Horacio Pagani immortalato al volante di una... McLaren P1!

Horacio Pagani immortalato al volante di una... McLaren P1!
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Horacio Pagani è stato immortalato al volante dell'unica McLaren P1 immatricolata in italia. Probabilmente il geniale costruttore italo-argentino starebbe lavorando su una variante più estrema della Huayra
7 luglio 2014

Che bella questa McLaren! Quasi quasi me ne compro una!”. Una frase che potrebbe tranquillamente dire qualsiasi multi-milionario senza destare il benché minimo scalpore, ma che può quantomeno far strabuzzare gli occhi se a dirlo, o a pensarlo, è il proprietario di un marchio competitor.

Ad essere immortalato al volante della sua McLaren P1 è stato infatti Horacio Pagani, costruttore delle hypercar che portano il suo nome, e che difficilmente avremmo creduto possibile vedere occupare il sedile del pilota di una vettura antagonista di mercato.

Viene quindi da chiedersi cosa ci faccia il noto costruttore italo-argentino con la più estrema delle vetture stradali della Casa di Woking. Come praticamente tutti i costruttori, anche il geniale Horacio valuta infatti ciò che la concorrenza propone per capire come operare sulle sue vetture.

Sembrerebbe infatti che Pagani sia al lavoro su una variante molto estrema della Huayra; in quest'ottica risulta quindi logico vedere il costruttore di San Cesario sul Panaro immortalato alla guida dell'hypercar britannica (l'unica immatricolata in Italia) nello scatto di  Keno Zache.

Non vi sono ancora, ovviamente, dati ufficiali in merito alla più estrema variante della Huayra, che potrebbe portare il nome di “Nürburgring Edition”, ma stando ai primi rumors la vettura dovrebbe dichiarare un peso consistentemente inferiore agli attuali 1.361 kg, preludendo quindi ad un ampio ricorso alla fibra di carbonio.

Inoltre l'unità da 6.0 litri V12 bi-turbo di origine AMG, che muove al momento la Pagani Huayra, dovrebbe essere in grado di sviluppare maggiori valori di coppia e potenza rispetto ai 1.000 Nm e 710 CV che la vettura italiana è già in grado di sviluppare.

Lo scopo? Promettere uno scatto verso i 100 km/h con partenza da fermo in 3 secondi netti (o poco meno) ed una performance sul giro di tutto rispetto. Limitatissima, ovviamente, la tiratura, che dovrebbe aggirarsi sull'ordine delle 10-25 unità.

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