Louis Carl Vignon: «Giulietta e MiTo Quadrifoglio Verde? Ereditano una storia gloriosa»

Louis Carl Vignon: «Giulietta e MiTo Quadrifoglio Verde? Ereditano una storia gloriosa»
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Emiliano Perucca Orfei
Louis Carl Vignon, Head of Alfa Romeo EMEA, ci ha raccontato non solo tutte le novità delle rinnovate MiTo e Giulietta Quadrifoglio Verde, ma ci ha anche raccontato l'affascinante storia del marchio sportivo del Biscione
10 giugno 2014

Balocco - Louis Carl Vignon, Head of Alfa Romeo EMEA, ci ha raccontato non solo tutte le novità delle rinnovate MiTo e Giulietta Quadrifoglio Verde, ma ci ha anche raccontato l'affascinante storia del marchio sportivo del Biscione.

 

Come e quando nasce il marchio del Quadrifoglio Verde?

«Abbiamo iniziato a fare automobili nel 1910. Già nel 1911 abbiamo iniziato a dedicarci alle corse e nel 1923 abbiamo iniziato a dipingere sulle nostre auto il Quadrifoglio Verde. Era la Targa Florio, allora considerata il campo di gara più difficile del mondo – e fu la prima vittoria del nostro marchio in una gara internazionale. Già, perché dal 1914  Alfa aveva ottenuto diverse vittorie di classe, o in gare minori – ma mancava ancora la grande affermazione. Questa volta c’erano tutti gli elementi perché la vittoria arrivasse... C’era la macchina: un’Alfa Romeo RL, in una versione speciale preparata da Giuseppe Merosi (direttore tecnico dell’ Alfa Romeo e progettista della vettura). Merosi credeva profondamente nell’importanza delle corse, e aveva affinato la RL per renderla più agile, più leggera e più potente di tutte le altre auto in gara. E poi c’erano i piloti: un team da sogno che vedeva fianco a fianco Antonio Ascari, Giuseppe Campari, Giulio Masetti, Ugo Sivocci e un giovanissimo Enzo Ferrari. Magari, mancava un pizzico di fortuna».

alfa romeo rl
La splendida Alfa Romeo RL con il logo del Quadrifoglio ben in vista


«Ugo Sivocci, un pilota della vecchia guardia che si era guadagnato il soprannome “l’eterno secondo”, con la fortuna aveva un conto aperto. E decise di saldarlo. Immediatamente prima della gara, si fece dipingere sul cofano il simbolo di un Quadrifoglio Verde. La gara fu incredibile. Ascari era in testa con un grande vantaggio, ma la sua auto si bloccò a poche centinaia di metri dalla fine della corsa. I meccanici raggiunsero l’auto e riuscirono a farla ripartire. Nell’euforia del momento “chiesero un passaggio” ad Ascari, che li portò fino al traguardo. Ma questo era contro il regolamento. Allora Ascari (ancora primo!!!) voltò la vettura, tornò al punto del guasto e ripartì di lì. Ma nel frattempo arrivò Sivocci, che lo superò di slancio e vinse. Fu un trionfo: tre  Alfa Romeo nei primi quattro posti. Il poverò Sivocci pagò cara la sua sfida alla fortuna: pochì mesi dopo perse la vita durante le prove del Gran Premio di Monza. Quando uscì di strada, il quadrifoglio sul cofano non c’era. Per ricordarlo, i compagni di squadra adottarono il simbolo, ma in un triangolo invece che nel quadrato originario: in omaggio a Sivocci, perché, con la sua morte, un lato della figura era venuto a mancare. Così è nata la leggenda del Quadrifoglio Verde».

Abbiamo iniziato a fare automobili nel 1910. Già nel 1911 abbiamo iniziato a dedicarci alle corse e nel 1923 abbiamo iniziato a dipingere sulle nostre auto il Quadrifoglio Verde

 

La storia del Quadrifoglio è disseminata di successi, non è vero?

«Sì, certamente. Con questo simbolo Alfa Romeo ha vinto altre 9 Targhe Florio, il primo Campionato del Mondo Automobilistico con la “P2, i primi due campionati del mondo di Formula 1, con Farina e Fangio, 1 Campionato Mondiale Marche e 1 Mondiale Sport con la “33”, 11 Mille Miglia, 4 edizioni consecutive della 24 Ore di Le Mans, con la “8C”, 17 Campionati europei Turismo (…ancora oggi siamo l’unica Casa non tedesca ad avere vinto il DTM in Germania), oltre a molte altre tra le corse più prestigiose del mondo – dalla 24 Ore di Spa-Francorchamps alla 1000 km di Monza, al Nürburgring».

alfa romeo giulietta quadrifolgio verde (8)
La rinnovata Alfa Romeo Giulietta Quadrifoglio Verde

 

Cosa rappresenta per voi il Quadrifoglio?
«Nella storia del Quadrifoglio Verde noi vediamo rappresentati molto bene tutti i valori Alfa Romeo. Troviamo la tecnologia avanzata della P2 Gran Premio, la prima Alfa Romeo a 8 cilindri e la prima Alfa Romeo da competizione sovralimentata, o della 8C Tipo B “P3”, con albero di trasmissione disposto a “V” per assorbire meglio le reazioni delle ruote motrici. Ma troviamo anche il dinamismo ben incarnato dalla 8C 2900, semplicemente la vettura di produzione più veloce della sua epoca, o dalla 159 Alfetta, che erogava 300 cv/litro, e con questa potenza specifica dominava la F.1. Troviamo poi la leggerezza e l’efficienza a partire dalla prima 8C del 1931, che adottava un motore con corpo cilindri bi-blocco in lega leggera – nato dal background aeronautico dell’ingegneria  Alfa Romeo, fino, in tempi più recenti, alla GTA 1300 Junior, che con la sua struttura alleggerita e il suo straordinario rapporto peso/potenza era in grado di competere validamente con vetture di cilindrata addirittura doppia. La GTA 1300 Junior era anche un’auto affascinante, come tutte le  Alfa Romeo. Perché in tutte ritroviamo anche lo stile italiano, e soprattutto la nostra capacità di combinare design ed efficienza, bellezza e prestazioni come nella Giulia TI Super del 1963. Un’auto con una linea avanzatissima e inconfondibile, “disegnata dal vento” per offrire un’aerodinamica a quei tempi unica (0,34 di Cx)».

Alla 4C abbiamo “rubato” tecnologie, materiali e addirittura il motore, per trasferirli sulle nuove Quadrifoglio Verde stradali

 

Quando arriva il marchio del Quadrifoglio sulle vetture stradali e perché?
«E' semplice. Eravamo tanto fieri del nostro portafortuna, che abbiamo deciso di condividerlo con i nostri Clienti. E' arrivata così la Giulia TI Super che è stata anche la prima Quadrifoglio Verde di serie. La Giulia TI Super aveva alimentazione a doppio carburatore, valvole maggiorate, freni a disco, cerchi in lega di magnesio e leva del cambio a cloche (che allora era una caratteristica da ultrasportiva). Da allora il Quadrifoglio Verde fa bella mostra su tutte le nostre auto stradali più dinamiche – dalla “Sprint” alla “75”, dalla “33” alla “164”.»

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Anche MiTo Quadrifoglio, con il restyling di metà carriera, porta con sé un carico di grandi novità

 

Perché possiamo dire che le rinnovate MiTo e Giulietta Quadrifoglio Verde sono imparentate con la 4C?
«La 4C è diventata un “instant classic” – vincendo premi e riconoscimenti, e guadagnandosi l’ammirazione dei più grandi specialisti dell’automobile. E alla 4C abbiamo “rubato” tecnologie, materiali e addirittura il motore, per trasferirli sulle nuove Quadrifoglio Verde stradali. Ovvero MiTo e Giulietta Quadrifoglio Verde – le versioni supersportive dei nostri modelli di maggiore successo. Sono la dimostrazione di come 4C non fosse per noi un episodio, ma un punto di partenza – da cui attingere per rinnovare performance ed emozioni veramente Alfa Romeo.

 

Come si riconosce la MiTo Quadrifoglio?
«La MiTo Quadrifoglio Verde si distingue dalle altre versioni MiTo per il paraurti sportivo con estrattore e doppio terminale di scarico, per lo spoiler posteriore, per lo speciale trattamento brunito della griglia frontale e della cornice fari, che ritroviamo sulle calotte specchi, sulle maniglie porta e sui cerchi in lega (a richiesta anche da 18 pollici), per le pinze freno rosse che sottolineano l’impianto frenante Brembo e naturalmente per il logo “Quadrifoglio Verde”, che abbiamo messo sopra l’indicatore di direzione laterale».

La nuova Giulietta Quadrifoglio Verde invece si riconosce per il “Quadrifoglio Verde” ma soprattutto per il suo assetto da vera sportiva e per i grandi terminali di scarico

 

E la Giulietta?
«La nuova Giulietta Quadrifoglio Verde invece si riconosce per il “Quadrifoglio Verde” (anche qui collocato sul fianco sopra la freccia) – ma soprattutto per il suo assetto da vera sportiva e per i grandi terminali di scarico. Come per la MiTo, particolari come la griglia frontale, le maniglie e le mostrine fendinebbia hanno un trattamento particolare – in questo caso “antracite lucido”».

alfa romeo giulietta quadrifolgio verde (26)
All'interno della rinnovata Giulietta Quadrifoglio arriva il nuovo volante sportivo

 

Cosa cambia una volta saliti a bordo?

«All’interno della MiTo Quadrifoglio Verde notiamo subito il rivestimento in pelle nera con cuciture a contrasto per volante, freno di stazionamento e cambio, la plancia competizione con trattamento “carbon look” e la nuova strumentazione con logo “Quadrifoglio Verde”,o stesso che ritroviamo sul batticalcagno in alluminio. Se ci mettiamo alla guida possiamo apprezzare anche il nuovo volante sportivo con fondo piatto e palette cambio incorporate. Sulla Giulietta Quadrifoglio Verde troviamo lo stesso tipo di volante sportivo a fondo piatto – e anche un nuovo quadro strumenti specifico con logo “Quadrifoglio Verde”, pedali “racing” in alluminio e sedili “sport” in pelle / Alcantara (anche qui con cuciture a contrasto), avvolgenti e con appoggiatesta integrato».

 

Parliamo di prezzi. Quanto costano MiTo e Giulietta Quadrifoglio?

«MiTo Quadrifoglio Verde è un'auto sportiva, sicura e distintiva per contenuti tecnici e stile, offerta a un prezzo accessibile – 23.500 euro per il mercato Italiano». Invece, stiamo lanciando Giulietta Quadrifoglio Verde con un ‘edizione speciale, numerata e limitata a 999 unità che si chiama Launch Edition e si fa notare prima di tutto per i suoi tocchi di stile che sottolineano la sua appartenenza al mondo di 4C, come lo spoiler e le calotte degli specchi in carbonio, e i cerchi in lega da 18” a 5 fori con trattamento antracite lucido. Ma anche per i contenuti aerodinamici di impostazione sportiva, come i “dam” anteriori e posteriori e le minigonne laterali. Sarà disponibile in Rosso Alfa o Rosso Competizione tristrato, oltre che nella livrea esclusiva Grigio Magnesio opaco e verrà proposta a 38.750 Euro in Italia, mentre Giulietta Quadrifoglio Verde arriverà sul  mercato italiano a partire da 34.250 Euro».

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  • Prezzo da 18.810
    a 38.500 €
  • Numero posti 5
  • Lunghezza da 421
    a 435 cm
  • Larghezza da 165
    a 180 cm
  • Altezza da 140
    a 146 cm
  • Bagagliaio da 350
    a 1.150 dm3
  • Peso da 1.140
    a 1.415 Kg
  • Segmento Due volumi, Tre volumi
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