La storia della Pagani Huayra

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Il costruttore modenese ha realizzato un documentario che approfondisce la storia dello sviluppo della Pagani Huayra, supercar da 700 CV, ispirata dall’arte e dalla scienza
16 marzo 2012

 

 

La Casa di San Cesario sul Panaro ha realizzato un vero e proprio documentario, della durata di 15 minuti, che ha lo scopo di approfondire la storia dello sviluppo dell’incredibile Pagani Huayra, esclusiva supercar realizzata con una serie di contenuti tecnologici e aerodinamici all’avanguardia ed equipaggiata con un propulsore V12 biturbo di origine AMG.


Attraverso un’ intervista a Horacio Pagani, il geniale costruttore argentino Fondatore e Presidente dell’Azienda italiana, è possibile scoprire i concetti che stanno alla base dello sviluppo della Huayra, una vettura che nella mente dei progettisti avrebbe dovuto incarnare il concetto rinascimentale formulato da Leonardo da Vinci contenuto nella frase: “L'arte e la scienza devono camminare insieme”.


La Pagani Huayra è stata quindi progettata curando anche il minimo dettaglio, in modo che ogni particolare fosse non solo funzionale alle prestazioni, ma anche pregevole dal punto di vista puramente estetico. Questa supercar deve il suo nome ad una antica leggenda Aymara, che narra di Huayra Tata, Dio del vento, che comanda le brezze, i venti e gli uragani che investono le montagne, i dirupi e i pendii della cordigliera Andina.

Il video dimostra infatti che il linguaggio stilistico della vettura è basato su due linee di forza principali, "ispirate dalle forme create in natura dalla forza dei venti", mentre viene ricordato che è stato necessario impiegare cinque anni per completare il design di questa supercar.

Come ricordato in apertura la Pagani Huayra è equipaggiata con un propulsore V12 biturbo da 6.0 litri di origine AMG, capace di erogare 700 CV e di scaricare al suolo fino a 1.000 Nm di coppia, mentre il sistema di trasmissione viene affidato ad un cambio trasversale a doppia frizione frazionato a sette rapporti.

Grazie alla particolare scocca composita e all’abbondante utilizzo della fibra di carbonio gli ingegneri della Casa modenese sono riusciti a contenere il peso entro un valore di 1.350 Kg, mentre la velocità massima raggiungibile si attesta intorno ad un valore di 370 Km/h.

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