Ogni anno 600 pedoni vittime della strada. «La colpa è quasi sempre degli automobilisti»

Ogni anno 600 pedoni vittime della strada. «La colpa è quasi sempre degli automobilisti»
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Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
Il livello di civiltà di un Paese si misura anche dal rispetto dimostrato da chi si mette alla guida. E nei confronti dei pedoni non siamo certo dei campioni, anzi. Ecco come stanno le cose | <i>E. De Vita</i>
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7 aprile 2015

Il livello di civiltà di un Paese si misura anche dal rispetto dimostrato da chi si mette alla guida. Rispetto delle norme del Codice della Strada e degli altri utenti della strada, che troppo spesso però gli Italiani tendono a trascurare in maniera eccessiva (se non totalmente).

 

Lo si vede benissimo nei confronti dei pedoni, che tutti i giorni vengono messi in pericolo dal comportamento superficiale, per non dire arrogante, di certi automobilisti e motociclisti. Ovviamente parte delle responsabilità ricadono anche sui pedoni stessi, ma nella maggior parte dei casi è chi si trova al volante ad avere il coltello dalla parte del manico.

 

Per fare il punto della situazione il nostro editorialista Enrico De Vita è intervenuto ai microfoni di Isoradio, intervistato da Elena Carbonari.


Gli incidenti con i pedoni, ancora oggi, sono molto frequenti. Di chi è la colpa?
«Ogni anno in Italia perdono la vita 600 pedoni. Le colpe, gravissime, sono degli automobilisti, ma in alcuni casi ricadono anche sui pedoni stessi. Il CdS impone a chi si sposta a piedi di rispettare i semafori e di utilizzare le strisce pedonali, se si trovano ad una distanza inferiori a 100 metri rispetto al punto in cui si intende attraversare. Quindi in vicinanza delle strisce bianche il pedone è sacro».

pedoni (3)
I pedoni sono le figure più deboli della strada. Per non parlare di quando si tratta di bambini

 

E se il pedone si trova lontano dalle strisce? La palla passa all'automobilista?
«Anche quando attraversa lontano dalle strisce, e viene investito, il codice protegge il pedone. Gli automobilisti infatti devono sempre dare la precedenza ai pedoni, quando questi hanno iniziato ad attraversare la sede stradale, indipendentemente da dove essi si trovino. E anche se si trovano lontani dalle strisce pedonali. Ma c'è dell'altro. Il Codice impone alle auto di fermarsi quando un pedone è un bambino, un anziano, un disabile, anche se si trova ancora sul marciapiede, mentre si appresta ad attraversare un incrocio. Insomma, in presenza di pedoni è sempre l'auto a doversi fermare, altrimenti si perdono punti patente!»

 

Spesso però anche i motociclisti si distinguono negativamente nei confronti dei pedoni, non è vero?

«Purtroppo sì. Chi va in moto spesso ha la cattiva abitudine di non interpretare a dovere il pericolo quando una vettura o un bus sono fermi davanti alle strisce bianche. Spesso, quasi istintivamente, sono portati a superare, senza rendersi conto che intanto sulle strisce qualcuno sta attraversando!»

 

Non rispettare un pedone è punito severamente dal Codice, vero?
«Assolutamente sì ed è giusto che sia così visto che siamo in presenza della figura più debole sulla strada. Chi non dà la precedenza ad un pedone, lontano dalle strisce ma che sia già sulla sede stradale, perde 3 punti della patente. Se invece non si dà la precedenza a un pedone che si trova sulle strisce vengono decurtati 8 punti»

In vicinanza delle strisce bianche il pedone è sacro

 

Non siamo gli automobilisti più virtuosi d'Europa, anzi. Anche nel rispetto dei pedoni, come al solito, siamo il fanalino di coda?
«Diciamo che siamo a metà strada. Tutti i Paesi dell'Europa dell'Est registrano ogni anno un numero di pedoni uccisi sulle strade più elevato rispetto all'Italia. Ma anche la stessa Inghilterra, dove il pedone è sacro, deve fare i conti con un numero di morti più elevato rispetto a noi. Probabilmente in questo caso la Gran Bretagna paga le conseguenze dell'ubriachezza diffusa.»

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Per l'automobilista il pedone deve essere considerato sacro

 

All'estero probablimente esistono anche infrastrutture stradali più evolute, non è vero?
«Senza dubbio! Pensate che in Giappone esistono incroci pedonali a X, dove il pedone può andare da un lato all'altro della strada in diagonale senza dover aspettare due semafori. Quando scatta il verde, in questo caso, i pedoni possono muoversi in tre direzioni diverse contemporaneamente».

 

In Italia cos'è che non va?
«In Italia invece spesso le strisce sono troppo vicine tra loro e a volte appaiono quasi totalmente sbiadite. Spesso quindi diventano quasi invisibili e quindi vengono poco rispettate. Bisognerebbe regolamentare anche la tecnica con cui vengono decise le posizioni ove applicare le strisce sul manto stradale. Mi è capitato di vedere persino attraversamenti pedonali disegnati subito dopo una curva: questo è inaccettabile!»

I dossi non possono essere installati però sulle strade ove è previsto il passaggio di autoambulanze

 

C'è da dire però che a volte la colpa è anche dei pedoni...
«Sì è vero, spesso anche i pedoni sono indisciplinati. Il Codice, per esempio, vieta al pedone di passare davanti al mezzo pubblico da cui è appena sceso. Invece questo accade molto di frequente, correndo e facendo correre rischi elevatissimi. D'altro canto però è anche vietato agli automobilisti sorpassare sulla sinistra i mezzi pubblici durante le fermate».

dosso artificiale
I dossi devono sempre essere di tipo omologato

 

Per far rallentare i veicoli sono spuntati come funghi i dossi. A volte sembrano veri e propri ostacoli a trabocchetto, poco visibili e deleteri per le sopsensioni. Sono regolari?
«Il dosso in corrispondenza di un attraversamento pedonale si può installare a patto che sia di tipo omologato. Per intenderci, non deve essere un trampolino, come quelli che spesso vediamo nelle nostre città, pronti a fare danni alle auto e alle motociclette. I dossi non possono essere installati però sulle strade ove è previsto il passaggio di autoambulanze, perché il dosso farebbe sobbalzare il ferito a bordo e potrebbe causare ulteriori problemi».

 

Possono essere installati dovunque?
«I dossi possono essere installati in corrispondenza di scuole o zone “silenziose”, come quelle nei pressi di zone residenziali o case di riposo. Ma non possono essere installati sulle strade normali! C’è una circolare ministeriale che disciplina l’adozione dei dossi, ma numerosi Comuni non la rispettano».

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