Perché Volkswagen usa uno scarico raffreddato a liquido?

Perché Volkswagen usa uno scarico raffreddato a liquido?
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Il 1.8 L di VW ha il collettore di scarico integrato nella testata e raffreddato dal radiatore. Ecco perché e come aiuta prestazioni e efficienza
22 giugno 2017

Quando VW ha presentato la terza generazione dei propulsori 4 cilindri 1.8 L turbo (EA888), l’attenzione si è catalizzata su un particolare tecnico molto interessante, di solito assente sulla maggior parte dei propulsori destinati a questa fascia di mercato.

In poche parole il collettore dello scarico è integrato nella testata del propulsore, con il conseguente passaggio del liquido di raffreddamento intorno ai condotti di scarico. Potrà sembrare strano e complicato ma si tratta di una soluzione ingegnosa con performance reali e benefici per quanto riguarda l’efficienza.

Per prima cosa il passaggio del liquido intorno al collettore aiuta a portare il motore in temperatura più velocemente, date le alte temperature che si sviluppano in questa parte del propulsore, ottimo per migliorare i consumi nelle fasi successive all’avviamento.

Il sistema riduce anche la temperatura dei gas in uscita in maniera ‘naturale’, senza dover ricorrere al trucchetto di un rapporto miscela aria-benzina più ricca. Questo si traduce in una vita più lunga per le componenti come il catalizzatore. Altro vantaggio è la miglior prontezza dell’acceleratore, vista una distanza ridotta tra le valvole di scarico e il sistema turbo di sovralimentazione. 

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