CIR 2017. “Per vincere Sanremo ci vuole una voce pazzesca, oppure…"

CIR 2017. “Per vincere Sanremo ci vuole una voce pazzesca, oppure…"
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Piero Batini
  • di Piero Batini
… oppure una Peugeot 208 T16 e un Equipaggio che sa come si fa a vincere. L’eco del Sanremo vittorioso, che ha rilanciato le azioni di Andreucci-Andreussi, si va spegnendo per far entrare il “clima” dell’imminente Targa Florio
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
18 aprile 2017

Tra Sanremo e Targa. Ne hanno fatto una pubblicità geniale: “Per vincere a Sanremo o hai una voce pazzesca o una Peugeot 208!” geniale perché riprende il luogo comune che descrive la Città della seconda Prova del CIR, e lo rilancia verso nuove costellazioni. Del resto la quinta vittoria di Paolo Andreucci al Sanremo, immancabilmente a fianco di Anna Andreussi, è non meno che stellare. Dunque ci stanno, la ridefinizione del ritornello e l’esagerazione sdrammatizzante di un dato di fatto reale, oggettivo: Andreucci, Andreussi e Peugeot sono lanciati verso il decimo Titolo tricolore.

Da Sanremo al Targa, poco tempo tra due icone dei Rally italiani, e non solo, tempo stretto per provare, e ragionare, mille impegni e una trasferta che non si deve mai sottovalutare per quanto è delicata.

Ma partiamo da Sanremo.

Paolo Andreucci. “Beh, la vittoria di Sanremo è stata proprio una bella soddisfazione, perché faceva seguito al problema del Ciocco. Si era visto subito che all’origine c’era un difetto di un particolare, ma il Team ha lavorato comunque ancor di più per rincorrere la soluzione, e il risultato evidente è che avevamo una Macchina veramente in forma. Solo che, si sa, partire da dietro è sempre un’uggia, e deve essere eliminata al più presto… strada facendo. Ed è lì che abbiamo scoperto una 208 T16 molto guidabile, facile, efficace, che ci ha consentito di andare forte anche senza esagerare. Ideale per stare al riparo dai rischi, e perfetta per sfruttare le Pirelli che, qui in particolare modo, si sono dimostrate particolarmente performanti e durature nonostante l’asfalto sanremese particolarmente abrasivo.”

Avversari.

PA: “Gli Avversari sono stati molto tosti, soprattutto nella fase delicata di inizio Gara. Avversari “tradizionali” e la sorpresa Paddon con la Hyundai direttamente dal Mondiale. Il neozelandese correva per la prima volta a Sanremo, una cosa non facile, ed è stato anche per questo bravissimo e temibile. Scandola, invece, è andato all’inizio molto forte, e dunque sommando le “preoccupazioni” direi che l’inizio del nostro Sanremo, circoscritto alla prima Tappa, è stato abbastanza difficile. Nella seconda abbiamo “respirato” un po’ meglio. Certamente il fatto di essere davanti con un certo vantaggio, una certa fiducia aggiunta, il fatto che gli altri hanno cambiato qualcosa alla macchina ma non l’hanno “infilata”, ecco, tutto ci ha aiutato a stare più tranquilli e a fare ancora di più la differenza. Il ritiro di Campedelli, poi, ci ha consentito di proiettarci in testa nel Campionato, e per di più con un certo vantaggio già dopo due Rally. Tutte cose che fanno bene, insomma.”

Il Sanremo.

PA. “Un po’ di cose da dire. Intanto è una bellissima gara, molto ben organizzata e con un profilo di partecipazione, quantitativo ma soprattutto per qualità, davvero eccellente. Questo fa sempre piacere. Tecnicamente, direi che il Sanremo ruota attorno alla Ronde notturna, che ne è senz’altro la parte più caratteristica e importante. Affascinante farla di notte, e secondo me ci starebbe anche di giorno, per la durata della Tappa e per gli spettatori. Ma questa è una mia idea, so che a molti piace di notte. Altra bella novità, l’ingresso di un’emittente televisiva, Primo Canale, che ha trasmesso in lungo e in largo il Rally, praticamente in diretta, e che si aggiunge alle altre iniziative di pregio, come quella di SportItalia che ci segue, ormai da due anni su tutte le Corse.”

E ora il “Targa”.

PA. “Sì. Ora è Targa Florio. Gara diversa, asfalti diversi, contesti diversi. Da un magnifico Rally a un Rally stupendo, o viceversa, decidete voi, per dare un’idea dello spessore. Di fatto un altro capitolo del CIR, in parte da scoprire. Nel capitolo nuovo metterei, per esempio e innanzi tutto, i Piloti siciliani, che sono cresciuti di forza e di numero. Sicuramente vorranno onorare l’”ospitalità” e fare una bella gara, ed ecco un altro motivo di interesse per un Rally che è mitico.”

Proviamo a cambiare l’assetto della Peugeot 208 T16?

PA. “Io non lo stravolgerei. Qualche piccolo aggiustamento ci sta, come sempre, ma la Macchina va già benissimo così. Abbiamo buone indicazioni e soprattutto l’affiatamento perfetto del Sanremo nell’archivio mentale, e questo è un grosso atout da considerare.”

Cos’è esattamente il “Targa” 2017?

PA. “Esattamente, è innanzitutto l’Evento mitico e affascinante di sempre, carico di significati e della sua storia incredibile. I siciliani ci vanno super gasati, giustamente, e i miei avversari ci arriveranno con il coltello tra i denti perché devono recuperare. Non c’è pace, sono circondato! Si vedrà della gente che tirerà al limite, se non oltre, saranno tutti all’attacco, tutti all’attacco della 208 T16 di Peugeot Sport Italia, tutti contro Andreucci-Andreussi. Usare la testa, non farsi trascinare dall’eccitazione del momento e della circostanza, sapere che la Gara potrebbe risolversi su distacchi dell’ordine dei decimi di secondo. Questo è quello che ci aspetta. Noi dovremo stare bene attenti, ma ci guadagnerà senza dubbio lo spettacolo, meritatamente visto il particolare contesto ambientale e agonistico, e saranno premiati gli spettatori, che notoriamente al Targa arrivano sempre in proporzioni oceaniche.

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