Furti d’auto: come cambiano le tecniche dei ladri

Furti d’auto: come cambiano le tecniche dei ladri
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Sono oltre centomila le vetture che ogni anno… cambiano padrone senza che quello legittimo sia d’accordo: come fronteggiare il fenomeno?
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
18 maggio 2016

La piaga continua ad essere purulenta, anche se si riduce un po’ nelle dimensioni: il fenomeno dei furti di auto, pur in diminuzione, interessa ogni anno ancora centinaia di migliaia di veicoli, visto che nel 2015 sono state 114.121 le autovetture rubate, a fronte delle 120.495 oggetto di furto nel 2014.

Un problema che non riguarda solo le quattro ruote, ma che va esteso ovviamente anche alle moto, tipologia di veicolo da sempre afflitta dalle attenzioni moleste dei malintenzionati.

La tipologia dei veicoli asportati è varia, con differenze significative da regione a regione (a questo proposito, come dimenticare che ci sono intere aree del Paese dove le compagnie assicuratrici non contraggono polizze che prevedano il furto, che si tratti di auto o di moto?) e si configura in perenne trasformazione, anche per la costante e rapida evoluzione delle tecniche adottate dai ladri nella sottrazione dei veicoli.

La tecnologia elettronica, presente in modo crescente nei veicoli, se da una parte rende più confortevole e sicura la guida, dall’altro ha determinato un adeguamento nelle tecniche usate dai ladri, che hanno valicato la frontiera e sono passati dall’uso rozzo di strumenti d’effrazione meccanica a maneggiare con sempre maggiore abilità dispositivi ad alta tecnologia con cui portare a termine le loro azioni criminali, stavolta contraddistinte dall’aggettivo hi-tech.

Per analizzare il fenomeno e fare il punto anche sulle azioni di contrasto che vedono protagoniste le forze dell’ordine, si è svolta un’interessante tavola rotonda, promossa dalla Polizia di Stato e da LoJack Italia, cui hanno partecipato il Direttore Centrale delle Specialità Roberto Sgalla, il Presidente di LoJack Italia Massimo Ghenzer, Cinzia Roella per la Fondazione ANIA, il Direttore della Divisione di Polizia Giudiziaria del Servizio Polizia Stradale, la dottoressa Giuseppina Minucci e Romano Valente, Direttore Generale di Unrae.

E’ stata analizzata la continua mutazione del fenomeno: gli addetti ai lavori ed il numeroso pubblico presente all’incontro hanno confrontato le diverse esperienze acquisite sul campo e le strategie di contrasto nei confronti di reati che incidono in modo negativo sulla percezione di sicurezza da parte dei cittadini, e che alimenta su diversi fronti il mercato illegale.

I moderni sistemi di antifurto hanno contribuito a rendere più difficile, ma non impossibile, il lavoro dei ladri, le cui tecniche diventano sempre più sofisticate: accanto al singolo ladro, che utilizza il veicolo rubato per commettere altri reati, sempre più strutturate appaiono le organizzazioni criminali che impostano la propria attività in maniera più complessa, anche con lo scopo di portare fuori dai confini nazionali i veicoli oggetto di furto, attività particolarmente redditizia

«Il fenomeno dei furti di auto - ha sottolineato Massimo Ghenzer – ha subito negli ultimi anni una decisa evoluzione con il forte coinvolgimento delle organizzazioni criminali nel business internazionale e il crescente utilizzo di dispositivi tecnologici in grado di sottrarre in pochi secondi veicoli di ultima generazione senza danneggiarli. Per stare al passo con l’evoluzione del fenomeno e contrastarlo efficacemente, LoJack opera al fianco di Forze dell’Ordine e delle vittime, e il suo ruolo di intelligence tecnologica e sul campo è oggi ancora più strategico».
 

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