Mondiale C-CR. Piatek (KTM) e Al-Attiyah (Mini) i “Faraoni”.

Mondiale C-CR. Piatek (KTM) e Al-Attiyah (Mini) i “Faraoni”.
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Prima vittoria di Campionato del Mondo per il Polacco Piatek, davanti al boliviano Salvatierra e al saudita Al Balooshi. Tra le auto prima tappa a Al-Rajhi, poi è monologo Nasser Al Attiyah-Mathieu Baumel. Adesso è la volta del Sardegna Rally Race.
17 maggio 2015

Punti chiave

Il Cairo, 17 Maggio. Il guaio del Pharaons Rally è la congiuntura politica, che fa dell’Egitto di questi tempi una terra “pericolosa”. Per questo motivo i turisti e… i piloti la disertano, evitando ogni contatto con una zona indubbiamente “calda”, ma in questo modo si perdono, e ora parlo dei Piloti, uno dei Rally più belli della storia. Il Rally dei Faraoni, inventato nel 1982 dall’eccentrico Jean-Claude Morellet, alias “Fenouil”, un “dakariano” della prima ora e autentico esteta dell’avventura, e rilanciato nel 1998 dal mitico “triumvirato” formato da tre amici appassionati, Daniele Cotto, Vincenzo Lancia e Jacky Ickx, ora langue in una terra di nessuno che, certamente, non merita.

 

Solo 48 iscritti, e di questi 14 i motociclisti e 21 gli equipaggi auto classificati al termine delle cinque tappe, hanno avuto il privilegio di vivere l’avventura dei cinque giorni del Pharaons, su un percorso a “margherita” centrato nell’oasi di Tibniya, la partenza da El Alamein, una puntata a Farafra e il tradizionale, leggendario arrivo tra le piramidi nella spianata di Giza. Un vero peccato… per quelli che non c’erano.

Big delle moto assenti in Egitto

I “Big” delle Moto, leggi KTM e Honda, come l’anno scorso hanno fatto “cartello” e hanno deciso di saltare tutti insieme la prova egiziana, e Yamaha era comunque in ritardo con la definizione dei programmi e della nuova moto. Mettersi d’accordo e saltare una prova di Campionato del Mondo forse non è una bella cosa, ma la vera debolezza finisce per essere quella del Mondiale, che consente anche questo genere di “strategie”. Peccato, va detto un’ultima volta, perché il deserto egiziano è uno degli scenari magici della storia dei Grandi Rally, e la nuova gestione, ora egiziana ma che conserva la migliore forza operativa italiana, merita che la corsa viva un terzo ciclo di successo.

Al-Attiyah e Baumel inarrivabili

C CR 2015 Rally dei Faraoni 2
Nuovo successo per Al-Attiyah

 

Entrambe le corse, sia quella delle Moto che quella delle Auto, hanno vissuto su una falsa pista iniziale, indicata dalla prima tappa del Rally. Le vittorie dei sauditi Al Balooshi (KTM) e dell’Equipaggio composto da Yazeed Al-Rajhi e Timo Gottshalk (Toyota Overdrive) hanno offerto l’ipotesi di una sorpresa nella gara delle Moto e della conferma dei Campioni in carica tra le Auto. Ma è stato solo l’inizio. A partire dalla seconda tappa, infatti, la Mini di Al-Attiyah e Mathieu Baumel è passata al comando, e nelle successive due tappe il risultato è diventato “inevitabile”, tanto da suggerire all’Equipaggio vincitore della Dakar di quest’anno un’ultima frazione più tranquilla.

Successo per il polacco Piatek

Tra le moto, invece, la corsa è rimasta più equilibrata fino alla penultima tappa, quando Al Balooshi ha commesso un grave errore di navigazione, ironia della sorte lo stesso errore commesso due giorni prima sullo stesso terreno di gara. In questo modo il saudita ha favorito il sorpasso del boliviano Juan Carlos Salvatierra, che non è riuscito quindi a bissare il successo ottenuto lo scorso anno, ma soprattutto ha aperto la strada del successo al Polacco Jakub Piatek (KTM), che coglie così il primo successo di prestigio della sua carriera.

 

Sia la Coppa del Mondo delle auto che il Campionato del Mondo Cross-Country Rally delle Moto si spostano adesso in Italia. Per le auto sarà la volta dell’Italian Baja, quinta prova, mentre per le moto la quarta prova del Mondiale è il sardegna Rally Race, in programma dal 6 all’11 Giugno. In quell’occasione torneranno anche tutti i più forti Piloti del Mondo.

 

Piero Batini

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