LCV Capital: una segmento C “top secret” nascerà tra Puglia e Calabria

LCV Capital: una segmento C “top secret” nascerà tra Puglia e Calabria
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Presentato a Roma il piano del fondo americano che vuole rilanciare gli impianti ex Isotta Fraschini di Gioia Tauro ed OM Carrelli di Modugno. Nascerà nel 2016 e sarà una segmento C «paragonabile a BMW e Mercedes che costerà 13.000 euro»
1 giugno 2015

«Un'auto ecologica, di alta qualità, comparabile a BMW e Mercedes e con un prezzo abbordabile di 13 mila euro». Possibile? Sì, secondo il fondo di investimento americano LCV Capital Management, che in una conferenza stampa che si è tenuta al Centro Studi Americani a Roma nelle scorse ore ha annunciato un investimento di 120 milioni di euro per rilanciare l'impianto calabrese di Gioia Tauro dell'ex Isotta Fraschini e quello pugliese di Modugno della OM Carrelli. 

La segmento C premium che nascerà al Sud 

E' quanto sostiene almeno il managing director di LCV, Anthony J. Bonidy, che ha presentato un piano industriale per produrre tra Puglia e Calabria negli stabilimenti colpiti dalla crisi una vettura di segmento C, che avrà nel basso prezzo e nei  bassi consumi i suoi maggiori punto di forza: secondo quanto annunciato, «l'auto ha consumi di circa 19 chilometri al litro di benzina ma l'obiettivo, con la produzione del motore diesel, è di arrivare a 25». A permettere un prezzo finale tanto basso rispetto alla qualità annunciata, una architettura che prevede una carrozzeria non in lamiera, ma di un materiale composito più rapido da costruire, leggero e personalizzabile. «Un'altra caratteristica sarà la possibilità di personalizzarla, senza costi aggiuntivi, basterà darci una foto per avere il disegno che si preferisce sulla carrozzeria, che si potrà anche sostituire facilmente in seguito», ha spiegato Bonidy. 

 

Quando verrà prodotta la nuova vettura di cui ancora non si conosce in pratica nulla, ma che da quanto trapelato sarebbe già in circolazione negli USA? A partire dal 2017, ovvero una volta acquisiti i brevetti, finalizzato il progetto, preparati gli impianti, terminati i corsi di formazione per il personale e completate le assunzioni. Che dovrebbero arrivare secondo quanto sostenuto dal fondo statunitense tra circa 16 mesi: 400 persone saranno impegnate nell'assemblaggio della nuova vettura, mentre altre 300 persone saranno invece impegnate nella produzione della componentistica. A regime nella produzione della segmento C premium italoamericana dovrebbe impiegare tra le 700 e le 1200 persone nel giro di 3-4 anni

Perché l'Italia

Bonidy ha anche spiegato che la scelta dell'Italia è legata alla «crescita del valore del dollaro che rende convenienti gli investimenti in Europa, il 'Made in Italy' e la cultura della qualità, la tradizione nell'automotive che permette di trovare stabilimenti e manodopera, la logistica perché da Gioia Tauro siamo collegati con tutti i mercati e il mercato italiano che è perfetto per questo tipo di vettura». 

La scelta dell'Italia è legata alla crescita del valore del dollaro che rende convenienti gli investimenti in Europa, il 'Made in Italy' e la cultura della qualità, la tradizione nell'automotive che permette di trovare stabilimenti e manodopera, la logistica perché da Gioia Tauro siamo collegati con tutti i mercati e il mercato italiano che è perfetto per questo tipo di vettura


Il progetto di LCV Capital Management è stato illustrato nelle passate settimane da Bonidy anche alla Fiera del Levante alla presenza tra gli altri dei presidenti della Regione Puglia Nichi Vendola e della Regione Calabria Mario Oliverio. «Per la produzione delle prime 20mila automobili, che è la previsione di vendita del primo anno, le ricadute occupazionali – aveva spiegato Anthony Bonidy - sono più di trecento occupati a Bari, dove si realizzerà la parte più strettamente industriale, e più di 400 a Gioia Tauro».

 

«Noi - spiegava il presidente della Regione Puglia Vendola - abbiamo fatto un'operazione trasparenza, chiedendo a questo fondo d'investimento di venire qui e spiegarlo ai sindacati ed ai lavoratori. Naturalmente abbiamo chiesto al governo di aiutarci nella valutazione della solidità finanziaria e del piano industriale. Ci sono altre manifestazioni d'interesse e noi intendiamo presentarle perché non ci siano zone d'ombra». 

 

«La proposta americana che lega Bari a Gioia Tauro è stata la prima dei quattro progetti industriali ad essere presentata, ma per il rilancio dello stabilimento Om di Bari-Modugno ci sono anche un progetto francese, uno pugliese ed un altro piemontese che saranno presto resi noti. Per ora posso solo dire che questa proposta nel settore automobilistico è quella con il maggior numero di assunzioni mentre le altre tre, nel settore manifatturiero, hanno un numero inferiore» , aveva spiegato l'assessore al Lavoro della Regione Puglia Leo Caroli. 

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