Ford Driving Skills for Life: la sensibilizzazione alla responsabilità mentre si guida

Ford Driving Skills for Life: la sensibilizzazione alla responsabilità mentre si guida
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  • di Roberto Percudani
L'azienda americana ha portato ancora in Italia il corso di guida responsabile per i ragazzi fra i 18 e i 25 anni, noi l'abbiamo provato. Ecco com'è andata
  • di Roberto Percudani
19 ottobre 2016

Rho, FieraMilano - Siamo stati a Rho, all'interno della FieraMilano, per provare in prima persona il Ford Driving Skills For Life. Il Ford DSFL è il corso gratuito che Ford rivolge ai ragazzi fra i 18 e i 25 anni per sensibilizzarli alla guida responsabile. Un'esperienza nata originariamente negli Stati Uniti e portata successivamente in Europa, anche in Italia dove si svolge con successo dal 2013.
 


Quest'anno gli appuntamenti italiani sono stati Roma, Milano (18/19 ottobre) e, per la prima volta, Palermo. Noi siamo stati presenti all'evento introduttivo a Milano per provare in prima persona le esperienze dedicate ai giovani. All'accoglienza Andrea Del Campo, Responsabile dell'Ufficio Stampa di Ford Italia, che ha introdotto l'evento in un breve briefing davanti ad un pubblico di circa 60 ragazzi.

L'intento di Ford è quello di sensibilizzare i giovani verso un atteggiamento responsabile alla guida, evitando di guidare dopo aver assunto sostanze stupefacenti o aver assunto alcolici oltre il limite consentito, ma in particolare nei riguardi di un'abitudine che cresce a dismisura in questi ultimi anni: l'utilizzo dello smartphone alla guida. Telefonare senza vivavoce o auricolari, chattare, twittare, whatsappare e perfino scattare selfie in movimento sta diventando sempre più un'abitudine mentre si è al volante.

E le esperienze create da Ford erano proprio mirate a gestire l'auto in situazioni di emergenza e a far comprendere ai giovani (ma non solo) quanto sia pericoloso utilizzare lo smartphone alla guida.
 


Il sovrasterzo

La prima esperienza consisteva nel gestire il sovrasterzo dell'auto. Le vetture a disposizione erano due Ford Fiesta, con le ruote posteriori rivestite con una particolare copertura in teflon che ne favoriva lo slittamento. Il percorso era un anello delimitato da coni attorno ai quali le auto giravano. In ingresso di curva a circa 20/25 Km/h lasciando il pedale dell'acceleratore l'auto si intraversava facilmente e in quel momento il conducente doveva correggere bilanciando con l'acceleratore e una manovra di controsterzo.

Frenata di emergenza

La seconda "stazione" del corso prevedeva la sperimentazione di ciò che vuol dire fare una frenata d'emergenza improvvisa. Le auto utilizzate per questa prova erano due Ford Focus, una berlina e una wagon, entrambe con cambio automatico. Grazie ai sistemi di ABS ormai presenti da anni sulle auto, è possibile all'evenienza sfruttare tutto il potere frenante dell'auto senza lasciare la spinta sul pedale del freno nemmeno un attimo. Il tipico rumore che suggerisce il funzionamento corretto dell'ABS è costituito da alcuni "colpetti" che si avvertono sotto il pedale del freno e che stanno ad indicare l'apertura e la chiusura del circuito. Questo per ottenere da un lato sempre la massima forza frenante e dall'altro mantenere la direzionalità evitando il bloccaggio delle ruote. Anche in questo caso il percorso era un anello: da un lato la frenata era semplicemente imposta dall'istruttore, dall'altro lato in più si doveva scegliere in prossimità di un ostacolo, quale fra due via di fuga prendere a seconda di quale semaforo ad esse abbinato diventasse verde.
 


Uso dello smartphone

In questo caso gli istruttori chiedevano di percorrere con una Ford EcoSport un percorso delimitato da coni utilizzando il telefono per scattare un selfie ed inviarlo a qualcuno, fare un video o scrivere ed inviare un messaggio. L'esperienza serviva a comprovare l'effettiva distrazione a cui porta l'utilizzo dello smartphone mentre si sta guidando. La stazione offriva anche la possibilità di sperimentare le sensazioni, in condizioni normali, derivate dall'assunzione di stupefacenti o alcolici. Indossando una mascherina che simula la visione in quelle condizioni e dei pesi alle gambe o alle braccia, si doveva provare a raccogliere degli oggetti, calciare un pallone in porta o semplicemente camminare dritti lungo una striscia sull'asfalto. E vi assicuriamo che non è stato semplice.

 

«In un videogioco se vai a sbattere hai sempre un'altra vita, ripari la macchina e riparti, puoi guidare forte e in modo scellerato. Ma la vita reale è una, e non è un videogioco»

Conclusioni

Lodevole il fine di questa esperienza creata da Ford. Sono già alcune migliaia i ragazzi che hanno partecipato alle tappe italiane nel 2013 e in questo 2016. Anche per noi è stato interessante partecipare e comprendere appieno alcune conseguenze di comportamenti errati che purtroppo si diffondono sempre più mentre si è alla guida. Consigliamo ai ragazzi, se ce ne sarà nuovamente la possibilità, di partecipare per passare un pomeriggio in compagnia e imparare alcune cose che in tanti danno per scontate oppure vengono sminuite, ma sono davvero importanti. In un videogioco se vai a sbattere hai sempre un'altra vita, ripari la macchina e riparti, puoi guidare forte e in modo scellerato. Ma la vita reale è una, e non è un videogioco.

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