Opel, la Brexit si fa sentire: cassa integrazione in Germania

Opel, la Brexit si fa sentire: cassa integrazione in Germania
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Opel farà scattare la cassa integrazione nei suoi stabilimenti di Russelsheim e Eisenach a causa dell'influsso negativo sulle vendite della Brexit
22 agosto 2016

La Brexit comincia a farsi sentire anche nel settore automotive: Opel è la prima casa automobilistica ad accusare l'influsso negativo della decisione di uscire dall'Unione Europea da parte del Regno Unito sancita dal referendum dello scorso giugno. Secondo l'agenzia tedesca Dpa, Opel dovrebbe far scattare la cassa integrazione nei propri stabilimenti di Russelsheim e Eisenach nel corso dei prossimi mesi.

La decisione di ridurre l'orario di lavoro è scaturita dalla diminuzione delle vendite di Insignia e Corsa, i due modelli più venduti nel Regno Unito, in cui Opel è presente con il marchio Vauxhall. Stando a quanto dichiarato da Der Spiegel, la cassa integrazione dovrebbe avere la durata di 28 giorni da qui al termine dell'anno. Non sono arrivate ancora comunicazioni in merito da Opel.

La cassa integrazione potrebbe non essere l'unica conseguenza della Brexit per Opel: anche i risultati finanziari potrebbero risentirne. Se la sterlina rimanesse ai valori attuali, infatti, l'importazione dei componenti dall'Ue per la produzione di Vauxhall nel Regno Unito accuserebbe effetti valutari negativi.

Non si tratta di un'eventualità inaspettata: già alla presentazione dei risultati del primo semestre 2016, il CEO di Opel, Karl-Thomas Neumann, aveva quantificato le possibili perdite dovute alla Brexit a 400 milioni di dollari entro la fine dell'anno. Una tegola pesante che andrebbe ad abbattersi sul processo di risanamento di Opel.

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