Fiat: i sindacati chiedono un nuovo contratto

Fiat: i sindacati chiedono un nuovo contratto
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Le associazioni sindacali chiedono il rinnovo del contratto di 80.000 lavoratori del Gruppo Fiat, mentre Marchionne rassicura: «l'obiettivo è far rientrare tutti i cassaintegrati»
14 gennaio 2014

Con il nuovo anno i sindacati metalmeccanici di Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri, si sono posti un obiettivo abbastanza immediato, ovvero quello di concludere entro gennaio il rinnovo del contratto specifico di primo livello degli 80.000 lavoratori degli stabilimenti italiani del Gruppo Fiat.

Un nuovo contratto in fase di definizione

Le associazioni hanno ieri ripreso all'Unione Industriale di Torino, il confronto con la Fiat. La discussione proseguirà nella giornata di oggi onde cercare di definire la parte normativa, mentre si fisseranno nuove date per entrare nel merito della parte economica, premi di risultato e aumento per il biennio 2014-2015.


I sindacati puntano a ottenere 90 euro per i due anni. Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri hanno presentato modifiche e integrazioni ai testi consegnati dall'azienda prima delle festività natalizie. Tra le richieste un migliore utilizzo dei permessi, orari flessibili, realizzazione di un banca orari che consenta di trasformare gli straordinari in riposi, miglioramento delle relazioni sindacali con incontri anche a livello di stabilimento.

Saranno invece affrontate oggi la questione delle malattie di breve durata, dell'inquadramento professionale, del diritto allo studio. «L'azienda ha accolto alcune nostre richieste - spiega Ferdinando Uliano, Segretario Nazionale Fim - mentre ne ha subordinate altre a posizioni che al momento non ci soddisfano.

«Speriamo di concludere domani la parte normativa. La Fiat non ha dato finora segnali di disponibilità sul fronte salariale. Il contratto per noi comprende entrambe le parti, la questione salariale è centrale». Al negoziato non partecipa la Fiom che ha incontrato da sola l'azienda. La Fiat ha detto no alla richiesta di un tavolo unico e ha parlato di «posizioni inconciliabili».

sergio marchionne
Mentre i sindacati chiedono un nuovo contratto per 80.000 diepndenti del Gruppo Fiat, Marchionne da Detroit rassicura che l'obiettivo del colosso automobilistico italiano è quello di far rientrare tutti i cassaintegrati

Marchionne: faremo rientrare tuti i cassaintegrati

Nel frattempo Marchionne calma le paure con una dichiarazione rasserenante, precisando infatti che «l'obiettivo è far rientrare tutti i cassaintegrati».

Nell'agenda del top manager italo-canadese si profilano intanto tre scadenze certe: il closing dell'accordo con Veba, il Consiglio di Amministrazione sui conti 2013 e sulle questioni sede-quotazione e la presentazione del piano industriale con i modelli per il mercato europeo.

Molti i punti focali al centro dei prossimi appuntamenti: si va dal nome alla sede, alla piazza e ai tempi della quotazione, alle prossime mosse finanziarie, agli investimenti. Più a lunga scadenza il capitolo successione, visto che per altri tre anni Marchionne resterà, ma a Detroit è stato tracciato l'identikit del futuro A.D.. In settimana sarà intanto chiusa l'intesa di Capodanno per l'acquisizione del 100% di Chrysler con lo scambio delle azioni e il versamento da parte di Fiat di 1,750 milioni di dollari.

Le aspettative sindacali dopo la fusione

«Ci aspettiamo che l'Italia diventi il centro di produzione del maggior numero possibile di vetture - afferma Rocco Palombella, Segretario Generale della Uilm, a proposito della futura sede del Gruppo Fiat - la migliore risposta per gli italiani e per i lavoratori è che partano subito nuovi investimenti e siano resi noti i nuovi modelli. Io ritengo improbabile che Fiat possa annunciare subito dopo l'acquisizione del 100% di Chrysler il trasferimento della sede legale fuori Italia. Sarebbe sbagliato e non credo che lo farà».

Ottimista Roberto Di Maulo, Segretario Generale Fismic, per il quale «è possibile avere il nuovo contratto entro gennaio». «Abbiamo predisposto una parte dei testi normativi &ndash – ha aggiunto Ferdinando Uliano, Segretario Nazionale Fim &ndash ci auguriamo che una serie di rivendicazioni vengano prese in esame e che si riescano a definire in questi due giorni gli aspetti normativi. Fiat non ha dato finora segnali di disponibilità sul fronte salariale, ma il contratto per noi comprende tutto e la questione salariale è centrale. D'altra parte rispetto all'anno scorso ci sono più luci».

Fonte: Ansa

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