Correa svegliato dal coma, gambe a rischio danni permanenti

Correa svegliato dal coma, gambe a rischio danni permanenti
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Juan Manuel Correa si sta svegliando dal coma indotto. Sono migliorate le condizioni dei suoi polmoni, ma preoccupano quelle delle gambe: è necessario intervenire quanto prima per evitare danni permanenti
21 settembre 2019

Juan Manuel Correa sta uscendo dal coma indotto in cui si trovava da più di due settimane: così si spiega nell'ultimo bollettino medico diffuso dalla famiglia del pilota coinvolto nel terribile incidente in Formula 2 a Spa costato la vita ad Anthoine Hubert. Le condizioni dei polmoni del 20enne sono migliorate a sufficienza per toglierlo dal respiratore: ora Correa è cosciente, ma ancora non vigile.

Se da un lato i polmoni di Correa migliorano, dall'altro preoccupano - e non poco - le condizioni delle sue gambe. Nonostante i medici dell'Ospedale di Liegi subito dopo l'incidente abbiano ricomposto le gravi fratture riportate da Correa nello schianto, scongiurando il rischio dell'amputazione dei piedi, è necessario intervenire nuovamente per evitare che Correa accusi danni permanenti agli arti inferiori.

«Juan Manuel Correa - si legge nella nota diffusa sulla pagina Facebook del pilota - è stato rimosso dalla ECMO, dal respiratore ed è stato svegliato dal coma indotto. Sebbene questa sia un'ottima notizia, e rappresenti un grosso passo in avanti nella direzione giusta, Juan Manuel è ancora in una corsa contro il tempo». 

«Juan Manuel è cosciente, ma non è completamente vigile. I dottori hanno spiegato che occorrerà qualche giorno perché si svegli del tutto, visto che è rimasto in coma indotto per più di due settimane. Il personale medico ha anche fatto sapere che Juan Manuel è fragile e ancora vulnerabile dal punto di vista medico, e rimarrà nel reparto di terapia intensiva. Le sue condizioni sono passate da critiche a gravi». 

«La priorità medica per Juan Manuel ora passa dai polmoni ai danni alle gambe occorsi oltre due settimane fa e sui cui non si è più intervenuto in seguito all'iniziale operazione di emergenza il giorno dell'incidente. I dottori sono in una corsa contro il tempo per riuscire a perfezionare un importante intervento per ridurre il rischio di danni irreversibili all'arto inferiore destro, ma non possono procedere finché i polmoni non saranno in grado di resistere ad una lunga operazione», si conclude nella nota. 

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