Multe a Linate, interrogazione alla Camera

Multe a Linate, interrogazione alla Camera
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Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
Il vicepresidente della Camera, On. Baldelli, ha presentato un'interrogazione parlamentare relativa alla vicenda delle multe illegittime a Linate
  • Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
9 febbraio 2017
Il vicepresidente della Camera, on. Simone Baldelli, intervenuto con noi a Isoradio la settimana scorsa, ha sentito i bisogno di chiarire i contorni di quanto da noi denunciato sulle multe a Linate. 
 
In particolare, partendo dalla constatazione che non solo i vigili di Milano operavano su Linate in virtù di un accordo di protocollo ormai scaduto e di dubbia validità, ma scrivevano anche nei verbali "infrazione rilevata in Milano" nonostante Linate rientri nel Comune di Segrate, e avevano poi installato telecamere al solo scopo di controllare il transito su brevi corsie riservate ai taxi, l'On. Baldelli chiede al Ministro dei Trasporti «se il Governo non intenda fornire elementi circa la perdurante applicabilità del protocollo di intesa sottoscritto dal Comune di Milano e da quello di Segrate, con il coinvolgimento della prefettura».
 
E se, si legge, «per evitare possibili derive di carattere vessatorio verso i cittadini automobilisti, non intenda adottare iniziative, in specie normative, finalizzate a:
- individuare destinazioni alternative a quelle dei bilanci comunali, come ad esempio il fondo per le vittime della strada, dei proventi derivanti dalle sanzioni amministrative rilevate in prossimità di aeroporti ad alta capacità di traffico nazionale ed internazionale;
- assoggettare l’installazione di strumenti elettronici “a remoto”, su grandi aree o su grandi arterie, al preventivo benestare del MIT, al fine di accertare se le modalità del loro utilizzo siano giustificate da autentici motivi di sicurezza della circolazione;
- prevedere l’obbligo per gli enti installatori di detti strumenti di monitorare e di comunicare al MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti) il numero delle infrazioni rilevate nei primi due mesi di funzionamento, al fine di evidenziare i riflessi economici e le turbative sul traffico introdotte dai dispositivi menzionati».
 
Ci sembra particolarmente interessante e meritorio l'intento di voler porre un freno all'uso di strumenti elettronici non già per fare vera sicurezza ma per lo scopo mai dichiarato di fare cassa applicando una tassazione occulta e casuale agli automobilisti. Staremo a sentire la risposta del ministro Delrio.
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