Il ministro Lupi si è dimesso. L'interim alle Infrastrutture e ai Trasporti a Renzi

Il ministro Lupi si è dimesso. L'interim alle Infrastrutture e ai Trasporti a Renzi
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Lo scandalo grandi opere, che non lo vede direttamente indagato, e le pressioni anche della maggioranza di governo, hanno spinto alle dimissioni il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi
20 marzo 2015

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi si è dimesso dopo lo scandalo Grandi Opere che ha visto coinvolti alcuni imprenditori ed esponenti vicini al suo ministero, e dopo le intercettazioni telefoniche che hanno coinvolto suo figlio, ma senza che sia al momento indagato direttamente. Le sue motivazioni le ha espresse ieri sera a Porta a Porta.


Questa mattina, svolgendo alla Camera l'informativa chiesta dalla maggioranza sempre in seguito all'inchiesta fiorentina sulle grandi opere e appalti, Lupi ha detto fra l'altro «Lascio a testa alta, contro di me accuse immotivate e strumentali. Non devo difendermi da accuse che non mi sono state rivolte. Il lavoro di questi 22 mesi al ministero non può essere cancellato in tre giorni». L'interim del dicastero sarà preso dal premier Matteo Renzi, che rende noto come il successore di Lupi «ci sarà in pochi giorni».


Stretto tra il pressing, anche nella maggioranza, e la pubblicazione di nuove carte dell'inchiesta grandi opere che lo lambiscono, il titolare delle Infrastrutture si è dunque dimesso. Per la successione tra le ipotesi sul campo c'è quella del presidente della commissione anticorruzione Raffaele Cantone.

matteo renzi
Renzi ha assicurato che il successore di Lupi verrà nominato in pochi giorni


Solamente pochi giorni fa, nella sua carica di ministro, Lupi aveva partecipato al convegno “Nuove infrastrutture per la ripartenza economica del territorio”. Dopo aver affrontato l’argomento della mobilità sostenibile, e parlando di motociclismo, si era soffermato sulla necessità di «Sviluppare i progetti riguardanti la terza fascia del guard rail e di migliorare la sicurezza in favore degli utenti deboli della strada».

 

Ricordiamo che la discussione sul ddl relativo alle modifiche del nuovo Codice della Strada è ripresa il 18 scorso. Dopo che proprio a proposito delle tutele degli utenti deboli della strada alcune importanti novità erano state fermate dalla commissione Bilancio del Senato per mancanza di copertura finanziaria. La speranza è che il prossimo ministro si faccia carico delle richieste di maggior tutela degli utenti deboli della strada, quali appunto i motociclisti.

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