Ecco Tommy, che difende gli spazi di sosta per i disabili

Ecco Tommy, che difende gli spazi di sosta per i disabili
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Parte da Roma la sperimentazione di Tommy, dispositivo ideato per tutelare gli spazi riservati ai veicoli condotti da persone con disabilità
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
30 maggio 2014

Tempi duri per i furbetti della sosta, abituati ad usurpare gli spazi riservati ai disabili: fa il suo esordio Tommy, dispositivo realizzato dall’Automobile Club d’Italia, facilmente installabile negli spazi di parcheggio in concessione ai portatori di handicap.

Tommy è un dissuasore elettronico della sosta alimentato da un pannello fotovoltaico con telecomando che ne controlla il movimento. Distribuito da un’azienda italiana, è utilizzato per la prima volta su strade pubbliche aperte al traffico per tutelare i diritti delle persone disabili.

La sperimentazione nazionale di Tommy, iniziata a Roma con l'installazione del primo dispositivo in via Gulli all’angolo con viale Mazzini, è frutto della collaborazione tra ACI, Automobile Club di Roma, ACI Consult, la onlus Insettopia, il presidente della IX Commissione Commercio Roma Capitale Orlando Corsetti, l’assessore per le Politiche della Mobilità e Trasporti del Municipio I di Roma Anna Vincenzoni e il comandante della Polizia Roma Capitale Municipio I Prati, Massimo Ancillotti.

Il nome Tommy deriva da Tommaso, figlio autistico di Gianluca Nicoletti, fondatore di Insettopia: una onlus ma anche un’idea di città ideale, in cui un disabile può parcheggiare nel posto assegnatogli senza temere di trovarlo occupato.

sistema tommy (1)
Tommy è un dissuasore elettronico volto a impedire di occupare i parcheggi riservati ai disabili ed è alimentato da un pannello fotovoltaico

 

Nicoletti e suo figlio sono gli ispiratori di questo progetto, ingegnerizzato da ACI Consult, società del gruppo ACI specializzata in servizi per l’ambiente e la mobilità, il cui direttore Riccardo Colicchia afferma: «Più che a dissuadere dalla sosta selvaggia, Tommy serve prima di tutto a sensibilizzare gli automobilisti sull’osservanza scrupolosa delle regole del Codice della Strada e più in generale sul rispetto dei diritti comuni».

La sperimentazione durerà tre mesi e il dispositivo sarà poi diffuso a livello nazionale, appena completate le formalità presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. E’ allo studio l’implementazione del sistema con il telecontrollo degli stalli dalla centrale della Polizia locale, proprio nella logica di prevenire i soprusi prima ancora di sanzionarli. ACI e gli Automobile Club provinciali - a cominciare da quello di Roma - saranno gli interlocutori per chi vuole Tommy, curando anche il disbrigo delle pratiche per l’installazione e la manutenzione.

«Tommy diventa realtà fruibile da tutti grazie al confronto continuo del sistema territoriale di ACI con le istituzioni nazionali e locali - ha dichiarato Giuseppina Fusco. presidente dell’Automobile Club di Roma - e l’evidente efficacia di questo dispositivo accelererà l’iter burocratico necessario per la diffusione su scala nazionale. Serve poi una semplificazione normativa, anche se lo spirito della legge verso la tutela dei disabili e dei loro diritti è la chiave che aprirà tutte le porte. Con Tommy, ACI rafforza il suo impegno a favore delle utenze più deboli della mobilità».

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