Marchionne: «Target confermati, basta "gufi". Futuro dell'auto? Non siamo Mosè»

Marchionne: «Target confermati, basta "gufi". Futuro dell'auto? Non siamo Mosè»
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
L'Amminstratore Delegato FCA Sergio Marchionne vola a Detroit e annuncia: «Rispetteremo i target 2018». Ma frena sull'auto elettrica: «Non bisogna fare discorsi da Mosè»
  • Matteo Valenti
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11 gennaio 2016

Nel giorno in cui anche FCA entra ufficialmente nel mondo dell’ibrido, con la nuova Chrysler Pacifica, il numero uno del Gruppo Sergio Marchionne si presenta all’apertura del Salone di Detroit, per la tradizionale conferenza stampa con i giornalisti. 

Target 2018: possiamo comunque farcela

L’Amministratore Delegato del colosso italo-americano ha iniziato spiegando che i target finanziari FCA fissati per il 2018 possono ancora essere raggiunti anche con volumi di vendite più bassi. «Il piano al 2018 non è facile da raggiungere ma è fattibile. Dopo il 2015 siamo più vicini al traguardo, anche se il consolidamento rimane un perno fondamentale dello sviluppo dell’industria».

Il Ceo del Gruppo tenta in questo modo di placare le polemiche delle scorse settimane, che annunciavano un possibile ridimensionamento dei target 2018, dovuto principalmente a causa del rallentamento dell’economia asiatica. Per Marchionne comunque la sfida per il 2016 è quella di avere «un'enfasi maniacale per il raggiungimento dei numeri. E' di un'importanza fondamentale per poter dare sicurezza alla società anche quando io non ci sarò più.» E a tal proposito aggiunge: «C'è un ''numero'' di possibili successori che potrebbero sostituirmi». Al suo fianco c'è il presidente FCA, John Elkann, quindi Marchionne ne approfitta per scherzare su un possibile futuro da giornalista con il '!ohn and Sergio Daily!»

La Chrysler Pacifica, prima ibrida plug-in di FCA
La Chrysler Pacifica, prima ibrida plug-in di FCA

L'Italia può fare qualunque cosa. Basta "gufi"

Continua il tono di ottimismo anche quando il numero uno di Fiat-Chrysler parla del contesto italiano. «E’ importante togliersi quelli che il premier Matteo 'Renzi chiama “i gufi’", coloro che criticano FCA e mettono in dubbio la possibilità di raggiungere gli obiettivi del 2018. I gufi purtroppo sono internazionali. Direi Globali».

Ma Sergio Marchionne va ancora oltre. In risposta a chi gli chiedeva se il nostro Paese può fare quello che vuole come il Presidente americano, Barack Obama, ha detto degli Stati Uniti, citando la ripresa dell'industria automobilistica a stelle e strisce, il CEO Fiat ha aggiunto «L’Italia può fare qualunque cosa. Basta avere la volontà di farlo. L’Italia di adesso è diversa da 12 anni fa. Siamo sulla direzione giusta.»

L’Italia può fare qualunque cosa. Basta avere la volontà di farlo. L’Italia di adesso è diversa da 12 anni fa. Siamo sulla direzione giusta

GM? Addio fusione

Taglia corto invece su una possibile fusione con General Motors. Mary Barra a capo di GM nei mesi scorsi era stata chiara, dicendo in tutti i modi che il gigante americano non era interessato ad alcuna fusione con FCA. E Marchionne sembra aver accettato la cosa. A chi gli chiede se ci sono prospettive di partnership con General Motors risponde: «Assolutamente nessuna».

Ferrari potrebbe aumentare la produzione a 9.000 unità/anno
Ferrari potrebbe aumentare la produzione a 9.000 unità/anno

Ferrari male in borsa? Roba da cretini

Non si tira indietro poi quando gli viene chiesto se si aspettava una reazione migliore dei mercati finanziari, dopo la quotazione in borsa del marchio Ferrari. Leggermente risentito, Marchionne taglia corto: «Parlare della reazione in Borsa di Ferrari quando c'è stato lo scorporo a gennaio e la distribuzione del capitale è da cretini».

Più auto a Maranello

Sergio Marchionne torna poi sul tema di un aumento di produzione a Maranello, un'ipotesi da sempre osteggiata dal suo predecessore Montezemolo, che in questo modo voleva preservare l'esclusività del marchio. Marchionne invece sembra molto meno vincolato da questo punto di vista: «Ferrari potrebbe aumentare la produzione a più di 9.000 unità, dipenderà dalla domanda». sottolineando che «quando ci sono liste d'attesa di 15-18 mesi per un'auto questo mi preoccupa, potrebbe essere un disincentivo». Marchionne ricorda comunque Enzo Ferrari e l'idea che bisogna vendere sempre un'auto in meno di quanto chiede il mercato.

La Fiat 500 elettrica venduta in California
La Fiat 500 elettrica venduta in California

Auto elettrica? Nessuno ci ha ancora guadagnato

Non è un mistero poi di come si stiano affacciando nuovi player di assoluto rilievo sul mondo dell’auto. A tal proposito il Presidente FCA sembra mantenere i piedi per terra, con una certa cautela verso le grandi rivoluzioni teorizzate da alcuni competitor (per esempio sull’auto elettrica e sulla guida autonoma): «Non bisogna fare discorsi da Mosé sul cambio in atto nell'industria dell’auto».

Marchionne sembra voler mettere in atto una strategia più prudente rispetto ad alcuni competitor sulle nuove forme di mobilità

In questo caso Marchionne sembra voler mettere in atto una strategia più prudente rispetto ad alcuni competitor sulle nuove forme di mobilità. In poche parole preferisce scommettere sull’auto elettrica o comunque nuove tecnologie di trazione non appena avrà consolidato i conti del Gruppo. A quel punto si potrà guardare con più convinzione alle nuove sfide tecnologiche del futuro. A supporto della sua tesi aggiunge che nessuno, al momento, ha ancora guadagnato vendendo auto elettriche.

Google? Lavoriamo con tutti

In ogni caso la tecnologia rimane al centro dello sviluppo anche per FCA. Per questo, secondo Marchionne, rapporti con Google e altre società tecnologiche continueranno. «Schierarsi contro la Silicon Valley è un’idiozia, chiosa il numero uno FCA. «Continuiamo a lavorare con tutti quanti. E' necessario rimanere aperti allo sviluppo tecnologico. C'è un'invasione di tecnologia nel mondo dell’auto che è destinata a cambiare radicalmente il modo in cui ci interfacceremo con la vettura».

 

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