David Brimson: «La McLaren P1 è frutto del know-how maturato in F1»

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Matteo Ulrico Hoepli
Nel corso del Salone di Ginevra abbiamo avuto modo di parlare della McLaren P1 con David Brimson, Director European Sales & Marketing di McLaren Automotive
27 marzo 2013

 

Nel corso dell’83° Salone dell’Automobile di Ginevra abbiamo avuto modo di parlare della nuova hypercar della Casa di Woking, ovvero la McLaren P1, con David Brimson, Director European Sales & Marketing di McLaren Automotive.

Perché P1? Perché McLaren vuole essere la numero 1 in tutto?
«Basta pensare a 50 anni di eredità nella storia delle corse. Ci piace vincere».

Quanto della Formula 1 c’è nella P1?
«Ci siamo ispirati molto, lo si vede nell’aerodinamica, lo si vede da come abbiamo sviluppato il telaio. Tutto questo deriva dall’esperienza acquisita in Formula 1».

L’anno scorso eravamo sulla MP4-12C, ed era già un’auto fantastica per l’uso quotidiano, ma anche da usare in pista per avere delle emozioni forti. Cosa mi può dire della P1? Sarà la stessa cosa? Sarà un’auto da poter usare quotidianamente su strada ed anche in pista?
«Assolutamente. Se si guarda l’auto oggi settata per la pista è bassa e presenta un alettone posteriore rialzato, tutto ciò che usi per una gara. Per tutti i giorni è tranquillamente guidabile come una MP4-12C».

Quante componenti della MP4-12C ci sono nella P1?
«Davvero pochi. Il telaio è diverso, Qualcosa in linea di principio è uguale, ma sostanzialmente è una vettura diversa».

Cosa vi aspettate dalle vendite? Le avete realizzate in edizione limitata, sono già finite o si possono ancora comprare?
«E’ possibile fare una richiesta qualora qualcuno cancellasse l’ordine. Ne vendiamo solo 375 e non ne produciamo altre».

Per il futuro, tutti sanno che ci sarà probabilmente una McLaren più piccola, una McLaren per tutti. E’ vero?
«Ne sai più di me!»

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