In Europa cresce il segmento delle vetture ecofriendly

In Europa cresce il segmento delle vetture ecofriendly
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Auto a propulsione alternativa, a che punto siamo? Dopo l’exploit del 2015, anche il primo trimestre dell’anno conferma il trend al rialzo, soprattutto per elettriche ed ibride, mentre le vetture a gas segnano il passo.
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
25 maggio 2016

Osservato speciale, il segmento delle vetture a propulsione alternativa: rispetto al boom di vendite sempre annunciato e finora sempre rinviato, assistiamo piuttosto ad una crescita robusta, che da un certo punto di vista è più confortante perché indica stabilità rispetto alle fiammate effimere che lasciano solo cenere senza tramutarsi in fenomeni stabili.
Secondo i dati diffusi da Acea ed elaborati dall’Area Studi e Statistica dell’Anfia, nel 2015 sono stati oltre 640.000 le nuove immatricolazioni di auto ad energia alternativa (identificate dalla sigla AFVs) nel Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA, dato in rialzo del 22% rispetto al 2014, che considerano in tutto 25 Paesi. In ambito UE-Efta, le auto ecofriendly rappresentano circa il 4,5% delle immatricolazioni totali nel 2015, contro il 4% dell’anno precedente.

Salgono le elettriche, giù GPL e metano

Nel primo trimestre 2016, questo segmento registra un ulteriore incremento del 10,7% con oltre 177mila immatricolazioni e una quota in crescita al 4,6% sull’intero mercato.
In quello definito segmento AFVs cresce il peso delle auto elettriche sul totale delle vetture ad alimentazione alternativa, che da uno share del 23,9% del 1° trimestre 2015 sale al 29,7% del corrispettivo 2016, con un incremento in termini di volumi del 37,5%. Anche le vendite di auto ibride sono in aumento (+29,7%), con una quota del 42,2% contro il 36% di un anno fa), mentre il mercato delle auto a gas diminuisce di ben un quinto, soprattutto a causa della contrazione delle vendite in Italia (-20,6%), che rappresenta il mercato più consistente delle vetture alimentate a GPL e a metano.
Tra i paesi europei, Norvegia e Italia presentano mercati ecofriendly più consistenti: in Norvegia addirittura 51,5% delle nuove auto vendute ha alimentazione alternativa, in Italia il 10,2%, percentuali che significano in termini di volumi per la Norvegia 19.094 autovetture, per l’Italia oltre 53.000.
L’Italia pesa quindi per il 30% di tutte le auto ad energia alternativa immatricolate in UE-Efta nel 1° trimestre 2016 (era il 38% a gennaio-marzo 2015), seguita da UK (14,5%), Francia (13,1%), Norvegia (10,8%) e Germania (8%). Il primato nazionale è dovuto soprattutto al mercato di auto alimentate a GPL e Metano, che rappresenta l’80% del mercato a trazione alternativa, contro una media europea del 28%, che scende al 4% se si esclude l’Italia. Il restante 20% del mercato a trazione alternativa italiano comprende l’1,6% di auto elettriche e il 18,3% di ibride. Il ritardo italiano rispetto al mercato dei veicoli elettrici è dovuto a cause note: scarsa diffusione della rete di rifornimento e minor percentuale di popolazione urbana rispetto agli altri paesi europei (Italia 68,7%, UK 82,6%, Paesi Bassi 90,5%, Francia 79,5, Germania 75,3 fonte United Nations). La popolazione non urbana, infatti, è meno propensa all’utilizzo di auto alimentazione ad alimentazione elettrica per la minore autonomia.
Le auto ad alimentazione alternativa hanno contribuito ad abbassare ancora il livello medio di emissione di CO2 delle nuove auto vendute nel 2015, 115,1 g/km.

Un bel sostegno alla domanda...

Nel Regno Unito delle oltre 25.700 vetture ad alimentazione alternativa, il 58,6% sono ibride e il 41,4% elettriche. Ha contribuito a questo risultato la campagna “Go Ultra Low”, lanciata dal Governo nel 2014 per promuovere i benefici delle auto elettriche plug-in e delle ibride, con emissioni di CO2 per km fino a 75 grammi (limite entro il quale rientrano per il momento le auto EV, al 100% elettriche, le PHEV, ibride plug-in, e le EREV, elettriche ad autonomia estesa). La campagna, oltre allo sviluppo in tutto il paese di una rete di ricarica, comprese le stazioni di ricarica rapida, ha previsto l’incentivazione all’acquisto fino allo scorso febbraio. Il mercato delle vetture con alimentazione elettrica nel 2014 è quadruplicato rispetto al 2013 e nel 2015 è quasi raddoppiato rispetto al 2014.
In Francia sono state immatricolate, a gennaio-marzo 2016, 23.200 auto ad alimentazione alternativa, il 64% ibride, il 35% elettriche, l’1% a gas e biofuel. In Francia è in vigore dall’aprile 2015 il “superbonus” che assicura a chi decide di rottamare un veicolo diesel con oltre 14 anni di anzianità un incentivo fino a 3.700 euro per l’acquisto di un veicolo elettrico, che si aggiunge ai 6.300 del bonus per l’acquisto di un veicolo elettrico; l’incentivo può così arrivare a 10.000 euro per le auto che emettono meno di 20 g/km di CO2. E’ previsto anche un superbonus di 2.500 euro per l’acquisto di un veicolo ibrido ricaricabile, che si aggiunge ai 4.000 previsti per veicoli con emissioni compresa tra 20 e 60 g/km (in pratica le auto ibride plug-in), per un totale di 6.500 euro. Per poter beneficiare dell’incentivo, l’intestatario dell’auto che viene rottamata deve esserne proprietario da almeno un anno.
La Norvegia, con poco più di 19.000 immatricolazioni, di cui l’81% elettriche e il 19% ibride, ha il primato del più basso livello medio di emissioni di CO2 delle nuove auto vendute in Europa nel 2015, 100,29 g/km.
La Germania ha immatricolato nel 1° trimestre 2016 14.200: il 41% elettriche, il 48% ibride, l’11% a gas; le emissioni medie di CO2 di tutte le vetture nuove immatricolate nel 2015 è di 128,8 g/km.

Focus sulle Auto Elettriche (EVs)

Nel 2015, sono state immatricolate, in UE+EFTA, oltre 186.000 auto elettriche, il 101% in più rispetto al 2014. L’aumento più consistente è stato quello dei Paesi Bassi: la spettacolare crescita del 193% porta questo mercato ad essere il primo in Europa con 43.441 immatricolazioni, seguito dalla Norvegia, con 33.721 vetture.
Nel primo trimestre 2016 sono state immatricolate in UE+EFTA circa 53.000 auto elettriche (BEV+PHEV), con un incremento del 38% sullo stesso periodo del 2015. La quasi totalità delle auto elettriche è stata venduta nell’Europa Occidentale: Norvegia, UK, Francia, Germania e Paesi Bassi registrano i volumi più alti. I Paesi Bassi però registrano un calo del 61% rispetto a gennaio-marzo 2015, dopo il notevole incremento del mercato del 4° trimestre 2015 quando furono vendute oltre 25 mila nuove immatricolazioni di auto elettriche, il 58% del mercato elettrico di tutto il 2015, come effetto della fine degli incentivi.
Cambia nei primi tre mesi del 2016 la composizione all’interno del comparto auto elettriche (EVs) rispetto ad un anno fa: le elettriche a batteria (BEV) sono 23.700, con un aumento tendenziale del 18%, mentre le ibride-elettriche plug-in toccano le 23.900 unità, con un rialzo del 45%.
Un terzo del mercato europeo delle auto elettriche nuove è immatricolato in Norvegia e il trend continua a crescere: +7,1% nel primo trimestre 2016.

Norvegia, nessuno come lei!

In Norvegia, l'imposizione fiscale sulle auto tradizionali è molto pesante, e gli sgravi fiscali, quali IVA e imposte sull'acquisto, azzerati insieme all'esenzione dal pedaggio per l'ingresso nei centri urbani e alla disponibilità gratuita di parcheggi e colonnine di ricarica, hanno spinto molti automobilisti ad acquistare un modello elettrico: così, ogni 100 auto vendute a livello nazionale, nel primo trimestre 2016 ben 41 sono a zero emissioni, rispetto alle 22 del 2015.

La Tesla S è tra le vetture più apprezzate dagli automobilisti norvegesi
La Tesla S è tra le vetture più apprezzate dagli automobilisti norvegesi

Tutto questo malgrado la Norvegia abbia poco più di 5 milioni di abitanti e sia il principale produttore di petrolio dell’Europa Occidentale oltre che presente nella top 5 dell’export mondiale di greggio, che vale un quarto del suo Pil. In Norvegia è disincentivato l’acquisto di auto alimentate a benzina e gasolio attraverso un’imposizione fiscale punitiva a partire da una ”supertassa” sull’acquisto (mascherata da tassa di importazione) il cui costo può essere pari o superiore al prezzo dell’auto stessa, tanto che una berlina compatta (tipo Golf) in Norvegia può costare il doppio rispetto ad altri paesi europei; e su veicoli particolarmente potenti la tassa può essere anche superiore. Non stupisce quindi che in Norvegia per alcuni mesi del 2014 l’auto più venduta sia stata la Tesla S (4.042 immatricolate nel 2014). Il gran numero di auto elettriche sta paradossalmente diventando un problema: colonnine di ricarica spesso occupate e comunque insufficienti malgrado il gran numero, corsie degli autobus affollate di veicoli elettrici e calo di introiti per le casse del governo derivanti dall’imposizione fiscale sui veicoli convenzionali, utilizzati anche per la manutenzione delle strade e delle infrastrutture stradali. Il governo norvegese ha così stabilito che le esenzioni fiscali per le auto elettriche saranno valide solo fino al 2017; dal 2018, inoltre, anche le emissioni zero dovranno pagare l'imposta annua prevista per tutti i veicoli circolanti su strada, dapprima per la metà dell’importo fino al 2020, poi per intero. Alle amministrazioni locali verrà invece lasciata la decisione sulla gratuità dei parcheggi per i veicoli elettrici e sulla circolazione nelle corsie dedicate ai mezzi pubblici.

In Francia preferiscono le ibride

Nel 2015, il mercato UE+EFTA delle vetture Ibride-Elettriche ha totalizzato 234.170 immatricolazioni, il 21,5% in più rispetto al 2014. Il paese leader di mercato per le vetture ibride è la Francia, che totalizza, nell’anno, 56.030 immatricolazioni, in crescita tendenziale del 36%. A seguire troviamo il Regno Unito, con 44.060 unità immatricolate (+18,3%). Il terzo mercato per immatricolazioni di vetture Ibride è l’Italia con 25.240 vetture vendute, con un aumento del 19,3% rispetto all’anno precedente, grazie al quale supera i volumi della Germania, il cui mercato cala dell’1,4%, con le immatricolazioni che scendono fino a 22.512 unità. In Spagna il mercato delle ibride ammonta a 18.406 immatricolazioni, in aumento del 52,3%.
Nel 1° trimestre 2016 sono state immatricolate circa 75.000 auto ibride (escluso ibrido plug-in), con un rialzo del 30%. In Regno Unito questo mercato supera le 15mila auto ibride (+24%), segue la Francia, con 14.800 (+8%). I due paesi insieme rappresentano il 40% del mercato europeo. Seguono l’Italia con 9.700 ibride-elettriche, il 13% del mercato europeo e in rialzo del 47% rispetto a gennaio-marzo 2015, la Germania, quasi 7mila immatricolazioni (+39%) e la Spagna, 6.400 (+55%). Nei cinque major market si vende il 71% del mercato delle auto ibride-elettriche.
Anche se per ora questa segmento pesa poco (4,2% del mercato europeo), l’area dei nuovi Paesi membri registra un incremento tendenziale delle vendite del 54%.

Veicoli a GPL, metano ed etanolo

Nel 2015 le vetture con alimentazione a GPL, metano od etanolo, immatricolate in UE+EFTA sono state 219.784, in calo dell’8,3%, soprattutto dovuto alla contrazione del mercato italiano (-6,5%), che rappresenta l’83,5% del totale dell’Unione europea allargata. Senza l’Italia, però, l’UE+Efta registrerebbe un calo maggiore, nel 2015, del 16,5% su base annua. Il volume del mercato delle auto a gas ha permesso all’Italia di diventare in materia di emissioni inquinanti uno dei paesi più virtuosi dell’Unione e di aver raggiunto già nel 2011 (con 129,6 g/km) l’obiettivo fissato per il 2015 dalla Commissione Europea in termini di emissioni medie di CO2 prodotte dalle nuove auto vendute (130 g/km). A gennaio-marzo 2016 il mercato delle auto a gas si ridimensiona ancora del 22%: l’Italia che pesa per l’86% sui volumi di questo mercato a livello europeo, registra un calo del 21%.
Gli unici altri mercati che vale la pena di citare sono quello della Germania, in calo del 51%, il mercato della Polonia, in calo del 13%.

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