far parlare per i suoi pochi utenti e allora l'associazione ambientalista lancia una proposta shock
18 luglio 2016

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Torna a far discutere la BreBeMi, l'autostrada che collega Brescia a Milano. Inaugurata nel 2014, due anni dopo fatica ancora a decollare l'autostrada finanziata dai privati, che però non piace a molti azionisti fondamentali che hanno scoperto di aver fatto un investimento dalle prospettive non proprio esaltanti.

Pare che il Comune di Brescia, la Provincia di Bergamo e la Città di Milano vorrebbero dismettere le quote della società Autostrade Lombarde spa, alla quale appartiene la Brescia-Bergamo-Milano, ma anche l’azionista di maggioranza di Autostrade Lombarde Spa (al 42,4%), controllata da Intesa San Paolo potrebbe liberarsene a partire dal 2017, ammesso che si trovi un compratore.

Il problema è che la BreBeMi è ancora praticamente vuota: il pedaggio costa quasi il doppio rispetto alla parallela A4 e invece dei 60-80.000 veicoli al giorno secondo che le stime vi sarebbero dovuti transitare, secondo i dati Aiscat, si è fermi a 15-20.000 e dunque i conti faticano a tornare: il bilancio 2015 si è chiuso con 68 milioni di rosso, ma i compensi per gli amministratori – scrive La Repubblica - sono passati da 522.000 euro nel 2014 ai 626.000 circa nel 2015.

I costi di investimento, poi, sono stati altissimi: quando era stata progettata la A35 doveva costare 800 milioni di euro, ma il conto è lievitato a 2,439 miliardi di euro.

E allora? «Lo Stato si riprenda la Brebemi attraverso un esproprio per motivi di pubblica utilità, cioè riempire l'autostrada - dice sempre a La Repubblica il responsabile trasporti di Legambiente Dario Balotta -. Gli azionisti verrebbero risarciti dando un valore alla loro concessione. Concessione che proprio perché la strada è semivuota vale molto poco. Ma meglio nazionalizzare e avere l'autostrada piena che pagare lo stesso tutti i costi ed avere l'autostrada vuota».

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