OiLibya Rally Marocco, III Tappa. Riscossa di Barreda (Honda) e replay di Terranova (Mini)

OiLibya Rally Marocco, III Tappa. Riscossa di Barreda (Honda) e replay di Terranova (Mini)
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Dopo la sfortunata esperienza della penalizzazione, Barreda trascina le Honda all’attacco. Al-Attyah apre per tutta la giornata la pista, ma vince di nuovo l’inseguitore Terranova | <i>P. Batini, Marocco</i>
  • Piero Batini
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6 ottobre 2014

Erfoud - Uno dei privilegi di chi corre nei Rally raid è quello di godersi lo spettacolo del territorio e l’eterna sorpresa della natura. E chi corre al OiLibya Rally del Marocco oggi ha attraversato il capolavoro geografico dell’anti-Atlas lungo una direttrice parallela al confine algerino, alla velocità della macchina del tempo, bruciando in orizzontale con la propria macchina da corsa le stratificazioni verticali di centinaia di milioni di anni. Un privilegio assoluto del Pilota, e del suo navigatore, da rivivere nella memoria rallentando la successione delle immagini immagazzinate nei 313 chilometri della Speciale tra Erfoud e Zagora.

Moto: Barreda alla riscossa con la Honda

Il valore della sintesi estetica macroscopica si traspone nella riassunto agonistico della tappa delle moto, che riporta prepotentemente alla ribalta lo Squadrone HRC, regista assoluto della terza tappa del Rally del Marocco e protagonista con Joan Barreda, che vince la Speciale, e Paulo Gonçalves, secondo sul traguardo di Zagora, e nuovo leader al comando della corsa. poche sorprese, c’era da aspettarselo. Non c’era miglior modo, per Barreda e per il Team HRC, per ingoiare  e archiviare il rospo della penalizzazione inflitta alla sua Star e per reagire in perfetta sintonia con gli obiettivi. Nello stesso tempo, consapevoli che in ogni caso la corsa non può considerarsi chiusa, per lo meno può riprendere secondo tabella di marcia la missione di sviluppo dedicata alla nuova Honda RCF450 Rally ormai in chiara configurazione Dakar.


Naturalmente ogni moneta ha due facce, e sull’altra c’è stampata la buona giornata del Team KTM. Per una notte da leader, Marc Coma riprende la sua corsa dando l’impressione di voler lanciare il messaggio che rivela i suoi piani iniziali. Non è evidentemente ancora venuto il momento di attaccare, e ammesso che a questo punto lo spagnolo abbia tra le sue priorità quella di vincere il Rally, forse non ce ne sarà bisogno. Il quinto posto finale, largamente influenzato dall’ordine di partenza e dalla necessità di occuparsi ben presto della navigazione, consente al fenomeno catalano di rimanere in seconda posizione, a meno di un minuto da Gonçalves, e di trarre il massimo profitto dalla quarta tappa che verrà. Il vantaggio di posizione di Coma è notevole, e potrebbe consentirgli di festeggiare il suo 38° compleanno con le idee molto più chiare su come gestire il finale del Rally.

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Il Rally del Marocco si inoltra attraverso paesaggi incantati


Nella “media” gli inseguitori, limitati nelle aspirazioni dalle vicende della testa della corsa. Sono tutti lì, in fila indiana nel rispetto dei valori in campo e della configurazione tecnica di cui possono disporre. Rodrigues, perno “evolutivo” di Honda, Sunderland, che sembra prendere confidenza con il potenziale delle KTM, Faria, Lopez, Viladons, che è caduto nella polvere di Barreda, per fortuna senza conseguenze. In terza fila le Sherco di Duclos e Pedrero, che con tutta probabilità devono accelerare lo sviluppo di una moto evidentemente non ancora troppo competitiva ma che sembrano risvegliarsi dall’incubo Laia Sanz, peraltro sempre più incisiva in assoluto con la Honda penultima versione.

Auto: il Principe apre la pista, ma Terranova ha fame di vittoria

Botta e risposta, con colpo di scena, nella gara delle auto. La rivincita del duello “sporco” tra Nasser Al-Attyah e “Orly” non si è fatta attendere, ma del suo sviluppo è andata in scena probabilmente solo la prima parte, nella logica conseguenza della seconda tappa. Al-Attyah partiva, infatti, per primo, e nonostante il compito di apripista ha tagliato solitario il traguardo di Zagora. Terranova, d’altra parte, partito due minuti dopo il Principe, non è riuscito a risalire fino alla lepre, ma ha recuperato quasi interamente i due minuti. 

La rivincita del duello “sporco” tra Nasser Al-Attyah e “Orly” non si è fatta attendere

 

La classifica “corretta” da ragione all’argentino, ma domani le posizioni si invertiranno, e questa volta vedremo se, nel caso probabile che Al-Attyah riesca ad “agganciarlo”, Terranova sarà in grado di “sentire” il Sentinel che chiede strada. A riscaldare la marmitta della sfida incrociata tra Piloti e due generazioni di Mini, c’è la misura della classifica generale. Al-Attyah è, infatti, in testa al Rally, ma Terranova è secondo a quaranta secondi, e non può permettersi alcun passo falso. Più “valida” la Mini standard del 2012 in mano a Al–Attyah o la “Evolution” 2014 condotta da Terranova?

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Al Rally del Marocco non mancano nemmeno i camion


Seppure sereno, Giniel De Villiers ha apprezzato il paesaggio e le caratteristiche della terza tappa del Rally del Marocco, ma non altrettanto, forse, le caratteristiche di erogazione della Toyota Hilux a benzina. Il sudafricano, che lamenta la… maggiore coppia delle Mini, ha rinunciato ad attaccare sul terreno della velocità pura, e si è accontentato di chiudere al quarto posto, alle spalle anche della Hilux dell’olandese Ten-Brinke.


Una sì e una no per Joan “Nani” Roma, Campione della Dakar alle prese con l’ultima fase di validazione della Mini All4 di quella futura. Ormai fuori gioco per il successo finale, il catalano è andato incontro ad un’altra giornata non troppo fortunata. Dopo le tre forature nel corso della 1a tappa, la terza è andata ancora peggio, per una rottura del cambio della Mini dopo appena 13 chilometri. C’è da dire che proprio la scatola del cambio era tra le parti da collaudare, e che aveva sulle spalle già molti chilometri. 

Miki Biasion ancora in gara!

Continua anche la gara di Miki Biasion e Rudy Briani con la VM-Tecnosport. Da buon progetto sperimentale, la macchina continua ad avanzare tra un mare di dettagli da regolare e di difetti di gioventù da correggere. Taluni di questi problemi, principalmente legati al circuito di raffreddamento, pongono non pochi problemi ai tecnici di Tecnosport, ma come spesso accade la soluzione potrebbe essere dietro l’angolo. In attesa della quarta tappa, ad anello con partenza e arrivo a Zagora. L’Erg Cheggaga in programma, e la Speciale di 226 chilometri, il Rally va a cena.


Immagini ApPhotosport

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