Mercato Europa: crescono tutti, tranne la Gran Bretagna

Mercato Europa: crescono tutti, tranne la Gran Bretagna
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Primo semestre positivo per l’intero continente, ma l’ultimo mese evidenzia diverse velocità di crescita. Anzi, Londra è già in fase negativa
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
15 luglio 2016

Qualcuno già lo chiama “effetto Brexit”: davvero stupisce che l’unico Paese con segno negativo a giugno sia la Gran Bretagna, in netta controtendenza rispetto al resto dell’Unione.

Come se la separazione, politicamente ancora lontana, nei fatti sia già iniziata, come un piccolo solco destinato ad allargarsi: una nuova Manica a dividere Londra dal resto del Continente.

Nel semestre, sfiorata quota +10%

Ma diamo spazio alle cifre: secondo i dati diffusi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA1 a giugno le immatricolazioni di auto ammontano a 1.507.303 unità, in rialzo del 6,5% rispetto allo stesso mese del 2015.

Nel primo semestre dell’anno, i volumi immatricolati si attestano così a 8.090.870 unità, vale a dire il 9,1% in più rispetto a gennaio-giugno 2015.

L’associazione europea dei costruttori rileva come i volumi immatricolati a giugno 2015 siano molto vicini a quelli di giugno 2007, di fatto l’ultima stagione felice prima che il mercato auto fosse colpito dalla crisi economica globale.

«A giugno - sottolinea Gianmarco Giorda, direttore di Anfia - il mercato europeo registra il trentaquattresimo mese consecutivo in crescita, risultato è trainato dalla crescita di Italia (+11,9%), Spagna (+11,2%) e Germania (+8,3%), mentre il mercato francese rimane stabile (+0,8%) e quello inglese mostra una lieve contrazione (-0,8%) per via del crollo della domanda dei privati, forse influenzata dal calo del clima di fiducia dopo gli esiti del referendum sulla Brexit, ma in linea con il consolidamento previsto dopo un 2015 da record. Di contro, sempre nel Regno Unito, si segnala un balzo in avanti delle immatricolazioni di vetture ad alimentazione alternativa (+16,9%). In totale, i cinque major market, dove vive e si sposta il 63% della popolazione dell’UE28, hanno immatricolato il 73,8% del mercato UE28-EFTA a giugno, pari a 1,11 milioni di autovetture, con un incremento del 5,3%».

Il primo semestre consolida comunque una crescita in tutti i principali Paesi, con percentuali importanti per Italia (+19,2%) capace di superare per la prima volta il milione di immatricolazioni dal 2011, e Spagna (+12,5%), seguite da Francia (+8,3%), Germania (+7,1%) e Regno Unito (+3,2%).

Le marche italiane hanno registrato a giugno, in Europa, 98.680 immatricolazioni (+12,9%), raggiungendo una quota di mercato del 6,5% contro il 6,2% di un anno fa.

Performance positive, nel mese, per i brand: Fiat (+13,9%), Jeep (+16,2%) e Alfa Romeo (+22,4%).

Nel primo semestre 2016, dove tutti i brand nazionali sono in crescita, i volumi dalle marche italiane toccano le 550.851 unità, in rialzo del 16,8% rispetto allo stesso periodo del 2015; la quota di penetrazione sale al 6,8% dal 6,4% di un anno fa.

La situazione nazione per nazione

La Spagna a giugno totalizza 123.790 immatricolazioni (+11,2%), il miglior risultato per questo mese, degli ultimi sei anni.

Nel primo semestre 2016, le immatricolazioni ammontano a 623.234 unità (+12,2%), miglior semestre dal 2008.

Nel secondo trimestre, l’aumento delle immatricolazioni è stato del 17%, di quasi 10 punti superiore a quello del primo trimestre, grazie al piano di contributi all’acquisto voluto dal Governo.

L’Anfac, l’Associazione spagnola dell’automotive, sottolinea che giugno è il quarto mese consecutivo al di sopra delle 100.000 unità immatricolate. Il ritmo degli ordini del Plan PIVE 8 è andato accelerando nelle ultime settimane, come in genere accade quando il piano sta per terminare.

Ad oggi sono stati utilizzati 200 milioni di euro e ne restano solo 25 prima del termine, previsto per il 31 luglio. Il Plan PIVE continua ad essere uno dei fattori principali della crescita continuativa del mercato nel canale dei privati, nonché dello svecchiamento progressivo del parco circolante.

I minori tassi di interesse, la riforma fiscale, la riduzione dei tassi dei mutui, l’abbassamento dell’indice dei prezzi al consumo, la riduzione dei costi energetici per le famiglie e il ribasso dei prezzi dei carburanti hanno fatto crescere il reddito disponibile, rendendo possibile, per la prima volta dal 2008, una crescita delle spese per la casa e per la famiglia.

L’Anfac prevede un’evoluzione positiva nei prossimi mesi, con il trend del mercato auto in ascesa almeno per il prossimo trimestre.

In Spagna, a giugno la crescita più consistente è quella del canale dei privati (+15,3%), che chiude i primi 6 mesi dell’anno a +9,2%. Le vetture aziendali mantengono un buon andamento, in rialzo dell’8,2% nel mese e del 16% nel semestre.

Il noleggio, infine, influenzato dalla buona stagione turistica, è in rialzo, nel mese, del 7,5%, toccando nel primo semestre volumi superiori del 14,5% rispetto a quelli di gennaio-giugno 2015.

Per l’alimentazione, nei primi sei mesi dell’anno, nel Paese iberico le vetture diesel rappresentano il 57% del mercato, quelle a benzina il 40,4% e le ibride ed elettriche il 2,6%. Da inizio anno sono state vendute 13.873 auto ibride (+76%) e 2.356 auto elettriche (+150%).

In Francia, a giugno, si registrano 227.353 nuove immatricolazioni, con un parziale di 0,8% in più rispetto a giugno 2015. Nel primo semestre 2016, il mercato chiude in rialzo dell’8,3%, variazione che scende a +5,8% a parità di giorni lavorativi (126 a gennaio-giugno 2016, contro 123 nello stesso periodo del 2015), per totali 1.102.429 immatricolazioni.

Il mercato dell’usato, dopo il balzo in avanti registrato a maggio (+12,7%) grazie ai positivi effetti di calendario, si stima attorno alle 505.973 unità a giugno, in calo (il secondo nell’anno corrente) del 2,7%.

Nel progressivo 2016, i volumi totalizzati si attestano a 2.866.736 unità (+3,4%). 

Da inizio anno, le vendite di auto diesel calano del 2,5%, con una quota del 52,8% (era del 58,7% un anno fa), mentre le nuove registrazioni di auto ad alimentazione alternativa sono il 3,8% del mercato (42.276 unità) così ripartite: 29.267 ibride (-1,8% e quota del 2,6%), 12.338 elettriche (quota dell’1,1% e +53,6% di incremento tendenziale), mentre le auto a gas, bioetanolo, sono appena 671.

Il mercato tedesco ha registrato 339.563 immatricolazioni nel mese (+8,3%); nei primi sei del 2016, i volumi immatricolati ammontano a 1.733.839 unità (+7,1%). Il mercato delle auto usate è in aumento dell’1,4% con 3.743.082 passaggi di proprietà nei primi 6 mesi del 2016.
Le vendite di auto a benzina crescono nel mese dell’11,5%, mantenendo il 51,5% di quota; le diesel aumentano del 5,1% con quota del 46%.

Sempre nel semestre, le ibride immatricolate sono 20.635 (6.124 plug-in)con l’1,2% di quota, le elettriche 4.357 (0,3% di share), quelle a gas sono appena lo 0,1% di tutto il mercato. La media delle emissioni di CO2 delle nuove auto immatricolate è di 127,5 g/km a giugno e di 127,6 nel semestre.

Matthias Wissmann, Presidente della VDA, l’Associazione tedesca dell’automotive, rileva come il mercato domestico mostri una vitalità che molti non si aspettavano e ricorda che VDA, già a inizio maggio, ha rivisto al rialzo le previsioni di chiusura d’anno, portandole a 3,3 milioni di unità (+3%).

I risultati del primo semestre sono un buon punto di partenza per una positiva seconda parte dell’anno. Wissmann sottolinea, inoltre, che la ripresa dell’economia, soprattutto sui mercati europei, ha consentito all’industria automotive tedesca di incrementare la forza lavoro: ad aprile 2016 gli addetti diretti sono 15.600 in più rispetto a un anno fa.

Il mercato inglese, infine, a giugno totalizza 255.766 immatricolazioni (-0,8%), mentre il cumulato da inizio anno chiude con volumi record: 1.420.636 unità (+3,2%).

La SMMT, l’Associazione inglese dell’industria automotive afferma che è presto per valutare se gli esiti del referendum sulla Brexit abbiano avuto o no un impatto sul mercato auto. Certo è che il primo semestre è stato sostenuto da livelli record di domanda, ma è indubbio il rallentamento del secondo trimestre rispetto al primo.

E’ importante, secondo SMMT, che il Governo inglese adotti ogni possibile misura per ristabilire la fiducia a livello economico e di business per evitare una contrazione del mercato nei prossimi mesi. L’unico canale di vendita con segno positivo nel mese di giugno è quello delle flotte (+4,5%), che porta la quota di questo segmento al 55,6% del mercato e compensa il calo delle vendite ai privati (-4,5%), che detengono una quota del 40%.

Sempre più popolari le auto ad alimentazione alternativa, che a giugno registrano un incremento delle vendite del 16,9% rispetto allo stesso periodo del 2015, con quota del 3,2%; calano, nel mese, le vendite di auto a benzina (-0,5%) e diesel (-2,1%).

Nel primo semestre 2016, le vendite ai privati sono in crescita dell’1,9%, portandosi al 45,7% di quota. Le auto benzina conquistano il 48,8% del venduto nei primi sei mesi e quelle diesel il 47,9%.

Il punto di vista dei concessionari

Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, ha così commentato i risultati del mercato auto in Europa: «La frenata del Regno Unito, forse il primo effetto negativo della Brexit, intacca negativamente anche il risultato dell’Ue, mentre l’Italia rallenta l’inerzia della propria corsa rispetto ai mesi scorsi e si ferma a un pur lusinghiero +11,9%. L’incremento del settore automotive di quest’anno non trova corrispondenze con la gran parte degli indicatori di crescita del nostro Paese: per questo, più che da una ripresa del sistema Paese, il nostro settore è mosso da fattori interni e congiunturali.

In Primis, dalle massicce campagne di promozione messe in campo da Case e concessionari e finalmente da una minore pressione dei costi di mantenimento e utilizzo. Infatti, il prezzo del carburante incide per circa il 15-20% in meno sulle tasche degli automobilisti italiani rispetto a due anni fa, a fronte di una pressione fiscale che almeno è rimasta inalterata».

 

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