Galliani: «Quella volta che bussai all'Audi e aprì De Silva... con la spilla del Milan!»

di Matteo Valenti

Dici Milan e pensi Adriano Galliani. Chi meglio di lui può raccontarci la storia che da quasi dieci anni lega il Milan al marchio Audi? E ne abbiamo scoperte delle belle...

di Matteo Valenti

16 aprile 2015

Milano - Dici Milan e pensi Adriano Galliani. L'Amministratore Delegato del Club Rossonero è al timone della squadra milanese da oltre trent'anni. Ha attraversato momenti trionfali e altri decisamente meno fortunati, ma non ha mai smesso di credere nelle potenzialità della sua squadra.

Chi meglio di lui può raccontarci la storia che da quasi dieci anni lega il Milan al marchio Audi? Lo abbiamo incontrato in occasione del rinnovo della collaborazione tra questi due marchi e ne abbiamo scoperte delle belle. Come quella volta che Galliani andò a bussare ad Ingosltadt e ad aprire la porta fu Walter De Silva in persona, con una spilla antichissima del Milan appuntata sul petto...

Quando è iniziatala storia con Audi?

«Nel 2006 si era esaurito il nostro rapporto con uno sponsor di maglia importante nel campo automobilistico (Opel, ndr). Da allora iniziamo ad essere corteggiati da un marchio francese, che però, a mio parere, non costruiva auto bellissime. In quel momento ho cominciato a pensare che l'unica casa automobilistica che avrei desiderato affiancare al Milan sarebbe stata l'Audi.»

: Montolivo e Lopez del Milan insieme alla nuova Audi R8

Quindi non è stata l'Audi a scegliere il Milano?

«No, non siamo stati corteggiati da Audi, sono stato io a corteggiare questo marchio. Ricordo ancora quando, nella primavera del 2006, andai personalmente a bussare la porta ad Ingosltadt per parlare con i vertici Audi. In quell'occasione incontrai Martin Winterkorn ( oggi è il CEO della Volkswagen, ndr). Insieme a lui però c'era il designer Walter De Silva (da sempre tifoso sfegatato del Milan), che si presentò con una spilla d'oro del Milan antichissima, regalatagli da suo padre cinquant'anni prima».

Il rapporto con Audi inizia all'insegna del successo, non è vero?

«La nostra avventura con Audi è iniziata nel 2007, un anno magico per il Milan, anche per merito del nostro mitico Pippo Inzaghi, oggi diventato allenatore, che durante quella stagione segnò ben cinque gol decisivi. Nel maggio di quello stesso stesso anno abbiamo vinto la Champions, a fine agosto la Super Coppa Europea e a dicembre il mondiale per Club.»

Audi costruisce auto vincenti, bellissime. Anzi, le più belle del mondo

Anche i giocatori sembrano essere stati sempre molto contenti delle auto messe a disposizione da Audi, non è vero?

«Sì, ricordo benissimo lo stupore dei ragazzi alla prima consegna delle macchine. Era il 2007, eravamo a Maranello e Walter De Silva lasciò tutti a bocca aperta disegnando in pochi istanti, su un pezzetto di carta, il frontale dell'Audi A7, che sarebbe uscita solamente tre anni dopo».

: Audi è partner del Milan dal 2007

Audi e Milan. Cosa vi accomuna?

«Audi costruisce auto vincenti, bellissime. Anzi, le più belle del mondo. Ed è per questo che il Milan vuole continuare il suo viaggio insieme ad un marchio di successo come Audi. Del resto siamo il Club più titolato al mondo e come il Real Madrid abbiamo conquistato 18 Trofei Internazionali nel corso della nostra storia».

Oggi però non è un periodo facile per voi...

«Certo, non è un momento facile per il Milan, ma non dimentichiamoci che anche un'altra grandissima squadra come il Real Madrid è rimasta dal 1966 al 1998 senza vincere la Champions. Quello che voglio dire è che un grande marchio o una grande realtà come il Milan non perde il suo valore solo per qualche momento di difficoltà. E lo stesso vale per Audi. Fanno delle auto strepitose e non basta un modello un po' meno riuscito degli altri a mettere in difficoltà un'Azienda così. Il Milan, così come Audi, hanno sviluppato un valore del brand inossidabile. Ora però vediamo di non stare anche noi senza vincere la Champions per 32 anni come ha fatto il Real [ride, ndr]».

La nostra avventura con Audi è iniziata nel 2007, un anno magico per il Milan, anche per merito del nostro mitico Pippo Inzaghi

Inzaghi è stato uno dei vostri giocatori più leggendari e oggi è diventato il vostro allenatore. Continuerà ad esserlo anche in futuro?

«Prima di fare 30 anni nel Milan sono stato a Monza, quando era in serie B. Lavoro nel calcio da tanti anni ma ho sempre avuto un talento naturale nel capire se lo spogliatoio è con l'allenatore o contro l'allanatore. E vi posso garantire che il Milan, oggi, è con Filippo Inzaghi. Quest'anno ha lavorato bene, credo che se non ci fossero stati i numerossisimi infortuni dello scorso gennaio saremmo posizionati molto meglio in classifica. Non vedo motivo per cui dovremmo cambiare, la società ha fiducia in lui».

Galliani: «La nuova R8? È una scultura!»